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Peskov: "Il lavoro per organizzare il vertice inizierà in questi giorni". Ue: "Noi e Kiev parte dei negoziati".
Peskov: "Il lavoro per organizzare il vertice inizierà in questi giorni". Ue: "Noi e Kiev parte dei negoziati".
Bisogna organizzare "velocemente" un incontro tra Donald Trump e Vladimir Putin, perché "hanno molto di cui parlare", ma al momento è "impossibile" riferire una data, perché il lavoro per l'organizzazione del vertice "comincerà in questi giorni". Così il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato da Ria Novosti.
"E' prematuro" parlare del ruolo di Bruxelles nei negoziati per porre fine al conflitto tra Russia e Ucraina, ha aggiunto Peskov, perché "non c'è ancora una comprensione del formato di un possibile dialogo, del formato di un possibile processo di negoziazione".
"La vecchia zitella frigida Europa è pazza di gelosia e rabbia. Non è stata avvisata della chiamata Putin-Trump e non è stata consultata sul suo contenuto o sulle dichiarazioni successive. Questo mostra il suo vero ruolo nel mondo". Lo ha affermato il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, citato dall'agenzia di stampa Tass. "Non c'è da stupirsi - ha continuato l'ex Presidente russo - il tempo dell'Europa è passato. È debole, brutta e inutile".
Donald Trump non sta tradendo Kiev. Lo ha detto il capo del Pentagono, Pete Hegseth, al quartier generale della Nato, replicando ad una domanda in merito alla posizione del tycoon sulla guerra in Ucraina. "Non è un tradimento", ha detto Hegseth. "È il miglior negoziatore del pianeta, solo lui può portare le potenze al tavolo", ha proseguito, per poi aggiungere che gli Usa "riconoscono gli sforzi" compiuti da Bruxelles per trovare una soluzione alla guerra.
"Questa mattina ho incontrato il ministro della Difesa ucraino, Rustem Umerov. Il ministro Umerov mi ha assicurato che gli ucraini sono fermi e non rinunceranno alla loro libertà e al loro territorio. Anche l'Europa sarà ferma e continuerà a sostenere l'Ucraina nella sua lotta". Così, sui suoi profili social, l'Alto Rappresentante Europeo, Kaja Kallas.
"Noi continuiamo la lotta, siamo forti, siamo capaci, ce la faremo". Lo ha dichiarato il Ministro della Difesa ucraino, Rustem Umerov, intervenendo alla Nato, dicendosi grato ai partner per l'assistenza a Kiev.
"Qualsiasi soluzione rapida sull'Ucraina è un affare sporco che abbiamo già visto in passato, ad esempio a Minsk, e semplicemente non funzionerà. Non fermerà le uccisioni, la guerra continuerà". E' quanto ha detto, nel corso del vertice Nato, l'Alto Rappresentante Europeo, Kaja Kallas. "Se facciamo un paragone, possiamo fare un parallelo con il 1938: non è una buona tattica di negoziazione se si dà via tutto prima ancora che le discussioni siano iniziate", ha continuato.
"Una bella chiacchierata con la Russia e l'Ucraina ieri. Buone possibilità di mettere fine a quella orribile e sanguinosa guerra". Lo ha scritto il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sul suo social Truth.
"Ue e Ucraina devono prendere parte ai negoziati per porre fine alla guerra che dura da quasi tre anni". A ribadirlo è la portavoce della Commissione, Paula Pinho, evidenziando che "è solo l'inizio del processo, è già accaduto in passato". L'Ue, ha aggiunto, ha già avviato i contatti con l'Amministrazione guidata da Donald Trump, che saranno sviluppati. Tuttavia, Pinho ha anche confermato che non ci sono stati contatti tra Bruxelles e Trump in merito alla sua telefonata con Putin.
Mosca è disponibile a proseguire il "dialogo costruttivo" con il Vaticano. Così, all'agenzia di stampa Ria Novosti, il direttore del primo Dipartimento europeo del ministero degli Esteri, Artyom Studennikov, evidenziando che dall'inizio della guerra la Santa Sede "ha seguito coerentemente una linea di giustizia ed equilibrio, facendo appello a una soluzione pacifica e dichiarando la sua disponibilità a contribuire a questo in ogni modo possibile". "La presenza delle forze Nato in Ucraina, per quanto possano essere camuffate, è assolutamente inaccettabile per la Russia", ha detto ancora Studennikov.
Nella serata di ieri, la città di Odessa è stata scossa da alcune esplosioni. Lo ha reso noto il Sindaco, Hennadii Trukhanov. Le unità di difesa aerea sono state attivate. Alle 21:14 è stato diramato un avviso di incursione aerea a Odessa per la minaccia di proiettili vaganti. In seguito, Trukhanov ha dato l'allerta sulle esplosioni, ed esortato i cittadini del distretto di Kyivskyi a prestare attenzione.
Mentre Trump e Putin si dicono pronti ai negoziati per mettere fine alla guerra in Ucraina, anche la Cina preme per avere un ruolo come pacificatore. Secondo quanto riferisce il Wall Street Journal, fonti vicine al dossier a Pechino e Washington fanno sapere che i funzionari cinesi hanno lanciato al team di Trump, attraverso degli intermediari, l'idea di tenere un vertice tra i due leader, in modo da rendere più facile "gli sforzi di mantenimento della pace dopo un'eventuale tregua", ma Washington e Bruxelle sarebbero scettici, visto il legame del Dragone con Mosca.
Donald Trump è d'accordo con l'obiezione di Mosca secondo cui Kiev non può far parte della Nato: "Personalmente non credo che sia praticabile. Penso che, molto prima di Putin, i russi abbiano detto che non avrebbero mai permesso una cosa del genere. Questo va avanti da molti, molti anni. Lo dicono da molto tempo che l'Ucraina non può entrare nella Nato, e io sono d'accordo", dice.
Mosca, prosegue il tycoon, "ora vuole la pace", mentre "non la voleva" con Biden.
"Accolgo con favore il fatto che Stati Uniti e Russia tornino a parlarsi al massimo livello". Così il Vicepremier e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a seguito del colloquio telefonico tra Trump e Putin. "Dobbiamo lavorare insieme e uniti tutti noi europei, con gli Usa, per riportare la pace nel nostro continente. Una pace giusta e duratura che non cancelli le ragioni dell'Ucraina, un accordo che non sia una tregua provvisoria ma ristabilisca le regole e determini le condizioni per impedire nuove guerre o aggressioni", ha aggiunto.