“Il Corpo ” di Alfieri  conquista il Torino Film Festival, un thriller noir che sorprende 

Torino – Il Corpo, thriller noir diretto da Vincenzo Alfieri, ha raccolto grande consenso di pubblico e critica al Torino Film Festival.

di Thomas Cardinali
Domenica 24 Novembre 2024
Roma - 24 nov 2024 (Prima Pagina News)

Torino – Il Corpo, thriller noir diretto da Vincenzo Alfieri, ha raccolto grande consenso di pubblico e critica al Torino Film Festival.

Torino – Il Corpo, thriller noir diretto da Vincenzo Alfieri, ha raccolto grande consenso di pubblico e critica al Torino Film Festival. Un’opera avvincente che si distingue per l’equilibrio perfetto tra tensione narrativa e intensità interpretativa, con un cast guidato da un magistrale Giuseppe Battiston, che domina la scena con un’interpretazione memorabile.

Il regista Vincenzo Alfieri ha spiegato come il progetto sia nato da un’accurata riflessione sul lato oscuro delle relazioni: “Un regista deve chiedersi cosa può aggiungere a una storia già raccontata. Questo film mi ha permesso di esplorare i lati più fragili e spigolosi dei rapporti umani, trasmettendo queste emozioni nei personaggi e nelle loro scelte.”

La presenza di Claudia Gerini, icona pop del cinema italiano, ha ulteriormente catalizzato l’attenzione. L’attrice, che negli ultimi anni sta vivendo una vera e propria svolta artistica nel cinema di genere, si è distinta per il ruolo complesso di una donna manipolatrice e malinconica, al centro di una rete di intrighi e segreti. “Il thriller ti permette di lavorare sulle sfumature e sulla tensione emotiva, e il mio personaggio, a metà tra vittima e carnefice, è stato un terreno fertile per sperimentare,” ha dichiarato la Gerini.

Giuseppe Battiston, vero protagonista del film, ha descritto la sfida di interpretare un personaggio sfaccettato e ricco di ombre: “Mi ha affascinato il conflitto interiore di quest’uomo, un personaggio che cambia pelle a seconda delle verità che emergono. Ho cercato di rendere autentico ogni dettaglio, di farlo vivere senza giudicarlo.”

Il film sfrutta con intelligenza i flashback, che restituiscono molteplici sfumature della verità, cambiando in base al punto di vista dei personaggi. “L’uso dei riflessi e degli specchi è stato centrale per rappresentare il dualismo interiore di ogni figura,” ha aggiunto Alfieri, sottolineando l’attenzione maniacale alla resa visiva e sonora.

Un lavoro che, nelle parole del produttore Roberto Proia, dimostra come il cinema di genere italiano possa essere competitivo: “Siamo orgogliosi di questo film, che rappresenta un nuovo standard per il thriller made in Italy.” E ha poi annunciato che lo stesso Alfieri dirigerà un film sulla vita di Willy Monteiro, il ragazzo di Colleferro massacrato dai fratelli Bianchi.

 

 


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