Arte contemporanea a Palermo. Laura Carlotta Gottlob “I palazzi storici rivivono e diventano palcoscenico di aggregazione”

Tutto questo grazie a “Quattrocantesimo”, progetto artistico a cura di Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona, in occasione del Quattrocentesimo Festino di Santa Rosalia. Le emozioni di Laura Carlotta Gottlob, una grande esperta di Storia dell’arte.

(Prima Pagina News)
Lunedì 22 Luglio 2024
Roma - 22 lug 2024 (Prima Pagina News)

Tutto questo grazie a “Quattrocantesimo”, progetto artistico a cura di Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona, in occasione del Quattrocentesimo Festino di Santa Rosalia. Le emozioni di Laura Carlotta Gottlob, una grande esperta di Storia dell’arte.

Arte contemporanea a Palermo. Laura Carlotta Gottlob “I palazzi storici rivivono e diventano palcoscenico di aggregazione”
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di Laura Carlotta Gottlob

"Quattrocantesimo", dal 13 al 15 luglio, Palazzo Costantino a Palermo: un evento audace, rapido, intenso e strepitoso a cura di Roberto Bilotti che ha dato spazio alla project room della curatrice Gemma Gulisano.

 

Il palazzo, fatiscente e maestoso, ha ospitato opere di arte contemporanea su Santa Rosalia, amatissima patrona di Palermo. Musica elettronica e strumentale nell'atrio.

 

La lettura della mostra, allestita a Palazzo Costantino, non è stata facile perché il grande protagonista è il palazzo stesso, con le sue travature di sostegno, con le sue intelaiature di protezione e con i suoi pavimenti sabbiosi, che ne fanno uno spazio espositivo unico al mondo, surreale e comunque ancora idoneo per ospitare eventi culturali.

 

Victor Albano, in arte Brigdorius, e Irene De Sanctis, in arte Eirene, fondatori del Collettivo Biancofiore di Roma, sono i due artisti di spicco della riguardevole lista degli scelti per l'evento.

 

La Santa Rosalia di Brigdorius è un manichino semisdraiato, ricoperto da filamento PETG bianco che ne segna le forme e contornato da topi anch'essi bianchi, scaturiti da un estrusore per stampanti 3D. Un lavoro concettuale, eseguito con una tecnica innovativa brevettata da egli stesso, il cui risultato estetico non è inferiore al messaggio.

 

Irene, invece fa vera poesia: i suoi lampadari decorati con fiori autentici riprendono motivi dell'iconografia della corrente epicureista del 600', che trova nell'apparato decorativo del barocco la sua più alta sublimazione. Un ringraziamento agli organizzatori e ai curatori di questa mostra coraggiosa e piena di sorprese, che tanto si sono prodigati per realizzarla e che tante emozioni hanno saputo dare ai numerosi visitatori.


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