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Tra gli indagati figurano Sandro Tonali, Nicolò Fagioli, Alessandro Florenzi, Nicolò Zaniolo, Weston McKennie, Mattia Perin, Raoul Bellanova, Leandro Paredes.
Tra gli indagati figurano Sandro Tonali, Nicolò Fagioli, Alessandro Florenzi, Nicolò Zaniolo, Weston McKennie, Mattia Perin, Raoul Bellanova, Leandro Paredes.
Almeno 20 tra sportivi e calciatori di Serie A sono coinvolti in un'indagine della Procura di Milano su un giro di scommesse clandestine anche su piattaforme online, ma non sulle partite di calcio. L'indagine è condotta dai pm milanesi Paolo Filippini e Roberta Amadeo.
Tra gli indagati ci sono Sandro Tonali, Nicolò Fagioli, Alessandro Florenzi, Nicolò Zaniolo, Weston McKennie, Mattia Perin, Raoul Bellanova, Leandro Paredes. Alcune delle persone coinvolte non sono indagate, ma sono vittime che hanno saldato i loro debiti.
Secondo i pm di Milano, Tonali e Fagioli avevano il ruolo di collettori” delle scommesse per gli altri calciatori di Serie A. Nello specifico, i due centrocampisti avrebbero avuto il compito di “diffondere e pubblicizzare” le piattaforme illegali Betsport22.com, Swapbet365.eu , Vipsport360.com – Texinho.com, per i cui gestori Tommaso De Giacomo, Patrick Frizzera, Antonio Scinocca, Antonino Parise e Andrea Piccini sono stati chiesti gli arresti domiciliari.
Gli altri 20 sportivi sotto indagine per esercizio abusivo di attività di gioco e scommessa rispondono come “meri giocatori” delle “scommesse sportive illegali” nelle “poker room virtuali organizzate tra amici”.
I pagamenti erano mascherati come acquisto di “Rolex” e “monili di lusso” in una gioielleria di Milano. I “pagamenti a saldo dei debiti di gioco” avvenivano presso la gioielleria Elysium di Milano, di cui i pubblici ministeri hanno chiesto il sequestro preventivo. Il sistema prevedeva “finte vendite da parte della gioielleria di orologi” e gioielli che non erano mai stati consegnati, ha detto il Procuratore di Milano, Marcello Viola, in una nota, che dovevano essere usati come “causale” per il bonifico che gli scommettitori emettevano per saldare i loro debiti per le scommesse fatte su piattaforme illecite. Un sistema pensato per “ostacolare” la “provenienza illecita del denaro”.
“E’ stato accertato”, emerge ancora dagli atti, che Fagioli si sia avvalso di “prestiti in denaro per far fronte al pagamento dei debiti”, concessi da altre persone, calciatori non iscritti nel registro degli indagati, chiedendo loro di “effettuare per suo conto bonifici in favore della gioielleria”. Un altro sistema prevedeva l'utilizzo di “soggetti prestanome” che davano in disponibilità “carte PostePay, account Revolut e conti correnti” per “saldare o ridurre le posizioni debitorie”. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, ci sono transazioni per almeno 300mila euro. I prestanome, inoltre, provvedevano anche alla “riscossione del denaro contante”, almeno 400mila euro.
“Sapevo perfettamente che avevo giocato su piattaforme illecite e sapevo che dietro potevano esserci persone pericolose”. Lo aveva detto l'attaccante della Fiorentina e della Nazionale, Niccolò Zaniolo, interrogato nell'ottobre del 2023 dalla Procura di Torino, in un verbale entrato nell'inchiesta dei pm milanesi sul giro di scommesse clandestine che vede circa una ventina tra sportivi e calciatori di Serie A sul banco degli imputati.
Ammetto, aveva aggiunto, di “aver effettuato delle scommesse su delle piattaforme illegali”. “Ho sbagliato, sono stato ignorante”, ha aggiunto, negando di aver “mai ricevuto delle minacce esplicite” per i debiti di gioco. “È accaduto solo una volta” che alla “richiesta di effettuare il pagamento entro la domenica ho risposto che non avevo la possibilità e lui si è alterato”. “Avevo già prelevato quanto a mia disposizione con il bancomat, ho preso tempo e ammetto che ero preoccupato”.