Cinema, Marcoré: "Farò un film l'anno prossimo, poi mi prendo un anno sabbatico"

L'attore al Giffoni Film Festival: "Compirò 60 anni e voglio un annetto per festeggiare, visto il traguardo. Se ci arrivo vivo perché ho davanti un anno abbastanza tosto!".

(Prima Pagina News)
Venerdì 25 Luglio 2025
Salerno - 25 lug 2025 (Prima Pagina News)

L'attore al Giffoni Film Festival: "Compirò 60 anni e voglio un annetto per festeggiare, visto il traguardo. Se ci arrivo vivo perché ho davanti un anno abbastanza tosto!".

"Dovrei scrivere qualcosa a breve, perché vorrei girare durante l'estate dell'anno prossimo, perché nel 2027 mi voglio fermare per un anno, non voglio fare altro che giocare a tennis. E quindi devo sbrigarmi.

Compirò 60 anni e voglio un annetto per festeggiare, visto il traguardo. Se ci arrivo vivo perché ho davanti un anno abbastanza tosto!".

Ad annunciarlo è l'attore Neri Marcoré, ospite al Giffoni Film Festival.

"Ma solo - precisa rivolgendosi ai ragazzi presenti - se sarà una storia in cui credo davvero".

L'artista (attore, imitatore, doppiatore, conduttore televisivo, conduttore radiofonico e regista) parla del suo esordio alla regia con il film "Zamora", uscito nella primavera dello scorso anno: "Una delle ragioni per cui ho debuttato alla regia era anche vedere come avrei finito.

Non lo sapevo, a fronte di decine e decine di film, serie televisive, ho passato ore e ore sul set e spesso gli attori pensano cosa farei, come imposterei questa scena e come la girerei. E quindi dalla teoria alla pratica, ero curioso di gettarmi appunto in questa nuova arena e provare a fallire oppure cavarmela. E visti i risultati di Zamora è stata un'avventura felicissima a livello umano e professionale. 

Anche l'atmosfera sul set è sempre stata molto tranquilla, rilassata, mai isterismi. Mi hanno detto 'non è possibile che sia il tuo primo film - ricorda con una risata - perché non urli mai...' L'autorevolezza non è quello, ognuno segue il proprio carattere".

E a proposito di carattere, ammette: "La voce è l'espressione del nostro carattere, ma va sempre accompagnata dall'ascolto. La timidezza mi ha accompagnato per anni, ma ho imparato a trasformarla in forza. L'emozione resta, ed è giusto così: è il rispetto che dobbiamo al pubblico".

Cosa manca alla sua carriera? "La pittura" è la risposta divertita dell'attore. Poi, tornando serio, spiega che potrebbe anche pensare di fare una regia teatrale. "Però vado avanti così, gli stimoli in ogni settore li trovo sempre, quindi trovo sempre nuovi progetti, ma non è che voglia fare necessariamente una cosa diversa, va benissimo anche riempire già tutti i vari contenitori aperti di cose nuove. Non soffro di horror vacui", precisa l'artista.

A una domanda su quale ruolo sogni di interpretare, risponde: "Un tennista! È la mia risposta ricorrente". Poi, aggiunge: "Mi piacerebbe raccontare la storia di qualcuno che ha fallito e poi è risalito. Perché sbagliare è una grande lezione di vita".

Per quanto riguarda "Sherlock Holmes", il musical che lo ha visto calcare i palchi di diversi teatri negli ultimi mesi, dice: "È un personaggio che affascina tutti, con quella sua capacità di osservare e unire i dettagli. Mi ci sono ritrovato molto: anch'io vado al mio ritmo, senza fretta. E poi ho trovato una compagnia fantastica: lavorare con persone con cui si sta bene rende tutto più leggero".

L'attore è a Giffoni anche per un altro motivo: presentare in anteprima "Anselmo Wannabe", la nuova serie animata (26 episodi da 7 minuti ognuno) prodotta da Rai Kids per Rai Gulp e RaiPlay, ideata e diretta da Massimo Ottoni e realizzata da Ibrido Studio in co-produzione con Aim Creative Studios, in cui doppia la voce narrante del Maestro, unico personaggio parlante della serie: "Una guida ironica, non autoritaria, che accompagna i sogni e le scelte di Anselmo. Un'idea che ho trovato bellissima, perché non impone risposte, ma apre domande. Oggi il lavoro è spesso considerato un metro di giudizio del valore di una persona - evidenzia Marcorè - ma non sempre questa scala è condivisibile. Questa serie aiuta a pensare con la propria testa, a riconoscere le proprie inclinazioni e a smettere di inseguire modelli imposti. Con ironia e dolcezza, che è la cosa più difficile da trovare".

Infine, un consiglio ai giffoner: "Coltivate tanti interessi, anche se non hanno un'utilità immediata. Leggere, imparare a memoria qualcosa, studiare una lingua o suonare uno strumento: tutto vi arricchisce, anche se non diventerà un lavoro".


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