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Nel rogo sono morte 59 persone, dieci persone in custodia. Il premier: "Non avremo pietà, faremo uscire i responsabili delle politiche che hanno portato a questa tragedia dalle loro case".
Nel rogo sono morte 59 persone, dieci persone in custodia. Il premier: "Non avremo pietà, faremo uscire i responsabili delle politiche che hanno portato a questa tragedia dalle loro case".
A seguito dell'incendio avvenuto ieri all club Pulse di Kocani, in Macedonia del Nord, in cui sono morte 59 persone e altre 155 sono rimaste ferite, alcuni cittadini hanno organizzato una protesta e si sono radunati davanti al Palazzo del Comune di Kocani.
Secondo quanto riferiscono i media locali, i manifestanti hanno assaltato il Palazzo rimuovendo la telecamera di sorveglianza e lanciando pietre e uova contro le finestre, poi sono entrati. Gridando 'assassini, assassini', i manifestanti hanno danneggiato anche un bar del titolare del Pulse, hanno distrutto la vetrina della sua azienda e rovesciato un'auto aziendale.
Il premier macedone, Kristijan Mickoski, ha dichiarato che non ci sarà pietà per i responsabili che hanno portato a questa tragedia: “Tutti voi che avete osato fare politica in questo modo sarete ritenuti responsabili, sulle spalle dei cittadini e delle vite che questi giovani hanno perso. Non ci sarà pietà, vi faremo uscire dalle vostre case”, ha detto.
Dieci persone, intanto, sono state prese in custodia dalla polizia, per essere sentite in merito all'incendio.
Secondo quanto emerge da un'ispezione preliminare, il locale era attivo pur non avendo una licenza adeguata. Lo ha reso noto il Ministro dell'Interno, Panche Toshkovski, spiegando che il numero di persone presenti era almeno il doppio della sua capacità ufficiale, fissata a 250 persone.
Il procuratore di Stato Ljupco Kocevski ha detto che dall'ispezione preliminare sono emerse numerose violazioni del codice di sicurezza, incluse l'assenza di uscite di sicurezza, un esiguo numero di estintori e un accesso improprio per i mezzi d'emergenza.
A seguito dell'incendio, il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze dell'Ue ha stabilito un contatto con le autorità di protezione civile della Macedonia del Nord per offrire solidarietà e supporto. La Macedonia del Nord ha attivato il meccanismo di protezione civile dell'UE chiedendo assistenza per evacuare 15 pazienti con gravi ustioni. In una rapida reazione, 9 paesi europei (Croazia, Grecia, Romania, Slovenia, Svezia, Lituania, Ungheria, Lussemburgo e Norvegia) hanno offerto immediatamente assistenza. E' quanto fa sapere la Commissione Europea, in una nota.
Diversi pazienti sono già stati evacuati in Ungheria dal Lussemburgo e la Romania sta trasportando pazienti in Lituania. L'UE sta ora coordinando il trasporto di altri pazienti nei paesi che hanno offerto cure. L'Ue rimane in stretto contatto con le autorità nazionali della Macedonia del Nord ed è pronta a mobilitare ulteriore assistenza se necessario.
La Commissaria per la preparazione, la gestione delle crisi e l'uguaglianza, Hadja Lahbib, ha affermato: "Esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime e a tutti coloro che sono stati colpiti. L'UE è solidale con il popolo della Macedonia del Nord in questo momento difficile. Ringrazio i paesi europei per aver offerto rapidamente cure e assistenza alle vittime tramite il nostro meccanismo di protezione civile".
Nell'incendio sono morte 59 persone sono morte e altre 155 sono rimaste ferite a seguito di un incendio scoppiato all'interno di una discoteca, il club Pulse. E' quanto ha fatto sapere ieri il Ministero dell'Interno di Skopje, citato dai media locali.
Le vittime avevano tutte un'età compresa tra i 14 e i 25 anni.
Il rogo sarebbe divampato per lo scoppio di alcuni fuochi d'artificio nel locale, dove era in corso un concerto di un gruppo pop, a cui stavano assistendo circa 1.500 persone. Stando a quanto si vede da alcuni video, nel locale è scoppiato il caos: i giovani correvano nel fumo, mentre i musicisti esortavano gli spettatori ad abbandonare immediatamente il locale.
“Questo è un giorno difficile e molto triste per la Macedonia del Nord. La perdita di così tante giovani vite è irreparabile e il dolore delle famiglie degli amici è incommensurabile”, ha detto il premier macedone, Hristijan Mickoski, aggiungendo che il governo farà “tutto il possibile” per aiutare le famiglie delle persone coinvolte “in questi momenti difficilissimi”.
I familiari si sono ritrovati davanti agli ospedali e agli gli uffici comunali di Kocani, per implorare le autorità di dare loro più informazioni. Alcune persone, tra cui uno dei titolari della discoteca, sono stati tratti in arresto. Tra i feriti, ha spiegato il Ministro dell'Interno Pance Toshkovski, ci sono anche alcuni organizzatori del concerto.
Secondo quanto riferiscono le autorità, i feriti. molti dei quali gravemente ustionati, sono stati ricoverati negli ospedali di tutto il Paese, inclusa la capitale Skopje. Il ministro della Salute Arben Taravari ha fatto sapere che 118 persone sono state sottoposte a ricovero ospedaliero e ha aggiunto di aver avuto offerte di assistenza dalle nazioni vicine, incluse Albania, Bulgaria e Grecia. “Abbiamo messo in campo tutte le nostre risorse, nel tentativo di salvare quante più vite possibili tra i giovani coinvolti in questa tragedia”, ha detto il Ministro.
La discoteca era in un vecchio edificio, in precedenza usato come magazzino di tappeti. A causa dell'incendio, il tetto è parzialmente crollato, svelando i resti carbonizzati di travi di legno e detriti.
Le autorità macedoni hanno riferito che indagheranno sulle licenze e sulle disposizioni di sicurezza del locale, aggiungendo che il governo, come “responsabilità morale”, deve contribuire a perseguire i responsabili.