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Dal 7 dicembre 2024 al 18 maggio 2025, mostra a cura di Francesco Petrucci con il sostegno di Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e Verdini Antichità, Roma.
Dal 7 dicembre 2024 al 18 maggio 2025, mostra a cura di Francesco Petrucci con il sostegno di Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e Verdini Antichità, Roma.
A Palazzo Chigi, oltre alla mostra “Bernini e la pittura del ‘600. Dipinti dalla Collezione Koelliker” ci sarà spazio anche per la mostra “La carrozza berniniana del Cardinal Chigi”.
La mostra è dedicata ad un settore poco esplorato della produzione del Bernini nel campo delle arti decorative, quello della progettazione di carrozze. Infatti il Ministero della Cultura ha recentemente acquisito la splendida cornice con Allegoria della Prudenza e tritoni proveniente dalla carrozza berniniana del cardinale Flavio Chigi.
La fastosa cornice è stata concessa, di concerto con la Direzione Regionale Musei, in deposito a Palazzo Chigi in Ariccia, una dimora caposaldo del Barocco romano e della committenza chigiana, vero emblema delle arti decorative del XVII secolo. Il prezioso manufatto in rame dorato faceva parte con altre 6 cornici delle ornamentazioni della “carrozza di velluto nero” che Giovan Lorenzo Bernini aveva ideato per il “cardinal nepote” di papa Alessandro VII, il cardinale Flavio Chigi (Siena 1631 - Roma 1693), uno dei massimi mecenati del suo tempo.
Alla complessa realizzazione della carrozza presero parte numerosi artisti, tra cui Giovanni Paolo Schor, che curò la progettazione esecutiva, e Ercole Ferrata, che plasmò le decorazioni scultoree. L’opera viene esposta per la prima volta in mostra assieme ad un’applicazione per carrozza con due putti che si abbracciano, sempre plasmata da Ercole Ferrata, forse appartenente in origine alla medesima carrozza di velluto nero.
Un calco della cornice con tritoni porta invece al suo interno uno specchio, come erano in origine le cornici della carrozza. L’ideazione berniniana di carrozze è documentata da quattro eccezionali teste grottesche in bronzo dorato, finali della carrozza disegnata dall’artista stesso per proprio uso, ancora presso i discendenti del Bernini. Esse sono documentate in vari inventari di casa Bernini a partire da quello ereditario del 1681.
Sono ben descritte soprattutto nell’inventario del 1706 che chiarisce la loro funzione: “Due carrozze tutte con le sue bandinelle e con tutte le mute di dette bandinelle, quali erano del b.m. del detto signor Cavaliere Giovanni Lorenzo, e per tanto antichissime, e vecchie […] e vi sono rimasti quattro pomi di metallo d’una carrozza, quali si sono fatti indorare, e si conservano […]”, indicati come “Quattro testine di gettito di bronzo con li suoi piedi di pietra, quali erano li vasi della carrozza già descritta”. Tra le opere esposte una rarissima e inedita Veduta di Piazza Navona proveniente della collezione Verdini, attribuita a Filippo Gagliardi, databile in prossimità dell’inaugurazione della “Fontana dei Fiumi”, avvenuta il 12 giugno 1651. Questo dipinto raffigura in primo piano una carrozza rivestita di stoffa nera, recante sul lato corto posteriore e sul pannello verticale a lato dell’ingresso cornici dorate e decorate, simili a quelle della carrozza di velluto nero del cardinale. Al centro in primo piano è presente un uomo con croce ricamata sulla veste, probabilmente identificabile con Bernini che si inchina verso la carrozza, mentre la persona che si affaccia potrebbe essere il principe Camillo Pamphilj o la madre Olimpia Maidalchini.
A complemento della mostra viene presentato per la prima volta un eccezionale piccolo Busto in bronzo di Alessandro VII opera del Bernini, già presso la collezione Chigi. Si tratta di un’opera autografa del sommo artista che modellò nell’agosto del 1657 il ritrattino in cera da cui la fusione deriva: un piccolo capolavoro e una rarità nella produzione berniniana, prevalentemente indirizzata verso grandi formati. Esso anticipa nell’esecuzione il busto in marmo, ancora presso gli eredi senesi della casata.
Sono esposti in mostra due straordinari ritratti del cardinale Flavio Chigi, nipote del papa e committente della carrozza, opera di Jacob Ferdinand Voet detto “Monsù Ferdinando”. Il primo in abito ufficiale cardinalizio (Ariccia, Palazzo Chigi), il secondo in cui il porporato è raffigurato in una sontuosa veste da camera, senza parrucca, probabilmente donato da Flavio ad una sua amante (collezione privata).
Promozione con il contributo di: Fondazione Bcc dei Castelli Romani e del Tuscolo, Fondazione Roma, Lubea s.r.l.