Rinnovabili: Bene Unione Sarda che rifiuta pubblicità su eolico selvaggio

L'Altritalia Ambiente, il Comitato Nazionale del Paesaggio e l'associazione Atto Primo, solidarizzano con la storica testata regionale che rifiuta soldi per non pubblicizzare strutture fortemente impattanti per il territorio

(Prima Pagina News)
Giovedì 27 Giugno 2024
Roma - 27 giu 2024 (Prima Pagina News)

L'Altritalia Ambiente, il Comitato Nazionale del Paesaggio e l'associazione Atto Primo, solidarizzano con la storica testata regionale che rifiuta soldi per non pubblicizzare strutture fortemente impattanti per il territorio

“Piena solidarietà al quotidiano l’Unione Sarda per la decisione di non accettare la pubblicità delle cosiddette energie rinnovabili”. Lo dichiarano i responsabili de L’Altritalia Ambiente, del Comitato Nazionale del Paesaggio fondato da Carlo Ripa di Meana e dell'associazione Atto Primo di Firenze. “Il rifiuto da parte della storica e prestigiosa testata dell’isola di non pubblicare inserzioni che pubblicizzano l’installazione di gigantesche torri eoliche che sfregiano e deturpano lo splendido paesaggio della Sardegna, la cui effettiva utilità è tutta da verificare, dimostra, al di là delle logiche di profitto legate alla vendita di spot pubblicitari, la sensibilità che i dirigenti del quotidiano hanno per il territorio della loro regione.” In un comunicato del WWF si legge chiaramente che un “mito da sfatare quello che le fonti rinnovabili siano dannose per paesaggio e biodiversità: ovviamente i progetti vanno fatti e realizzati bene, ma i dati scientifici mostrano chiaramente come, rispetto a quelle fossili, le fonti rinnovabili hanno un impatto irrisorio sugli ecosistemi e sulla biodiversità”. “Peccato che durante i numerosi convegni organizzati da L’Altritalia Ambiente insieme alla FNOB (all’epoca ONB, ordine nazionale dei biologi), vennero fuori tutt’altri dati. Eppure in quell’occasione non mancarono esperti di fama nazionale e prestigiosi enti come la FAO, l’ISPRA, l’ENEA il politecnico di Milano etc” – ribattono dalle 3 associazioni”. “Una devastazione paesaggistica del territorio italiano comprometterebbe irrimediabilmente il turismo e creerebbe grossi danni all’agricoltura”. “Sottrarre infatti terreni a quest’ultima significherebbe aumentare conseguenzialmente le importazioni di prodotti agricoli con proporzionale aumento di consumi energetici impiegati per il loro trasporto”. “Situazione questa, che andrebbe a cozzare frontalmente con le campagne di prodotti a chilometro zero pure tanto declamate dalle stesse associazioni che (chissà perché) sono poi disposte a spendere grosse cifre per sponsorizzare l’installazione di impianti di produzione elettrica. “Piena solidarietà quindi a tutti i sardi che lottano a difesa del loro paesaggio”. “Beninteso L’Altritalia Ambiente, il Comitato Nazionale del Paesaggio e Atto Primo, non sono assolutamente contro le energie rinnovabili, ma chiedono di farlo in maniera sostenibile, fotovoltaico si, ma sui tetti dei palazzi non vincolati e sui capannoni industriali, eolico si, ma piccoli e diffusi impianti non impattanti visivamente”. “Evidentemente però, ciò potrebbe forse a ridurre i profitti delle aziende elettriche che cercano campi larghi ove installare i loro impianti”. “Sfregiare il territorio italiano, distruggere quella percezione di bellezza che lo rende unico al mondo per una diminuzione poco utile di idrocarburi, non crediamo sia la strada giusta per la salvaguardia dell’aria, della salute e degli ecosistemi”. “Oramai però – concludono– sono troppi i soldi che girano intorno alle rinnovabili e ogni opposizione viene etichettata come ‘chi si schiera nella campagna anti rinnovabili’, anche se spesso i cosiddetti anti rinnovabilisti, come noi de L’Altritalia, non hanno alcun tipo di interesse economico in questa disputa che oramai è ideologizzata e i cui attori sembrano legati a grossi interessi”.


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