Nuovo Paradigma: il popolo Arbëreshë ha diritto ad utilizzare la Lingua Arbëreshë.
Il  popolo Albanese ha diritto  ad utilizzare  la lingua Albanese. 
di Demetrio Crucitti
Domenica 19 Novembre 2023
Roma - 19 nov 2023 (Prima Pagina News)
Il  popolo Albanese ha diritto  ad utilizzare  la lingua Albanese. 



 

Le  preoccupazioni del  Primo Ministro  del Governo  Albanese Edi  RAMA,  espresse  in occasione  della  visita  in Calabria  a giugno di quest’anno  sono  sacrosante, e cioè  come poter  affrontare  la   “continuità  linguistica”  con la lingua madre per i nati in Italia  da  famiglie albanesi  e non far  perdere  l’uso della lingua  agli  albanesi adulti  soggiornanti permanentemente in Italia.   

Vaccarizzo Albanese,  3/6/2023 Sindaco Antonio Polillo  di Vaccarizzo Albanese (Vakarici)  mentre consegna l’Onorificenza  di Cittadino Onorario del  Comune  al Primo Ministro Edi Rama.

Esiste  un rapporto  del  Ministero del Lavoro e delle Politiche  sociali   Italiano  pubblicato nel 2022  sulla  Comunità  Albanese   che  ci dice  che  gli albanesi regolarmente soggiornanti  in Italia sono  396.918,  in tale  documento  vengono  pubblicate   interessanti  informazioni. Tale  comunità  soggiornante  permanentemente  in Italia non e’ da considerare  “migranti”, ma italiani  a tutti gli effetti talvolta con doppia  cittadinanza, anche perché  svolgono  con continuità una  vita sociale  regolare, per il lavoro, famiglia, i figli che vanno a scuola, ecc., ecc.  Dal rapporto si evince  una distribuzione  territoriale  molto  articolata e concentrata nelle aree del nord Italia e centro Italia.

   

 

La  strada  possibile  per  soddisfare  le  sacrosante preoccupazioni del Primo Ministro Edi RAMA e del  Suo Governo  sono  da ricercare  nel modello e nelle  opportunità  offerte  dal  Trattato Europeo  n. 148  CARTA EUROPEA DELLE LINGUE REGIONALI O MINORITARIE approvata  in Strasburgo, 5 novembre 1992, da parte del Consiglio Europeo.   Come è noto  il Trattato/Carta Europa   per essere  efficace in un determinato Stato deve  essere  ratificato ovvero  dei  68  TEMI  indicati  dal Trattato/Carta Europa  devono  essere ratificati almeno 35  TEMI e poi  vige  il principio di RECIPROCITA’ . La Repubblica  di  Albania  ha  iniziato  il percorso  di  ratifica  nel 2019   e ha  indicato i seguenti  temi,  per  completa informazione riportiamo  quanto indicato nel documento di ratifica, reperibile  nel sito ufficiale  del Consiglio di Europa:
“Bozza di strumento di ratifica della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie da parte della Repubblica di Albania.  La Repubblica di Albania dichiara, conformemente all’Articolo 2, paragrafo 2 e all’Articolo 3, paragrafo 1 della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie, che le seguenti disposizioni della Carta si applicheranno alle lingue greca, macedone, rumena, romani, bosniaca, serba/montenegrina e bulgara: Articolo 8 – Istruzione/Insegnamento  Paragrafo 1.a.iii; b.iv; c.iv; d.iv; e.iii; f.iii; g; h; i. Paragrafo 2. Articolo 9 – Autorità giudiziarie Paragrafo 3. Articolo 10 – Autorità amministrative e servizi pubblici Paragrafo 1.b. Paragrafo 2.a; g. Paragrafo 3.c. Paragrafo 4.b; c. Paragrafo 5. Articolo 11 – Mass media Paragrafo 1.a.iii; b.ii; c.ii; d; e.i; f.ii. Paragrafo 2. Paragrafo 3. Articolo 12 – Attività culturali e loro strutture Paragrafo 1.a; d; e; f. Paragrafo 2. Articolo 13 – Vita economica e sociale Paragrafo 1.a; b; c. Articolo 14 – Scambi transfrontalieri Paragrafo a; paragrafo b. “  Una  volta  ratificata  la Carta   Tutti gli articoli citati  dall’ Art. 8  all’Art. 14  sono  da  verificare  periodicamente attraverso  un  Comitato Paritetico tra i Ministeri degli Esteri   da  constituire  con lo Stato in cui  si attiva  il principio di reciprocità. Per  compredere  cosa  significa  occorre  osservare  la  cartina  delle  bandiere dove  abbiamo  indicato  accanto al nome dello Stato che ha  ratificato  il Trattato/Carta la  lingua della  nazione  per cui   si  impegna  a garantire  i servizi ( i famosi 35 temi).  La  lingua  italiana e’ garantita  nei seguenti Stati: B
osnia e Erzegovina;  Croazia; Romania;  Slovenia; Svizzera. E lo stesso  vale per la  Lingua  Albanese, che viene  garantita  nei  seguenti  Stati: Bosnia e Erzegovina; Montenegro; Romania; Serbia. Pur non essendo l’Italia e l’Albania  Stati che abbiano ancora  ratificato la Carta. Ovviamente  in questo contesto  non  ci occuperemo del grado  di soddisfazione  e penetrazione del servizio nei  diversi  Stati,  ma  la  ratifica del  Trattato/Carta  è Legge  di quello Stato, pertanto qualuno la deve far rispettare.   Come  esempio  il Montenegro ha  scelto di garantire  la  lingua  albanese,  mentre la Svizzera  tra le altre  lingue  ha  ratificato, come è noto, la lingua italiana.   La  lingua  Albanese  utilizzata  dalla Comunità Albanese  soggiornante permanentemente  in Italia visti i numeri consistenti  è da  considerare  una Lingua  Minoritaria, rispetto alla Popolazione degli italiani,  nella  definizione giuridica del Trattato/Carta Europea  secondo il Consiglio Europeo  di cui la Repubblica  di Albania  fa  parte  a pieno titolo insieme agli altri  47 Stati che  compongono il Consiglio di Europa, come è noto. Il  Trattato/Carta  non pone vincoli e avverte: Le Parti (n.d.r.: i vari Stati) sono incoraggiate ad assumere ulteriormente altri impegni, man mano che evolverà la loro situazione giuridica o lo consentiranno le loro condizioni finanziarie (Articolo 3.2)”.

E l’Italia,  dov’è,  dove si colloca?  L’Italia  nel rispetto  della Sua Costituzione  Repubblicana  dal 1946  Tutela le Minoranze  Linguistiche attraverso l’art. 6 mediante opportune norme e queste  sono  rappresentate  dalla Legge  Quadro Nazionale, la famosa Legge  482/99 il cui titolo è molto eloquente: " Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche " (Legge 15 Dicembre 1999, n. 482 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 297 del 20 dicembre 1999).  La legge italiana   è stata  emanata dal Parlamento Italiano a distanza di 7 anni dall’approvazione dal  Trattato/Carta Europea   e l’ Italia  ha sottoscritto  solo nel 2000 il Trattato/Carta Europea,  forse  a pensar  male  prima non si fa peccato, ma  aver  sottoscritto il Trattato/Carta Europea  solo dopo 8 anni  vuol dire  aver  voluto  consolidare  la  Tutela  Costituzionale delle  Minoranze  Linguistiche  Storichepresenti nel proprio territorio.

Vista  la forte e giusta  esigenza  dell’attuale  Governo  Albanese di tutelare  non solo in Italia ma in Europa  senza  calpestare  i diritti  riconosciuti anche  dall’Unesco  in merito alla tutela della lingua  Arbëreshë  forse è arrivato il momento anche  per l’Italia di  ratificare  il Trattato/Carta Europea  indicando  come  reciprocità la lingua Albanese, senza  ambiguità,   e lo stesso dovrebbe  fare nell’iter  già il Ministero degli Esteri  Albanese  nel  far  aggiungere  nelle reciprocità della  ratifica  in corso la lingua italiana.  Credo che  sia  una grande opportunità per tutti e  accrescerebbe  l’occupazione sia degli albanesi stessi  che degli italiani.

Infine vorremmo  precisare che    La  Tutela  Costituzionale in Italia  verso la lingua Arbëreshë  del popolo  Arbëreshë,  quasi  dimenticata per  oltre 50 anni, popolo  tanto  stimato dalle  attuali Istituzioni Albanesi,  merita piu’ che mai una  forte  attenzione   e rispetto  per tutto quello che rappresenta da 600 anni ad oggi,  sia  per  l’Albania che  per l’Italia. Gli scarsi fondi  destinati agli Arbëreshe, per ricorrenti  interpretazioni  legislative nel corso degli anni,  tutti  concordano sul fatto che  i fondi della 482/99 non possono essere destinati  all’utilizzo di lingue  delle   nazioni di riferimento in questo caso la lingua albanese,  perche’ si avrebbe come   conseguenza la perdita di riconoscimento  di essere  una Minoranza Linguistica Storica. Altre  Minoranze Linguistiche  Storiche in Italia utilizzando al meglio la Legge Nazionale 482/99,  hanno ottenuto  servizi  di tutela  con forti risvolti  socioeconomici ed occupazionali su tutti i fronti, per citarne alcune Friulano e Sloveno, corpo insegnanti e  comunicazione di massa, con ricadute  sull’indotto  produttivo, ecc.

Non dimetichiamo inoltre  l’impegno  ultra decennale  del  Vice Presidente  del Senato Sen. Maurizio Gasparri  per  il suo impegno a difesa della  Lingua  Arbërshë per esempio nell’aver  introdotto in Italia nel 2002  il Trattamento Automatico del Linguaggio, in qualità di Ministro delle Comunicazioni,   oggi quel processo  è  studiato da un giovane ricercatore  di Piana degli Albanesi  in Germania  per  la tutela  della Lingua  Arbëreshë  anche nell’ambito dei  social  e  dei servizi  amministrativi, per consentire  alla lingua  Arbëreshë di poter essere  riconosciuta  anche  su rete  internet,   il nome del  ricercatore  è Giulio Cusenza.  Gasparri  anche di recente  ha presentato  numerosi  emendamenti  al  Contratto di Servizio RAI-STATO 2023-2018  rompendo un altro tabu’ sulle  Minoranze Linguistiche  Storiche  che  non avevano  diritto di cittadinanza  sulle reti della RAI, oggi se si sta  discutendo l’utilizzo della Lingua  Arbëreshë  nell’ambito di Accordi tra  RAI e Presidenza del  Consiglio dei Ministri italiana  come già avviene  per le altre Minoranze Linguistiche Storiche  lo si deve principalmente a Lui avendo sostenuto tra l’altro un importate Gironata di Studi presso  la Sala Zuccari  di Palazzo  Giustiniani  del Senato della Repubblica il 3 Luglio 2023.

 

 

Nella  foto  il  Vice Presidente del Senato  il Sen. Maurizio Gasparri.

 Percio’  occorre  seguire  per la tutela  della Lingua Albanese  in Italia il percorso parallelo del Trattato/Carta europea che  non cancellerebbe  il valore della Legge Nazionale  482/99  che  continuerebbe ad esistere solo per le Minoranze Linguistiche Storiche come l’  Arbereshe e le altre  11  lingue  di minoranza storica.
Mentre  la strada  del Trattato Europeo  148  oltre  a dare  una grande  visibilità all’Albania  finalmente metterebbe  anche l’Italia nella  condizione di non essere piu’ ripresa dal Comitato Consultivo  di Esperti del  Consiglio d’Europa, periodicamente   a causa della  mancata  Ratifica  del Trattato/Carta. Un aggiornamento sull’iter della   ratifica  ci viene da una  notizia del febbraio 2023 in particolare  un Servizio della  Testata Giornalistica  Regionale della RAI  redazione della Valle d’Aosta in cui  si  porta  a conoscenza  che   a Ottobre 2022  e’ stato  presentato  un Progetto di Legge per la Ratifica del  Trattato/Carta Europea. Riportiamo la notizia completa (cortesy  TGR Valle d’Aosta) :

Minoranze linguistiche, Manes e Steger: "Italia deve ratificare la Carta del 1992"

Il nostro Paese è tra i firmatari del documento che tutela le lingue regionali e minoritarie

 17/02/2023

Minoranze linguistiche, Manes e Steger: "Italia deve ratificare la Carta del 1992"

Franco Manes

"Il recepimento della carta è una delle condizioni richieste dalle istituzioni europee, in particolare dal Consiglio d'Europa, per l'adesione di nuovi Paesi al contesto europeo. Si ritiene pertanto opportuno che un Paese fondatore del Consiglio d'Europa, quale è l'Italia, provveda sollecitamente all'esecuzione di questo importante strumento internazionale".

I deputati Dieter Steger (Svp) e Franco Manes (Union Valdôtaine) hanno depositato il 12 ottobre (n.d.r. 2022) scorso una proposta di legge in cui si propone la ratifica ed esecuzione della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie, firmata a Strasburgo nel 1992.

I due parlamentari lamentano come nelle ultime cinque legislature non sia mai stato possibile concludere l'iter legislativo, nonostante si sia cercato ogni volta di trovare un accordo sul testo ampiamente condiviso. Steger e Manes parlano di "un'iniziativa legislativa non più procrastinabile", visto che il Consiglio d'Europa ha richiamato l'Italia sulla tutela delle minoranze linguistiche "numericamente inferiori". L'Italia riconosce 12 minoranze linguistiche storiche ma "i diritti di queste comunità sono protetti e attuati in modo molto asimmetrico sul territorio nazionale, e non tutte le minoranze godono in egual misura dei diritti riconosciuti. "Lo scopo della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie - dicono i due deputati - è di tutelare le lingue storiche regionali o minoritarie d'Europa che rischiano purtroppo di scomparire".

La Carta è stata firmata da 33 stati membri del Consiglio d'Europa e dalla Federazione russa. Il trattato, in vigore dal 1° marzo 1998 dopo raggiungimento delle cinque ratifiche previste, risulta ratificato solo da 25 stati. Il diritto a usare una lingua regionale o minoritaria nella vita, sia pubblica che privata, "rappresenta un diritto inalienabile dell'uomo, previsto nel patto internazionale di diritti civili e politici adottato e aperto alla firma a New York e il 19 dicembre 1966 e reso esecutivo ai sensi della legge 25 ottobre 1977 e conforme convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, firmata a Roma nel 1950 e resa esecutiva dalla legge 4 agosto 1955, numero 348". L'Italia ha sottoscritto il trattato nel lontano 2000, ma non ha ancora approvato lo strumento di ratifica.”

Un  grande  Auspicio  per  il futuro della Lingua Arbereshe e  della Lingua Albanese   parte dalla  visita  del  Presidente  della Repubblica  di  Albania  presso la Sede  regionale  RAI per la Calabria nel mese  corso di Ottobre 2023. Calabria   maggiore è la presenza  del Popolo Arbërshë e  occorre  tenere  presente  anche le esigenze  delle  altre  comunità  arbëreshë  presenti nelle altre  regioni di norma e di fatto.

 Nella foto da sinistra: il direttore generale Alfred Peza della TV pubblica albanese, il Caporedattore della  TGR Calabria  Riccardo Giacoia, il Presidente  della Repubblica di Albania S.E. Bajram Begaj, il Direttore della Sede Regionale RAI  Massimo Fedele, il Commissario della Fondazione Regionale per la Comunità Arbereshe Ernesto Madeo, il Direttore Marco Zela per le Relazioni Internazionali della RAI.

Grazie  alle  belle  parole  utilizzate  dal  Presidente  dell’Albania  S.E. Bajram Begaj, ha  rinforzato le nostre speranze.  E allora  come   a Bolzano  la  Sede Regionale della Provincia di Bolzano copre  le  esigenze  comunicative e produttive di servizi giornalistici e programmi   di tre  lingue:  Italiano, Tedesco (lingua propria della provincia di Bolzano), e Ladina, lo stesso  fa  Trieste  per l’Italiano, Friulano e Sloveno pertanto ci auspichiamo che grazie  alle  tecnologie  e il  comune  sentire  tra il  popolo Arbëreshë  con il popolo Albanese,   la  Sede  Regionale RAI  per  la  Calabria  dovrebbe  essere  destinataria della  Tutela  per differenti  precetti  legislativi di due  tutele, anche per le affinità storiche  e  culturali da una parte  verso  la lingua   Arbëreshë in forza della Legge  482/99, della Legge  103/1975  e  tutela per la Lingua  Albanese  senza  piu’ ambiguita’ in forza della Ratifica  del Trattato/Carta Europea 148.  Ma dalla Calabria  nasce  la volotà di coprire  tutte le esigenze  anche delle Comunita’  Arbërshë  presenti  nelle  altre  regioni d’Italia  riconosciute e di fatto (n.d.r. Piemonte/Provincia di Torino  e Citta’ di Cosenza capitale dell’Arberia della Calabria) e della  numerosa  Comunità  Albanese  soggiornante permanentemente  in Italia.  Questo è il piu’ bel regalo che possa  essere  fatto alla Comunità Storica degli Arbëreshë d’Italia. Per  le  capacità delle  risorse  e per le infrastrutture  disponibili  e  la capacità di utilizzare  risorse  anche provenienti  dal PNRR  la  Sede  Regionale  RAI per la Calabria  potrebbe  coprire le esigenze  di   trasmissioni:  in Italiano, in Arbëreshë e in Albanese   è  questo non è un dispendio di risorse  ma una ottimizzazione per soddisfare  i bisogni delle due  Comunità  Arbëreshë  e  Albanese presenti in Italia,  sarebbe  l’Accordo  del Secolo,  tenendo  conto la  posizione strategica  che  la Calabria  ha  assunto di recente  con  la  nomina del  Presidente  della  Regione  Roberto Occhiuto, quale Presidente  della Commissione Intermediterranea,   qui insieme  con il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale  On.le  Antonio Tajani.



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