Ue: approvato definitivamente il nuovo Patto su migrazione e asilo

Sì anche da parte dell'Italia.

(Prima Pagina News)
Martedì 14 Maggio 2024
Roma - 14 mag 2024 (Prima Pagina News)

Sì anche da parte dell'Italia.

C'è l'ok definitivo, da parte del Consiglio dell'Unione Europea, al nuovo Patto su migrazione e asilo, a cui ha votato a favore anche l'Italia.

Il Consiglio ha adottato oggi in totale 10 atti legislativi che riformano l’intero quadro europeo per la gestione dell’asilo e della migrazione. Il regolamento sullo screening consentirà alle autorità nazionali di sottoporre i migranti irregolari e i richiedenti asilo alle frontiere esterne alla procedura pertinente e garantirà che l’identificazione, i controlli di sicurezza e vulnerabilità e la valutazione sanitaria siano effettuati in modo uniforme.

Le nuove norme relative alla banca dati Eurodac aggiornata consentiranno di raccogliere dati più accurati e completi (anche dati biometrici) su varie categorie di migranti, compresi i richiedenti protezione internazionale e le persone che arrivano irregolarmente nell'UE. Ciò contribuirà a informare l’elaborazione delle politiche e a migliorare il controllo della migrazione irregolare e dei movimenti non autorizzati.

Il regolamento semplifica la procedura di asilo europea e introduce una procedura di frontiera obbligatoria in casi ben definiti.

Il regolamento sulla procedura di frontiera di rimpatrio riguarda il rimpatrio delle persone la cui domanda nell'ambito di questa procedura di frontiera è stata respinta.

Il regolamento sulla gestione dell’asilo e della migrazione determina quale Stato membro è competente per l’esame delle domande di protezione internazionale e introduce per la prima volta un’equa ripartizione delle responsabilità tra gli Stati membri. Grazie al regolamento anticrisi l’UE sarà meglio attrezzata per gestire le domande di asilo in circostanze eccezionali.

Il regolamento sulle qualifiche e la direttiva sulle condizioni di accoglienza stabiliscono norme uniformi sui criteri per la concessione della protezione internazionale e sugli standard per l'accoglienza dei richiedenti asilo. Ciò dovrebbe anche contribuire a ridurre i movimenti secondari tra gli Stati membri.

Infine, il regolamento sul reinsediamento si occupa dei percorsi legali e sicuri verso l’UE stabilendo norme comuni per il reinsediamento e l’ammissione umanitaria. Una novità importante della riforma è la procedura di frontiera obbligatoria. Questa procedura si applicherà ad alcune categorie di richiedenti asilo (ad esempio quelli provenienti da paesi con bassi tassi di riconoscimento dell'asilo).

Lo scopo della procedura è quello di valutare rapidamente alle frontiere esterne dell'UE se le domande sono infondate o irricevibili. Le persone sottoposte alla procedura di asilo alla frontiera non sono autorizzate ad entrare nel territorio dell'UE.

Le nuove norme chiariscono quale Stato membro sarà responsabile di una domanda di asilo (ad esempio nei casi in cui una persona ha un familiare in un paese dell'UE o quando la richiesta di asilo non viene presentata nel paese in cui il richiedente asilo arriva per la prima volta nell'UE ).

Un altro aspetto importante della riforma del sistema migratorio è l’introduzione di un meccanismo di solidarietà per garantire una più equa condivisione delle responsabilità. Le nuove regole combinano la solidarietà obbligatoria per sostenere gli Stati membri che affrontano un forte afflusso di migranti con flessibilità per quanto riguarda il tipo di contributi.

I contributi degli Stati membri possono consistere in ricollocazioni, contributi finanziari o, ove concordato con lo Stato membro beneficiario, misure di solidarietà alternative (ad esempio fornendo guardie di frontiera o aiutando con lo spiegamento di centri di accoglienza). Per affrontare meglio le situazioni di crisi (arrivi di massa e strumentalizzazione) e di forza maggiore, gli Stati membri possono derogare ad alcune norme e richiedere una maggiore solidarietà da parte di altri paesi dell’UE.

Possibili deroghe si applicano ad esempio ai termini per la registrazione dei richiedenti asilo e alla durata della procedura di frontiera.

Il meccanismo di crisi viene utilizzato solo in circostanze eccezionali e per il tempo strettamente necessario ad affrontare situazioni di crisi o forza maggiore. È soggetto all'autorizzazione del Consiglio. 

Gli Stati membri avranno ora due anni per mettere in pratica le leggi adottate oggi. La Commissione Europea presenterà presto un piano di attuazione comune per fornire assistenza agli Stati membri in questo processo.


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