Papa Leone XIV incontra i calciatori del Napoli: "Vittoria del Campionato una festa per tutta la città"

"Un traguardo che si raggiunge al termine di un lungo percorso, dove ciò che conta di più non è l’exploit di una volta, o la prestazione straordinaria di un campione, ma la squadra".

di Carlo Liguori
Martedì 27 Maggio 2025
Roma - 27 mag 2025 (Prima Pagina News)

"Un traguardo che si raggiunge al termine di un lungo percorso, dove ciò che conta di più non è l’exploit di una volta, o la prestazione straordinaria di un campione, ma la squadra".

“Forse non volevano applaudire perché nella stampa si dice che io sono romanista… Ma benvenuti, questo lo dice la stampa. Non tutto quello che leggete sulla stampa è vero”.

Così Papa Leone XIV, incontrando i calciatori del Napoli nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, ha scherzato in merito alla sua presunta simpatia per la Roma, complimentandosi con i partenopei per la vittoria dello Scudetto.

“Cari amici, benvenuti e congratulazioni per la vittoria del campionato. È una grande festa per la città di Napoli – ha aggiunto il Santo Padre – E proprio su questo vorrei fare con voi una riflessione. Vincere il campionato è un traguardo che si raggiunge al termine di un lungo percorso, dove ciò che conta di più non è l’exploit di una volta, o la prestazione straordinaria di un campione.

Il campionato lo vince la squadra, e quando dico ‘squadra’ intendo sia i giocatori, sia l’allenatore con tutto il team, sia la società sportiva. Perciò, sono davvero contento di accogliervi adesso, per mettere in risalto questo aspetto del vostro successo, che ritengo il più importante. E direi che lo è anche dal punto di vista sociale”.

“Sappiamo quanto il calcio sia popolare in Italia e praticamente in tutto il mondo – ha detto ancora Prevost – E allora, anche sotto questo profilo, mi sembra che il valore sociale di un avvenimento come questo, che supera il fatto meramente tecnico-sportivo, è l’esempio di una squadra, in senso lato, che lavora insieme, in cui i talenti dei singoli sono messi al servizio dell’insieme.

E c’è un’ultima cosa che mi sta a cuore dire approfittando di questa occasione. Si tratta dell’aspetto educativo. Purtroppo, quando lo sport diventa business, rischia di perdere i valori che lo rendono educativo, e può diventare addirittura dis-educativo. Su questo bisogna vigilare, specialmente quando si ha a che fare con gli adolescenti. Faccio appello ai genitori e ai dirigenti sportivi: bisogna stare bene attenti alla qualità morale dell’esperienza sportiva a livello agonistico, perché c’è di mezzo la crescita umana dei giovani. Penso che ci siamo capiti, e non c’è bisogno di tante parole”.

Il Pontefice ha fatto riferimento anche alla felicità della sua cuoca personale: “Complimenti anche da una signora che in questi giorni sta facendo da mangiare per me e che è di Napoli e vi dice: tanti auguri. Vorrebbe essere qui anche lei, la signora Rosa, molto tifosa”.


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