Vino, Coldiretti Alessandria: "Prevista vendemmia di ottima qualità, ma pesa incognita dazi"

Il bilancio finale si farà tradizionalmente a San Martino ma le impressioni sono di un’annata che porterà uva di qualità e in quantità, anche se saranno le evoluzioni climatiche delle prossime settimane a confermare o meno quanto ipotizzato.

(Prima Pagina News)
Giovedì 31 Luglio 2025
Alessandria - 31 lug 2025 (Prima Pagina News)

Il bilancio finale si farà tradizionalmente a San Martino ma le impressioni sono di un’annata che porterà uva di qualità e in quantità, anche se saranno le evoluzioni climatiche delle prossime settimane a confermare o meno quanto ipotizzato.

Tutto pronto sul territorio provinciale per la vendemmia 2025. Al momento non è ancora stato staccato nessun grappolo, si partirà da metà agosto iniziando, come sempre, dalle uve base spumante, varietà Pinot e Chardonnay Alta Langa. Si proseguirà poi, a fine agosto, con le uve Moscato, Cortese, Timorasso, Arneis e, successivamente, Dolcetto, Nebbiolo, Grignolino e Barbera.

Previsioni positive per la provincia di Alessandria, dove si prevedono ottime rese e buona/ottima qualità in maniera omogenea su tutto il territorio. Sotto controllo, grazie ai suggerimenti dei tecnici e ai trattamenti effettuati, malattie come peronospora e oidio, oltre agli attacchi degli ‘insetti alieni’.

Il bilancio finale si farà tradizionalmente a San Martino ma le impressioni sono di un’annata che porterà uva di qualità e in quantità, anche se saranno le evoluzioni climatiche delle prossime settimane a confermare o meno quanto ipotizzato.

“Ogni vendemmia ha peculiarità diverse riconducibili proprio alle condizioni climatiche. Ma, affinchè il grappolo maturi bene e completi il proprio percorso di formazione, occorre la corretta cura del vigneto e la giusta quantità di acqua - ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. L’andamento della raccolta dipenderà dal mese di agosto e da quello di settembre per confermare le previsioni: valutazioni che arrivano in un momento delicato per il settore, con i dazi Usa che vanno a colpire il principale mercato di riferimento in valore per le cantine tricolori, mentre proseguono i tentativi di ingiustificata demonizzazione di un prodotto che rientra a pieno titolo nella Dieta Mediterranea e i cui benefici legati a un consumo consapevole sono stati ampiamenti provati”,

A livello nazionale, secondo l’analisi Coldiretti, il fatturato del vino italiano ammonta a oltre 14 miliardi di euro, la produzione dovrebbe aggirarsi intorno ai 45 milioni di ettolitri con 241mila imprese viticole che gestiscono una superficie di 675mila ettari. Un settore importante anche dal punto di vista occupazionale con 1,3 milioni di persone impegnate direttamente nei campi, nelle cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche nelle attività collegate.

La provincia di Alessandria vanta 12 Doc e 7 Docg, le aziende vitivinicole sono 2.430: il settore vitivinicolo alessandrino vanta 12 Doc e 7 Docg, conta 11.112 ettari di superficie vitata per una produzione di 944.310 quintali nel 2023, mentre la produzione di uva da tavola è di circa 1.022 quintali.

“Un patrimonio che va difeso e tutelato dall’introduzione dei dazi al 15% da parte degli Stati Uniti che andrebbero a penalizzare fortemente tutto l’agroalimentare Made in Italy, e, per il settore vitivinicolo, come per gli altri settori, c’è il rischio di un drastico calo delle vendite. Pertanto, con questo clima di incertezza, è importante continuare a monitorare il capitolo prezzi e rese per ettaro: è essenziale che i produttori vitivinicoli contrattino i prezzi delle uve all’atto del conferimento anziché attendere la fine della campagna – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Trovare il giusto equilibrio di interessi tra chi cede l’uva e chi la acquista per trasformarla, concordando il prezzo prima o durante la vendemmia, è indispensabile per valorizzare al meglio il prodotto che finirà in bottiglia, puntando a tutelare la qualità dalla vigna alla cantina e difendendolo dai molteplici tentativi di omologazione e dalle indicazioni fuorvianti e allarmistiche”.


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