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Le vittime e il ferito sono stati identificati.
Le vittime e il ferito sono stati identificati.
Una parte dell'incidente occorso ieri pomeriggio alla cabinovia a monte della Funivia di Faito è stata ripresa da una telecamera sulla stazione di Monte Faito: secondo quanto emerge dalle immagini, ora agli atti dell'inchiesta, la cabina torna indietro mentre ondeggia pericolosamente, prima di sparire nella nebbia.
Da questo momento in poi, gli inquirenti possono solo fare ipotesi sulla dinamica dell'accaduto: è possibile che la cabina abbia deragliato e sia caduta, oppure, ondeggiando, potrebbe aver colpito con violenza un pilone prima di cadere.
Gli occupanti sono stati sbalzati fuori dalla cabina.
Nel frattempo sono stati identificati i corpi delle quattro vittime: sono Janan Suliman, ragazza arabo-israeliana, due cittadini inglesi, Elaine Margaret Winn e suo fratello, Graeme Derek Winn, e l'operatore della cabina, Carmine Parlato, 59enne di Vico Equense.
L'unico sopravvissuto è il fratello di Janan, il 23enne Thaeb Suliman, attualmente ricoverato all'Ospedale del Mare di Napoli, in condizioni gravi ma stabili.
Per il Presidente di Federfuni Italia, Andrea Formento, la caduta della funivia sarebbe dovuta ad un evento straordinario. Manutenzioni e controlli "sono periodici, giornalieri, settimanali, mensili stagionali e sono svolti sia da personale delle aziende, che gestisce impianti di risalita, sia da personale di ditte esterne di comprovata esperienza capacità e professionalità", ha dichiarato.
Premettendo che "è assolutamente presto per poter fare una analisi di quanto accaduto", Formento ha detto che c'è "l'assoluta garanzia" del "mantenimento in sicurezza degli impianti di risalita esistenti" in Italia, inclusa la Funivia del Faito.
In più, "per ogni impianto è nominato un direttore di esercizio, un professionista quasi sempre esterno alla società di gestione. E ci sono organi ministeriali che puntualmente verificano che tali interventi siano effettuati regolarmente e con attenzione, intervenendo, in caso di problematiche, con provvedimenti affidabili per garantire la sicurezza delle persone trasportate".
Per Federfuni, neanche l'età della Funivia sarebbe tra le cause dell'incidente. E' sbagliato parlare di "anni di esercizio degli impianti", ha spiegato Formento, perché c'è "una continua verifica del mantenimento dei livelli di sicurezza delle strutture e degli organi in movimento degli impianti stessi, che è assolutamente normata e che impone alle società esercenti di effettuate periodicamente dei controlli". Secondo studi sui mezzi di trasporto, quelli a fune sono i più sicuri, sia per casistiche sia per numero di incidenti.
Durante i mesi che hanno preceduto l'apertura, sono state eseguite tutte le procedure previste dalla legge. E' quanto ha precisato Umberto Di Gregorio, presidente dell'Ente Autonomo Volturno (Eav), che ha in gestione la Funivia del Faito. Il direttore d'esercizio della struttura "è persona di grande qualità umana e professionale, Scrupoloso e attento. Si dovrà chiarire cosa è successo. Daremo, come sempre e come ovvio, la massima collaborazione alle autorità che svolgono le indagini".