PER NON DIMENTICARE, il sisma del Centro Italia: ricostruzione lenta e politica degli annunci

24 agosto 2016 - 24 agosto 2020: terremotati ancora in attesa.

(Prima Pagina News)
Lunedì 24 Agosto 2020
Roma - 24 ago 2020 (Prima Pagina News)

24 agosto 2016 - 24 agosto 2020: terremotati ancora in attesa.

La prima scossa avvenne alle ore 3:36:32 (UTC+2) del 24 agosto 2016, con epicentro nel comune di Accumoli e ipocentro alla profondità di 8 km. La durata è stata di 15-20 secondi. Per quanto concerne l'accelerazione del suolo, nota come peak ground acceleration, si sono registrati valori di 0,45 g, con un picco massimo di 0,86 g registrato nella sola Amatrice (il che ha amplificato la violenza del sisma e aggravato i danni al patrimonio edilizio).

Durante la notte sono state registrate numerose scosse nella zona norcina e in quella reatina, tra queste, varie superiori ai 4 gradi. Alle ore 4:33:29 (UTC+2) una scossa di 5,3 gradi è stata registrata a Norcia in provincia di Perugia.

Nei comuni di Amatrice e Arquata del Tronto si sono raggiunti danni pari al X grado Scala macrosismica europea (EMS).

Il sisma e le scosse di replica sono state avvertite in gran parte dell'Italia centrale e in parte dell'Italia settentrionale, incluse Terni, Roma, Teramo, Pescara, Chieti, Napoli, Foggia, Campobasso, Benevento, Ancona, Pesaro e Urbino, Firenze, Perugia, Bologna e addirittura Trento, Bolzano e Gorizia. Le aree più colpite dagli eventi sismici sono l'alta valle del Tronto, sede del sisma di magnitudo 6,0 avvenuto il 24 agosto, e la zona dei monti Sibillini, tra Umbria e Marche, dove sono avvenute le scosse del 26 e del 30 ottobre. Ingenti sono i danni agli edifici residenziali, agli edifici pubblici, alle imprese, alle vie di comunicazione e ai beni culturali della zona.

La protezione civile riporta che le vittime sono state 299, mentre sono state estratte vive dalle macerie 238 persone (alcune delle quali sono decedute in seguito), 215 dai Vigili del Fuoco e 23 dal Soccorso Alpino nazionale e della Guardia di Finanza. I feriti portati in ospedale sono invece 388.

Il numero delle vittime è stato particolarmente alto perché i territori colpiti, che d'inverno sono abitati da un modesto numero di residenti, erano in quel momento nel pieno della stagione turistica e ospitavano un numero molto maggiore di persone (specialmente Amatrice, dove tre giorni dopo si sarebbe dovuta tenere la sagra dell'Amatriciana).

Tra le vittime, infatti, si sono contati numerosi turisti ed ex residenti in villeggiatura nelle seconde case, provenienti soprattutto da Roma.

Nella scossa del 24 agosto è stato gravemente danneggiato (e conseguentemente evacuato) il principale ospedale dell'area laziale-marchigiana, il "Francesco Grifoni" di Amatrice.

Tra le vie di comunicazione hanno subito danni: la strada statale 4 Via Salaria, che comunque è rimasta percorribile e ha costituito la principale direttrice per l'afflusso dei soccorsi, dove alcuni viadotti hanno subito spostamenti e in vari tratti la carreggiata è ristretta dalle frane; la strada regionale 260 Picente, che è stata chiusa dopo Configno per il danneggiamento del ponte Tre Occhi, con il traffico tra Amatrice e L'Aquila deviato sulla regionale 577 del Lago di Campotosto; inoltre sono stati chiusi ampi tratti della strada statale 685 delle Tre Valli Umbre.

Buona parte della viabilità secondaria, tra cui molte delle strade di accesso ai paesi colpiti, è rimasta invece del tutto interrotta, costituendo un importante ostacolo all'arrivo dei soccorsi.

Il terremoto ha causato anche vasti danneggiamenti al patrimonio culturale della zona. Ad Amatrice la via principale del corso umbertino è diventata il simbolo della devastazione della scossa del 24 agosto: soltanto la torre civica con la campane è rimasta in piedi, assieme alla chiesa di Sant'Agostino, alle porte del centro, benché con la facciata parzialmente crollata.

Ad Accumoli ci sono stati vari crolli nel centro storico, tra i quali quello più gravoso del campanile della chiesa parrocchiale. Molte frazioni del comune amatriciano sono risultate gravemente danneggiate.

Anche il borgo di Arquata del Tronto è risultato gravemente danneggiato, con il crollo della chiesa parrocchiale e delle case del centro storico.

Soltanto la Rocca di Arquata è stata interessata in maniera meno grave, con la caduta delle merlature delle torri. In Abruzzo risultano inagibili delle case a Valle Castellana e Cortino, con il crollo di alcuni casali abbandonati.

Secondo l'allora presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi, i danni complessivi subiti sono quantificabili in una somma non inferiore a 4 miliardi di euro. Ma la politica ancora oggi appare assente.


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