Omicidio Riccardo Claris, la sorella: "E' stato colpito a caso, nulla giustifica la sua morte"

"Noi vogliamo che la giustizia faccia il suo corso. Mai riuscirò ad accettare che si possa essere uccisi così".

(Prima Pagina News)
Lunedì 05 Maggio 2025
Bergamo - 05 mag 2025 (Prima Pagina News)

"Noi vogliamo che la giustizia faccia il suo corso. Mai riuscirò ad accettare che si possa essere uccisi così".

Barbara Claris, la sorella di Riccardo, il ragazzo ucciso durante una lite tra tifosi tra Atalanta e Inter a Bergamo, ha riversato in una lettera aperta tutta la rabbia e il dolore per la morte del fratello: "Riccardo non ha alzato le mani contro nessuno, è stato colpito a caso, alle spalle, mentre tornava a casa", si legge nel messaggio, che la ragazza ha scritto prima su un block notes, poi in una serie di storie su Instagram.

"Mi fa parecchio arrabbiare leggere che c'è stato uno scontro finito male", prosegue, facendo riferimento proprio al fatto che Riccardo sia stato colpito a caso.

"Siamo tutti sconvolti", scrive senza troppi giri di parole, "non ci sono parole per descrivere ciò che proviamo. Riccardo era un bravissimo ragazzo, chi lo conosce lo sa! Qualsiasi cosa sia successa non era un violento, non era un criminale, non si meritava quanto successo. Niente giustifica l'omicidio, comunque! Il nostro dolore non passerà mai. Dovremo conviverci consapevoli che per perdere la vita è sufficiente trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato".

"Noi vogliamo che la giustizia faccia il suo corso", aggiunge Barbara Claris, "senza violenza, senza mediaticità, senza continue interferenze. Ricordiamolo con affetto, amore, ricordiamolo non solo come ultrà ma come un giovane ucciso nell’ennesimo episodio di una società sempre più malata. Chiude con il cuore spezzato di avere ciò che meritiamo, rispetto e silenzio, lo chiedo ai giornali, ai commentatori, ai tifosi. Rispettiamo aspettiamo chiediamo giustizia come umani".

"Saluto il mio Ricky", prosegue, "indignata per una società che ha perso il senso di umanità. Ha perso l’empatia, i valori fondamentali, il rispetto per la vita, per il lutto, per tutto. Lo saluto con il cuore, rotto, in mano. Mai riuscirò ad accettare che si possa essere uccisi così". "Mi fa parecchio arrabbiare leggere che c’è stato "uno scontro finito male" perché dalle contestazioni delle forze dell’ordine molto probabilmente è stato colpito a caso alle spalle mentre tornava a casa", conclude.


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