Pecorino Romano, Copagri Sardegna: ricadute dazi Usa non sono al momento allarmanti

Patteri: "Produttori non registrano particolari contraccolpi, ma bisogna giocare d’anticipo e valutare possibili misure di contrasto".

(Prima Pagina News)
Giovedì 17 Aprile 2025
Cagliari - 17 apr 2025 (Prima Pagina News)

Patteri: "Produttori non registrano particolari contraccolpi, ma bisogna giocare d’anticipo e valutare possibili misure di contrasto".

“Le ricadute sul Pecorino Romano DOP dei dazi imposti, salvo poi essere sospesi, dall’amministrazione statunitense non sono al momento tali da suscitare allarmismi particolari o che comunque vadano oltre le normali preoccupazioni che gravano sulle spalle di buona parte dei settori produttivi”.

Lo sottolinea il presidente della Copagri Sardegna Giuseppe Patteri in occasione della visita della Premier Giorgia Meloni negli USA, riportando quanto emerso durante una serie di confronti tra la Federazione e numerosi produttori associati, svoltisi negli ultimi giorni.

“Certamente, all’indomani della scellerata imposizione delle nuove barriere tariffarie, le oscillazioni sull’export del Pecorino Romano verso gli USA sono state temporaneamente e moderatamente avvertite anche dai trasformatori dell’Isola, ma al netto di questo, ad oggi, la stragrande maggioranza dei produttori non registra particolari contraccolpi sulle scorte di magazzino”, prosegue il presidente della Copagri Sardegna, ad avviso del quale “questo si spiega con il fatto che molti esportatori hanno predisposto per tempo una collocazione straordinaria di prodotto sul mercato statunitense”.

“Al netto di ciò, è bene evidenziare che i prezzi al consumo del formaggio sul mercato nazionale mostrano quotazioni decisamente positivi, con quotazioni che nella vendita al dettaglio da parte della GDO superano i 25 euro al chilo”, evidenzia il direttore della Copagri Sardegna Mario Putzolu, spiegando che “il trend del Pecorino Romano continua ad essere positivo sia sul mercato comunitario che in quello ‘extra USA’”.

“I dazi non stanno influendo neanche sul prezzo all’origine del prodotto a 5 e 8 mesi di stagionatura, che registra addirittura un leggero aumento rispetto al mese di gennaio”, aggiunge Putzolu, facendo inoltre notare che “la produzione di latte conferito, pur avendo subito una contrazione complessiva rispetto alle tre campagne precedenti, anche a causa della blue tongue, ha fatto registrare fino a gennaio una crescita del prodotto destinato alla produzione del Pecorino Romano”.

“Quello che bisogna fare, quindi, oltre a evitare pericolosi allarmismi che possano danneggiare i mercati, è valutare la possibile attuazione di misure di contrasto, quali ad esempio interventi straordinari atti a stabilizzare i mercati, intervenendo nella peggiore delle ipotesi con operazioni sulle scorte di magazzino, anche in coordinamento con le istituzioni nazionali”, suggerisce Patteri, invitando la Regione Sardegna a “muoversi per tempo ed evitare in questo modo di farsi trovare impreparata”.


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