Ucraina: Putin ordina un altro cessate il fuoco. Casa Bianca: "Sia permanente"

Kiev: "Se Mosca vuole la pace, attui ora una tregua di un mese". Lavrov sente Rubio sui negoziati.

(Prima Pagina News)
Lunedì 28 Aprile 2025
Roma - 28 apr 2025 (Prima Pagina News)

Kiev: "Se Mosca vuole la pace, attui ora una tregua di un mese". Lavrov sente Rubio sui negoziati.

Il Presidente russo, Vladimir Putin, ha ordinato una nuova tregua in Ucraina, dalla mezzanotte dell'8 alla mezzanotte dell'11 maggio, a cavallo del Giorno della Vittoria russa contro il nazifascismo. Lo ha reso noto il Cremlino, in un messaggio su Telegram.

“Per decisione del Comandante in Capo Supremo delle Forze Armate russe Vladimir Putin, basata su considerazioni umanitarie, durante i giorni dell’80esimo anniversario della vittoria – dalla mezzanotte dell’8 maggio alla mezzanotte dell’11 maggio – la parte russa dichiara un cessate il fuoco. Tutte le azioni militari sono sospese per questo periodo”, si legge.

Gli ucraini dovrebbero seguire l'esempio e, in caso di violazione, l'esercito russo risponderà in modo adeguato ed efficace, prosegue il Cremlino.

“La parte russa dichiara ancora una volta la sua disponibilità a colloqui di pace senza precondizioni, volti a eliminare le cause profonde della crisi ucraina e a un’interazione costruttiva con i partner internazionali”, conclude.

Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è tornato a parlare della possibilità di una tregua in Ucraina e dell'incontro con il leader di Kiev, Volodymyr Zelensky, a margine dei funerali di Papa Francesco a Roma: “Lo vedo più calmo. Penso che abbia capito la situazione e che voglia raggiungere un accordo. Vuole fare qualcosa di buono per il suo Paese e che sta lavorando sodo. E’ stato un incontro bellissimo”, ha detto, secondo quanto riportano i media statunitensi, tornando a Washington.

“Guarda, non è mai stato un brutto momento. Abbiamo avuto una piccola discussione, perché non ero d’accordo con qualcosa che aveva detto, e le telecamere stavano riprendendo e per me andava bene”, ha continuato, facendo riferimento all'incontro con il leader di Kiev alla Casa Bianca. “Si trova in una situazione molto difficile. Sta combattendo contro una forza molto più grande”, ha proseguito.

Per quanto riguarda Putin, invece: “Voglio che smetta di sparare, si sieda e firmi un accordo. Credo che abbiamo i limiti di un accordo, e voglio che lo firmi, che la faccia finita e che torni alla vita”. Per i suoi collaboratori, Trump inizierà una settimana cruciale per determinare il futuro dei tentativi di mediazione guidati da Washington per mettere fine alla guerra.

Ieri, Trump si era detto “sorpreso e deluso” dall'attacco missilistico russo contro Kiev, a colloqui ancora in corso. E lo stesso tycoon si era chiesto se il leader russo lo stesse “sfruttando”.

“Questa sarà una settimana davvero importante, in cui dovremo decidere se questa è un’iniziativa in cui vogliamo continuare a essere coinvolti o se è giunto il momento di concentrarci su altre questioni altrettanto importanti, se non di più”, aveva detto ieri il Segretario di Stato Usa, Marco Rubio, ai microfoni della Nbc.

San Pietro, ha continuato Trump, “è stato l’ufficio più bello che abbia mai visto, è stato un incontro meraviglioso. E stato un incontro bellissimo”.

Per Trump, Zelensky sarebbe disposto a cedere la Crimea alla Russia, nell'ambito di un accordo di pace, nonostante i no avanzati da Kiev in precedenza. “Penso di sì”, ha detto, rispondendo ad una domanda sul tema. Trump ha anche invitato Putin a “cessare gli spari, sedersi e firmare un accordo” per finire la guerra, suggerendo che questo obiettivo potrebbe essere raggiunto nel giro di due settimane.

Il Presidente Trump “ha chiarito di volere un cessate il fuoco permanente”. Così la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, citata dal Guardian, ha commentato la tregua dichiarata unilateralmente da Vladimir Putin dall'8 all'11 maggio. Rispondendo ad una domanda sull'incontro tra il tycoon e Zelensky, Leavitt ha detto che Trump è “frustrato da entrambi i leader di entrambi i Paesi”, ma “rimane ottimista sulla possibilità di raggiungere un accordo“.

"Se la Russia vuole davvero la pace, dovrebbe cessare immediatamente il fuoco. Perché aspettare fino all'8 maggio? Se la guerra potesse essere fermata ora e la tregua mantenuta per 30 giorni, sarebbe un vero passo avanti, non solo un gesto per una parata". Così, su X, il Ministro ucraino degli Esteri, Andriy Sybiga, ha commentato la dichiarazione unilaterale di tregua dall'8 all'11 maggio di Vladimir Putin.

Il Ministero della Difesa russo ha fatto sapere che, tra le 20,50 (ora di Mosca) del 27 aprile e le 04,35 (ora di Mosca) di oggi, le Forze di Difesa aeree hanno distrutto 115 droni aerei ucraini su quattro regioni russe e sul Mar Nero. Stando ai loro dati, 102 UAV sono stati abbattuti sui cieli della regione di Bryansk, altri nove sulla Crimea e due sulla regione di Kursk, mentre un altro drone è stato abbattuto nella regione di Belgorod e sul Mar Nero.

A Bryansk, una persona è morta e un'altra è rimasta ferita dopo un attacco notturno. Lo ha reso noto il governatore della regione di Bryansk, Alexander Bogomaz, definendo l'attacco come "molto potente". Ancora non è chiara l'entità dei danni. Nessun commento da parte delle autorità delle regioni di Belgorod e Kursk e di quelle della Crimea.

Il 26 aprile, lo Stato Maggiore della Difesa aveva reso nota la liberazione della regione di Kursk dalle unità delle Forze armate ucraine (UAF). Stando al Ministero della Difesa, le Forze armate ucraine sono state cacciate oltre i confini della regione.

Il Ministro russo degli Esteri, Serghiei Lavrov, ha avuto una telefonata con il Segretario di Stato americano Marco Rubio sui negoziati per la pace in Ucraina. E' quanto fa sapere l'agenzia di stampa Interfax. Entrambe le parti hanno evidenziato la necessità di consolidare i prerequisiti per iniziare negoziati volti a concordare un percorso di pace.

“È proseguito un produttivo scambio di opinioni sugli aspetti chiave del dialogo politico russo-americano, che si è notevolmente intensificato di recente. L’attenzione principale si è concentrata sul tema della crisi ucraina”, si legge nella dichiarazione.

Il Ministero russo degli Esteri ha fatto notare che, dopo il colloquio tra Vladimir Putin e Steve Witkoff dello scorso 25 aprile, Lavrov e Rubio “hanno sottolineato l’importanza di consolidare le premesse emergenti per l’avvio dei negoziati, allo scopo di concordare un percorso affidabile verso una pace sostenibile a lungo termine”.

Mosca è pronta ad assistere militarmente la Corea del Nord, in caso di necessità, come previsto dal trattato di difesa. Così il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalle agenzie di stampa russe.


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