Sei sicuro di voler sbloccare questo articolo?
I favorevoli al referendum sulla separazione delle carriere risultano in vantaggio, anche se questo divario appare essersi ridotto rispetto a quanto rilevato 4 mesi fa (da +23% a +18%). E sono molti sia gli indecisi su cosa votare che gli indecisi tra il voto e l’astensione.
I favorevoli al referendum sulla separazione delle carriere risultano in vantaggio, anche se questo divario appare essersi ridotto rispetto a quanto rilevato 4 mesi fa (da +23% a +18%). E sono molti sia gli indecisi su cosa votare che gli indecisi tra il voto e l’astensione.
Ad oggi prevale la tendenza a confermare la riforma al referendum. L’elettorato del centrodestra compatto per il «Sì», tra le opposizioni prevale di poco il «No». Questo il risultato di un sondaggio CAWI realizzato dall’istituto di ricerca SWG tra il 19 e il 21 novembre su un campione rappresentativo nazionale di 800 soggetti maggiorenni. “Tra marzo e aprile dell’anno prossimo – sottolinea SWG nel suo Radar - gli italiani saranno chiamati alle urne per esprimersi sul referendum costituzionale che dovrà confermare o respingere la riforma della giustizia approvata dal Parlamento. La campagna referendaria è ancora in uno stato embrionale e molti elettori non sanno bene di cosa si tratta e quali potrebbero essere gli effetti della riforma. Spesso, quando i cittadini sono poco informati o ritengono la materia dei referendum complessa, si affidano alle posizioni dei rispettivi partiti di riferimento. Ma allo stato attuale, quasi la metà non conosce tale posizione. Ne consegue un atteggiamento piuttosto frammentato e diversificato nei confronti della riforma e del referendum”.
Quasi due terzi dei cittadini attribuiscono importanza alla riforma, tuttavia soltanto per 1 su 4 è una misura fondamentale. Le opinioni sulla riforma sono frammentate. Piuttosto apprezzata nel centrodestra, mentre nella base elettorale dei partiti di opposizione non emerge una bocciatura netta. Questo quanto emerge dal Radar SWG. “Ad oggi i sostenitori del «Sì» - spiega SWG - risultano in vantaggio, anche se questo divario appare essersi ridotto rispetto a quanto rilevato 4 mesi fa (da +23% a +18%). E sono molti sia gli indecisi su cosa votare che gli indecisi tra il voto e l’astensione. La prevalenza di posizioni favorevoli alla riforma è dovuta al fatto che l’elettorato di centrodestra mostra una maggiore compattezza nell’optare per il «Sì», rispetto alla base dei partiti di opposizione, la quale esprime una contrarietà più tiepida e meno coesa. Ai blocchi di partenza della campagna referendaria, quindi, la conferma della riforma della giustizia parte favorita, ma il percorso fino all’appuntamento con le urne è ancora lungo e segnato da molte incognite”.
APPUNTAMENTI IN AGENDA