“Raggio di Sole”, la TV di Lino Polimeni in onda su Teleuropa Network.

Il nostro viaggio tra i programmi cult della Televisione italiana parte oggi dalla Calabria dove uno dei programmi televisivi in assoluto più popolari della regione è “Raggio di Sole”, un viaggio quotidiano di due ore tra i paradisi sconosciuti di questa regione.

di Pino Nano
Domenica 28 Luglio 2024
Roma - 28 lug 2024 (Prima Pagina News)

Il nostro viaggio tra i programmi cult della Televisione italiana parte oggi dalla Calabria dove uno dei programmi televisivi in assoluto più popolari della regione è “Raggio di Sole”, un viaggio quotidiano di due ore tra i paradisi sconosciuti di questa regione.

La televisione d’estate, soprattutto, per chi sta a casa è la vera compagna di viaggio di queste giornate così eccessivamente calde e afose. E dalle 14 alle 17 di ogni giorno mi capita spesso di crogiolare davanti alla televisione. In realtà navigo, da una parte sul computer, dall’altra sullo schermo della televisione che è sempre accesa, e a quell’ora vedo innegabilmente un programma che credo abbia fatto la storia della TV in Calabria.

 

Il titolo del programma è “Raggio di Sole”, ed è un format televisivo davvero ben fatto. Due ore di televisione gradevolissima, a tratti “gridata”, ma esuberante, istrionica, provocatoria, sempre intelligente. Un programma avvolgente, vi invito a vederlo, capace di raccontarti quello che nessuno mai ti ha fatto vedere prima, un programma interamente dedicato alle bellezze paesaggistiche della Calabria, ma anche alle feste patronali, alle sagre paesane, alle fiere, ai mercati contadini, alle storie comuni, ai territori più inaccessibili, e alle località in assoluto più belle della regione.

 

Il programma lo conduce uno degli uomini più “televisivi” della storia del giornalismo calabrese, Lino Polimeni, un giornalista che racconta la Calabria da almeno 35 anni ininterrotti, continui, senza mai una pausa, eternamente in televisione, con la sua faccia impertinente e a tratti strafottente, il suo carattere istintivo e viscerale, un corpo massiccio che naviga in video con le sue idee, queste sue mani che gesticolano e danno il senso della sua rabbia o della sua gioia. Prima da Catanzaro, poi da Crotone, oggi da Cosenza, nessun altro meglio di lui e nessun altro più di lui.

 

Lino Polimeni secondo me fa una televisione modernissima, una televisione che entra nelle case senza disturbare nessuno, con garbo, con allegria, con il sorriso sulle labbra, e che ad un certo punto, quando meno te lo aspetti ti sbatte violentemente in faccia i mille problemi veri dei calabresi. Perché Raggio di Sole, attenti, non è la sola cosa bella che Lino Polimeni firma e porta sullo schermo. Lino Polimeni è anche l’uomo dei ceti deboli, il difensore civico di chi non ha voce, spesso e volentieri e anche con grande successo è il cane da guardia sulla porta dei mille poteri silenti di questa terra. C’è un altro suo programma che ormai fa parte dell’immaginario collettivo dei calabresi, ed è “Articolo 21”, Dio solo cosa non è passato da questo format. Proteste, rabbia sociale, drammi personali, tragedie collettive, vertenze di ogni genere, disperazione e solitudine di interi quartieri cittadini e di interi paesi.

 

Sapete chi mi ricorda Lino Polimeni? Mi ricorda moltissimo uno degli amici più veri e più cari della mia vita professionale e della mia giovinezza, quel Tony Boemi che 50 anni fa a Catanzaro, in un sottoscala del cuore più antico della città, ai piedi della Cattedrale, si era inventato un programma che si chiamava “Filo Diretto” e che diventò un must della storia della TV meridionale di quegli anni. Televisione cult, televisione d’avanguardia, televisione di intrattenimento, televisione di rivolta e di speranza, televisione che allora “spostava le montagne”. Ma a quanto pare funziona ancora.

 

Nella puntata ultima che ho visto di “Raggio di Sole”, venerdì scorso, Lino Polimeni ha trasformato una polemica di paese in un evento tutto da vivere. Il sindaco di Gioiosa Ionica accusato di aver fatto rimuovere da Piazza Plebiscito una targa ricordo in onore di Mino Reitano racconta invece in diretta la verità della questione, e alla fine con Lino Polimeni decidono insieme di ritrovarsi ad agosto a Gioiosa per festeggiare alla grande indimenticabile “ragazzo di Fiumara di Muro”. Bella televisione.

 

Per non parlare delle feste in casa, Lino arriva nelle case della gente e diventa tutto un tripudio di colori e di emozioni, gente che balla dappertutto, che suona, che mangia, che ti abbraccia e ti accoglie come un re, che dà della Calabria l’immagine esaltante e bellissima di una terra vera, autentica, fiera e piena di orgoglio popolare. Che meraviglia.

 

Per non parlare delle immagini ad alta definizione girate sullo Stretto di Messina, lungo la Costa Viola, proprio di fronte a Bagnara, dove vive e scrive uno degli uomini chiave della TV italiana, il giornalista Mimmo Nunnari, e Cala Janculla, la spiaggia più bella della Calabria che stranamente ricade sul territorio di Seminara. Per non parlare dello specchio d’acqua antistante Palmi, e il mare delle femmine, da noi come a Palermo, e dove le donne di un tempo facevano il bagno lontane dagli occhi dei maschi. Ma se avete voglia di saperne di più chiamate lo scrittore di Seminara Santo Gioffrè, che con i suoi racconti e le sue favole sull’isola delle femmine vi farà impazzire.

 

Per non parlare dei droni che i ragazzi di Lino Polimeni usano come giocattoli, per arrivare là dove nessuno lo aveva mai fatto prima, Mai visto prima in vita mia così bello il mare di Isola Capo Rizzuto a Le Castella, ma persino i laghi di Sibari, ripresi dall’alto, ti sembrano bellissimi e unici al mondo, quasi uno specchio d’acqua giamaicano con tutte queste case che si tuffano in mare.

 

Per non parlare delle Cascate di Bivongi, me ne aveva parlato per anni Pietro Melia, il giornalista che in RAI ha raccontato di tutto e di più. O delle immagini incantevoli dei pescatori che vanno a caccia del pesce spada, e che il drone riprende dall’alto, e allora finalmente capisci fino in fondo cosa significhi andare a pesca del pesce spada tra le maree dello Stretto di Messina. Per non parlare della Festa di San Rocco a Gioiosa, o della Festa del contadino a Limbadi, o della superba bellezza di Tropea e di Capo Vaticano.

 

Altro che Raggio di sole, c’è molto di più in questo format tutto estivo, e che ogni giorno va in onda sulla televisione rigorosamente in diretta, quest'anno su Teleuropa Network, la rete guidata da un grande cronista calabrese che risponde al nome di Attilio Sabato, un giovane cronista che ha fatto della televisione la sua vita e che racconta la sua terra con la stessa semplicità con cui lui vive ogni giorno la sua vita privata.

 

Per non parlare delle tarantelle e delle mille ballate calabresi che Lino Polimeni ci regala ogni giorno dai posti più impensabili di questa regione, dove si balla dovunque e comunque, e dove il ritmo dei tamburi e dei tamburelli accompagna la vita di migliaia di processioni e di famiglie calabresi.

 

Grande TV davvero. Se non fossi vecchio per come sono diventato, chiederei a Lino Polimeni e ad Attilio Sabato di farmi lavorare con loro, perché Raggio di Sole è esattamente quello che io nel mio lavoro ho sognato di poter fare ma non sono riuscito a fare. Ma allora, e questo mi consola molto, i droni non erano stati ancora inventati.

 

*Vi ricordo in onda tutti i giorni dal lunedì al venerdì su TEN Teleuropa Network, , Raggio di Sole, è un programma ideato e condotto da Lino Polimeni,le riprese di Carlo Canino e Ivan Lomanno, Operatore del drone Salvo Corigliano, Mixer audio Riccardo MoriVanni Belpanno al montaggio, Supervisione tecnica Ten TV,  e dulcis in fundo “la partecipazione straordinaria di Loris Polimeni”, è il bimbetto che si vede nella sigla del programma ballare con il padre nei posti più iconici della Calabria. La regia è di Francesco Selvaggio.


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