Mezzaluna Rossa: attacco di Israele su Rafah, uccise 18 persone

"Ci sono anche 35 feriti". Guterres (Onu): "Il Libano non diventi un'altra Gaza, il rischio che il conflitto si allarghi è reale".

(Prima Pagina News)
Venerdì 21 Giugno 2024
Roma - 21 giu 2024 (Prima Pagina News)

"Ci sono anche 35 feriti". Guterres (Onu): "Il Libano non diventi un'altra Gaza, il rischio che il conflitto si allarghi è reale".

Diciotto palestinesi sono rimasti uccisi nel corso di un attacco israeliano sulla città di Rafah, nel Sud della Striscia di Gaza. E' quanto fa sapere la Mezzaluna Rossa, ripresa dai media internazionali, precisando che altre 35 persone sono rimaste ferite.

"La regione e il mondo non possono permettersi che il Libano diventi un'altra Gaza. Il rischio che il conflitto in Medio Oriente si allarghi è reale, e va evitato". Così il Segretario Generale dell'Onu, Antònio Guterres, che esprime "profonda preoccupazione per l'escalation tra Israele e Hezbollah lungo la Linea Blu con scontri a fuoco e una retorica bellicosa da entrambe le parti, come se una guerra totale fosse imminente". "Una mossa avventata, un errore di calcolo, potrebbe innescare una catastrofe ben oltre il confine, e oltre l'immaginazione", continua.

Stamani, secondo quanto riportano i media arabi ripresi dal Jerusalem Post, l'esercito israeliano avrebbe attaccato la città di Al Wazzani, nel Sud del Libano. L'attacco, tuttavia, non è stato confermato.

Gli Stati Uniti hanno paura che, nel caso in cui scoppi una vera e propria guerra tra Israele e Hezbollah, questi ultimi possano sopraffare le difese aeree israeliane nel Nord, incluse le batterie Iron Dome. Lo riferiscono tre funzionari di Washington alla Cnn. “Riteniamo che almeno alcune” batterie Iron Dome “saranno sopraffatte”, dice un alto funzionario del governo guidato da Joe Biden. Secondo un funzionario di Tel Aviv, questo sarebbe più probabile se gli sciiti sostenuti dall'Iran conducessero un attacco su larga scala, usando innanzitutto armi guidate da precisione, da cui il sistema potrebbe difendersi con difficoltà. Da diversi anni, Hezbollah raccoglie munizioni e missili guidati dall'Iran, cosa su cui Israele ha più volte espresso la sua preoccupazione.

E' necessario evitare un'ulteriore escalation in Libano. E' quanto ha detto il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, incontrando il Consigliere israeliano per la Sicurezza Nazionale, Tzachi Hanegbi, e il Ministro israeliano per degli Affari strategici, Ron Dermer. Lo riferisce il Dipartimento di Stato Usa, in una nota. Blinken ha riaffermato l'impegno solido di Washington verso Israele e ha parlato anche degli sforzi ancora in corso per la tregua con Hamas a Gaza e il rilascio degli ostaggi ancora nelle mani dei fondamentalisti.

Anche l'Armenia riconosce lo Stato di Palestina. Ad annunciarlo, sul suo sito web, è il Ministero armeno degli Esteri, citato dal Times of Israel. Il riconoscimento, spiega il Ministero, avviene per la “catastrofica situazione umanitaria a Gaza” e “la realizzazione di una riconciliazione duratura tra il popolo ebraico e quello palestinese”. L'Armenia chiede di raggiungere il cessate il fuoco e di liberare gli ostaggi “senza precondizioni”. La soluzione a due Stati, prosegue il Ministero degli Esteri armeno, è “l’unico modo per garantire che palestinesi e israeliani possano realizzare le loro legittime aspirazioni”.

In seguito all'annuncio, il Ministero israeliano degli Esteri ha convocato l'Ambasciatore armeno nello Stato ebraico per un "serio rimprovero" nei confronti dell'Armenia. E' quanto fa sapere il Times of Israel.

La critica nei ritardi sulla fornitura di armi americane a Israele era “assolutamente necessaria”. Così, in un’intervista al portale americano Punchbowl, il premier israeliano Benjamin Netanyahu. “Abbiamo iniziato a vedere che alcuni problemi significativi stavano emergendo qualche mese fa. E in effetti, abbiamo provato, in molte, molte conversazioni tranquille tra i nostri funzionari e i funzionari americani, e tra me e il presidente, a cercare di appianare questa diminuzione dell’offerta”, ha detto Netanyahu, aggiungendo che della questione ne aveva parlato anche con il Segretario di Stato Usa, Antony Blinken, durante una delle sue ultime visite in territorio israeliano. E dato che “mesi di conversazioni tranquille non hanno risolto il problema”, era “assolutamente necessario mandare in onda” il video.

Dopo la guerra, ha proseguito Netanyahu, “penso che dovremo procedere ad una smilitarizzazione sostenuta, cosa che può essere fatta solo da Israele contro qualsiasi tentativo di ripresa del terrorismo”, “ma penso che ci debba essere” un governo civile “per gestire non solo la distribuzione degli aiuti umanitari ma anche l’amministrazione civile. Ciò deve essere fatto, penso che sia meglio farlo, con la cooperazione, la sponsorizzazione interaraba e l’assistenza dei paesi arabi”.

E' necessaria anche “una sorta di processo di deradicalizzazione” per far vedere ai bimbi palestinesi “un futuro diverso da quello di annientare Israele e uccidere ogni ebreo sul pianeta”, ha continuato Netanyahu.

Per quanto riguarda i negoziati tra Israele e Hamas, ci sono progressi, ma restano delle distanze da colmare. Così il ministro degli Esteri del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, in visita in Spagna. “Ci sono stati progressi in una certa misura nella situazione”, ha dichiarato Al Thani, aggiungendo che i mediatori di Quatar, Egitto e Stati Uniti hanno tenuto “incontri consecutivi” con il vertice di Hamas, per colmare le distanze. “Non è possibile che una parte del conflitto adotti la visione dell’altra”, ha evidenziato Al Thani, aggiungendo che la soluzione “deve essere basata su compromessi tra le due parti”.

Due ricercati palestinesi sarebbero rimasti uccisi nel corso di un'operazione condotta dalle Idf (le Forze di Difesa israeliane, ndr), in collaborazione con lo Shin Bet, e le unità d'élite Gideonim della polizia israeliana a Qalqilya, in Cisgiordania. A confermarlo è una fonte militare israeliana, ripresa dal Times of Israel. Non ci sono dettagli in merito ai sospettati uccisi.

L'Idf, inoltre, ha fatto sapere che l'unità Ghost ha concluso un attacco contro un'università del Centro della Striscia di Gaza, che Hamas usava come centro di comando. Nel corso dell'operazione, i miliziani hanno sparato contro i soldati di Tel Aviv. All'interno della struttura, spiega l'Idf, è stato individuato un deposito di armi e barili riempiti di esplosivo.


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