Sanità, Schillaci: "I cittadini potranno ottenere visite e esami diagnostici entro i tempi previsti"

"Se la prestazione non sarà disponibile in un centro pubblico, la riceveranno in una struttura convenzionata o giovandosi, col solo pagamento di ticket, della libera professione del medico in regime di intra moenia".

(Prima Pagina News)
Mercoledì 05 Giugno 2024
Roma - 05 giu 2024 (Prima Pagina News)

"Se la prestazione non sarà disponibile in un centro pubblico, la riceveranno in una struttura convenzionata o giovandosi, col solo pagamento di ticket, della libera professione del medico in regime di intra moenia".

“Mai temuto di non farcela. La premier Meloni ha sempre voluto fortemente questa riforma. L’ho avuta al mio fianco”. E' quanto ha detto il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, in merito al decreto approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, che prevede la riorganizzazione del sistema delle liste d'attesa in Sanità.

“Il Mef ha fatto il suo lavoro: far quadrare i conti. E’ stata dura e alla fine abbiamo ottenuto tutto ciò che volevamo per una sanità più veloce nel rispondere ai bisogni dei pazienti”, ha evidenziato Schillaci, per poi aggiungere che "i cittadini potranno ottenere visite e esami diagnostici entro i tempi previsti in base all’urgenza. Se la prestazione non sarà disponibile in un centro pubblico, la riceveranno in una struttura convenzionata o giovandosi, col solo pagamento di ticket, della libera professione del medico in regime di intra moenia", cioè nelle strutture ospedaliere.

Cosa cambia davvero, dunque? “Cambia che stavolta ci saranno controlli stringenti. Premieremo i direttori generali e sanitari delle aziende che garantiranno efficienza e sanzioneremo le negligenze”. Il decreto, ha proseguito Schillaci, conta altri punti importanti, come gli “ambulatori aperti il fine settimana, volendo anche con orario prolungato”.

"Per gli straordinari – ha precisato il Ministro della Salute – riceveranno compensi tassati al 15%. Nella prossima legge di Bilancio sarà inserita la defiscalizzazione di una parte delle indennità”.

“Abbiamo ottenuto, per il 2024 – ha continuato Schillaci -, l’aumento del tetto di spesa per le assunzioni dal 10 al 15% e, dal 2025, la sua abolizione”. “Il decreto – ha evidenziato ancora il Ministro – obbliga le Regioni a dotarsi di centri unici di prenotazione, i Cup, che raccolgono le disponibilità di ospedali pubblici e privati così da ampliare le possibilità. Basta con le agende chiuse o con indegni galleggiamenti”.

“Spesso – ha aggiunto – chi chiama si sente rispondere che non è possibile dare un appuntamento, per mancanza di posti liberi nei successivi due mesi. Una scusa per nascondere che in realtà l’attesa sarebbe molto più lunga. Poche Regioni si avvalgono di questo sistema. La Lombardia, il Lazio e forse qualcun’altra al nord”.

Sarà istituita una piattaforma per controllare i tempi d'attesa “e così sapremo quanto c’è da attendere e dove sono le criticità. Oggi non abbiamo dati certi. Gli unici si basano sulle testimonianze dei cittadini, raccolte in modo non scientifico. Non nego l’esistenza delle liste d’attesa. Il fenomeno c’è. Manca un’analisi seria delle sue dimensioni”, ha continuato.

Per il Ministro “non è per niente una mini riforma. Chi è mai intervenuto in modo così completo e strutturale? Ora sono definiti chiaramente i compiti e soprattutto il cittadino non sarà lasciato solo, per legge”. “C’è la copertura finanziaria punto per punto, bollinata dal Mef”, ha continuato.

Per quanto riguarda le Regioni, ha aggiunto: “Il decreto è la sintesi di tavoli di lavoro dove sono stati coinvolti tutti. Rispetteremo le loro competenze, certi della collaborazione. Le esorto intanto a spendere i fondi già stanziati per il recupero dei tempi d’attesa accumulati durante la pandemia”.


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