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"L'Europa è un soggetto forte, quindi bisogna interloquire con calma ma anche con determinazione".
"L'Europa è un soggetto forte, quindi bisogna interloquire con calma ma anche con determinazione".
"Speriamo che il buon senso prevalga". Così il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha replicato ad un giovane, nello stand "Agricoltura è" della Coldiretti a Roma, in occasione dell'anniversario della firma dei Trattati istitutivi della Cee (Comunità Economica Europea) e della Tceea (Trattato istitutivo della Comunità Europea dell'Energia Atomica), in merito ai dazi annunciati dall'amministrazione americana, guidata da Donald Trump.
"I mercati aperti corrispondono a due interessi vitali: la pace e i nostri interessi vitali di esportazione. I dazi creano ostacoli ai mercati, alterano il mercato, penalizzano i prodotti di qualità e questo per noi è inaccettabile ma dovrebbe essere per tutti i Paesi del mondo inaccettabile. Una collaborazione su regole leali è indispensabile. La risposta non sono i dazi ma le regole da far rispettare", ha proseguito Mattarella, secondo cui "bisogna essere sereni senza alimentare un eccesso di preoccupazione perché la Ue ha la forza per interloquire con calma e autorevolezza per contrastare una scelta così immotivata come i dazi. L'Europa è un soggetto forte, quindi bisogna interloquire con calma ma anche con determinazione".
Rispondendo ad una domanda posta da un giovane sull'integrazione europea, Mattarella ha detto che è necessario "riflettere al contesto in cui si muoveva questo avvio dell'integrazione europea. Nel 1945 l'Italia usciva da una guerra devastante. Vi erano state brutali dittature e l'abisso dell'olocausto. In quel clima di tragedie, di disperazioni alcuni statisti lungimiranti e coraggiosi cercarono di capovolgere un'idea, fu una rivoluzione di pensiero. Mettere insieme il futuro dell'Europa. Questo è stato il tentativo da statisti coraggiosi e lungimiranti".
Quello dell'Ue, ha aggiunto, è un "modello imitato nel mondo dimostra quanto sia stata un'esperienza straordinariamente di successo. Naturalmente ha lacune da colmare come processi decisionali più veloci. Servono risposte veloci e tempestive. L'Europa ha bisogno di aggiornarsi".
"Il mercato comune si è ampliato - ha detto ancora Mattarella - e si è arrivati alla comunità economica fino all'Unione europea allargandosi ai 27 paesi attuali. E' stato un grande fenomeno storico grazie anche all'introduzione dell'Euro che ha salvaguardato i risparmi dei cittadini dalle crisi e dai terremoti finanziari, la moneta unica è stato un riparo. Il benessere raggiunto e la sicurezza di oggi era impensabile nel 1957. Il modello europeo è stato un grande successo e viene imitato in altri continenti come il Sudamerica. Penso al Mercosur e all'Asean che ricalcano la nostra esperienza europea. Non è un modello perfetto il nostro, contiene errori da colmare e processi decisionali da velocizzare".
Quello della nascita dell'Ue, ha detto ancora il Presidente della Repubblica, "è' stato un grande fenomeno storico a cui si è aggiunto l'Euro. Senza quello strumento i paesi europei sarebbero stati travolti dalla crisi finanziaria. La moneta comune li ha protetti".
"Siamo sommersi dagli acronimi, sul web nei documenti è come un linguaggio per iniziati che esclude chi non è consapevole. Rispecchia ciò che accade con i telefonini, si contrae per guadagnare tempo. Ma il pensiero si esprime con le parole", ha continuato il Capo dello Stato.