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Il rischio per la popolazione europea è valutato come basso.
Il rischio per la popolazione europea è valutato come basso.
E' molto probabile che ci siano casi di vaiolo delle scimmie importati in Europa, per cui è importante che i Paesi rinforzino la loro preparazione contro l'epidemia. E' quanto fa sapere il Centro Europeo per il Controllo delle Malattie Infettive (Ecdc), secondo cui il rischio per la popolazione europea (sia a livello Ue sia a livello See) risulta essere molto basso.
La probabilità di contagio per contatti stretti è alta, ma si prevede che la gravità dell'infezione sia bassa o moderata per le persone immunodepresse. La probabilità di contagio da Mpox dal nuovo ceppo Mpxv, o clade I per i cittadini europei che vivono o viaggiano nelle zone colpite e hanno stretti contatti con le comunità di quelle aree è alta, mentre se si evitano contatti con le comunità colpite, spiega l'Ecdc, la possibilità di contagiarsi è bassa.
"Si prevede che la gravità della malattia sia bassa - spiega il Centro -. Nel complesso, il rischio per queste popolazioni è rispettivamente moderato e basso".
In merito alla popolazione che vive nell'area Ue e dello Spazio Economico Europeo, prosegue l'Ecdc, "il rischio complessivo per la popolazione generale" è "attualmente valutato come basso, sulla base di una probabilità molto bassa e di un impatto basso.-. La probabilità di infezione con il clade I di Mpox per i contatti stretti di casi importati possibili o confermati è elevata, ma si prevede che la gravità della malattia sia bassa. Tuttavia, in questo stesso gruppo, la gravità della malattia è considerata moderata tra coloro con condizioni di base, in particolare gli individui immunocompromessi. Nel complesso, il rischio per queste popolazioni è rispettivamente moderato e alto".
"La probabilità di infezione per le persone con più partner sessuali che non sono state precedentemente infettate dal clade IIb di Mpxv o non sono state vaccinate durante l'epidemia del 2022 è considerata moderata - continua il Centro europeo -. Questa valutazione si basa sulla difficoltà di controllare la diffusione dell'infezione durante l'epidemia del clade II nel 2022/23 in questo gruppo di rischio. Sebbene la gravità della malattia nella maggior parte dei casi sarebbe bassa, le persone immunodepresse e quelle con un'infezione da Hiv non trattata potrebbero sperimentare una gravità clinica moderata. Nel complesso, il rischio per queste popolazioni è moderato".
Il Centro avverte, inoltre, che, per contenere i focolai a livello Ue e See, è di fondamentale importanza rilevare i contagi e prevenire la trasmissione secondaria. Per questo, le autorità sanitarie locali hanno ricevuto tutta una serie di raccomandazioni, comprese quelle di assicurare una sorveglianza efficace, fare test di laboratorio (compresa l'identificazione del clade molecolare), condurre indagini epidemiologiche e garantire la capacità di trattamento dei contatti.
“La situazione epidemiologica in Italia al momento è sotto controllo, poiché non sono stati accertati casi del nuovo ceppo (clade I) di Mpox. I nostri uffici sono in costante contatto con gli organismi internazionali, per elaborare misure condivise”. È quanto dichiara Mara Campitiello, capo del Dipartimento della Prevenzione del Ministero della Salute.
“Il Ministero della Salute - aggiunge - ha attivato i canali operativi con AIFA e ISS per la pianificazione di strategie di contenimento del rischio nell’eventualità di variazione dello scenario attuale; contestualmente si sta procedendo con il rafforzamento della rete di sorveglianza diagnostica su tutto il territorio nazionale.
La scorta nazionale di vaccini al momento è sufficiente a garantire il fabbisogno e stiamo elaborando una nuova circolare informativa alle Regioni con indicazioni alla popolazione e agli operatori impegnati nei siti di frontiera. Inoltre - conclude Campitiello - è in corso la valutazione dell’istituzione di un tavolo interministeriale di concerto con il Ministero degli Esteri, dell’Economia e delle finanze, degli Interni e dei Trasporti per concordare piani operativi di contrasto alla diffusione del patogeno con un approccio strategico organizzato”.
Il 14 agosto scorso l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha dichiarato nuovamente Mpox un'emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale (Pheic) al termine di una lunga riunione del comitato di emergenza chiamato ad analizzare i rischi connessi all'epidemia partita nei mesi scorsi dalla Repubblica Democratica del Congo.
Il 15 agosto la Svezia ha poi annunciato il primo contagio importato al di fuori dell'Africa. L'11 maggio 2023 l'OMS aveva dichiarato la fine dell'emergenza sanitaria globale di Mpox iniziata il 23 luglio 2022.