Bergamo: Duepuntozerogalleria ospita “Corallium” la mostra fotografica di luoghi abbandonati di Andrea Cherico

“L’idea di questa mostra nasce da una delle mie ultime esplorazioni mentre camminavo tra sfarzose mura affrescate e deteriorate dal tempo”, racconta il fotografo.

di Paola Pucciatti
Lunedì 13 Maggio 2024
Bergamo - 13 mag 2024 (Prima Pagina News)

“L’idea di questa mostra nasce da una delle mie ultime esplorazioni mentre camminavo tra sfarzose mura affrescate e deteriorate dal tempo”, racconta il fotografo.

“Corallium” è il titolo della personale fotografica di luoghi abbandonati presentata da Andrea Cherico che, dal prossimo 18 maggio al 1 giugno 2024, sarà ospitata presso la Galleria Duepuntozerogalleria, a Bergamo, in Via Fratelli Calvi 1/d.  In mostra 20 opere identificate dal nome e dal colore di un corallo. 

Dopo Bergamo la mostra sbarcherà a Milazzo, in Sicilia, nello splendido Palazzo dei Marchesi D’Amico.
Andrea Cherico è un ragazzo appassionato ricercatore e scopritore di luoghi abbandonati a sé stessi, all’incuria dell’uomo, dominati spesso dalla natura e dal tempo che ne diventa padrone indisturbato. In quattordici anni ha girato l’Italia e il mondo fotografando questi luoghi straordinari, ricchi di storia e di vita un tempo, abbandonati e avvolti nel silenzio più assordante oggi.

 

Le sue fotografie ci fanno scoprire e amare architetture meravigliose che diventano scenografie di incommensurabile bellezza e fascino circondate e avvolte non solo da elementi architettonici meravigliosi, ma anche da affreschi mozzafiato.

In alcuni edifici ci sono ancora elementi di arredo di grande valore collocati un tempo, con amore, da chi li ha utilizzati e vissuti, giorno dopo giorno, nell’arco della propria vita. A volte, guardando le sue foto, si ha la sensazione di veder far capolino, all’improvviso, uno dei proprietari o uno dei loro figli, per prendere un libro sulla scrivania, sedersi su un divano o una poltrona o semplicemente passeggiare nei lunghi corridoi straordinariamente affrescati, dai colori ancora vivi e dal fascino storico e artistico del tutto intatto che riesce a oltrepassare indisturbato i secoli continuando ancora a stupire chi li osserva oggi.

Si vedono camere da letto, biblioteche, saloni dove tutto è rimasto immutato nel tempo. Manca solo la presenza umana che ormai, invece, non c’è più e che sembra essersi volatilizzata con quel soffio di vento che ora penetra tra le finestre socchiuse di queste dimore storiche.

 

“L’idea di questa mostra nasce da una delle mie ultime esplorazioni mentre camminavo tra sfarzose mura affrescate e deteriorate dal tempo – racconta Andrea Cherico – girando tra le varie stanze, lentamente in me ha preso vita la sensazione che in quel momento era come se mi stessi immergendo in un oceano, perdendomi in esso, esplorandone i tesori più nascosti in un silenzio rimbombante tra le profondità’ marine. Man mano che continuavo l’esplorazione all’interno di quel meraviglioso edificio era come se quei colori brillanti della storia, la decadenza di un tempo che non ci appartiene più’ mi accompagnassero passo passo durante quel mio perlustrare”.  

 

Ed è così che ha preso vita nell’animo di Andrea il desiderio di realizzare questa mostra legando le sue sensazioni più intime e profonde, vissute all’interno di quell’edificio storico abbandonato, ai coralli considerati i gioielli dei mari con le loro tonalità sgargianti e vive, nascosti e protetti dalle oscurità marine. Ricercati e bramati dagli uomini. Ed è così che Andrea realizza che come i coralli sono tesori protetti dal mare così lo sono anche gli edifici ormai logori e consumati dal tempo.

“Sono tesori preziosi da scoprire e da rispettare in quanto tali. Da questo mio paragone, partito dal mare e giunto alla terraferma, inizia la mia personale ricerca di questi coralli di terra – spiega  Andrea Cherico - Strutture abbandonate dagli uomini e riconquistate dalla natura. Patrimoni coperti da mari di rovi, da mura fatiscenti su cui rigogliosa si arrampica l’edera abbracciando il cemento ormai morto dell’uomo. Coralli di rara bellezza sotto gli occhi di molti, ma visti solamente da pochi, catturati nell'eternità di uno scatto. Per concludersi nell'eternità di un corallo ormai bianco non più mutevole, ma immutato e immutabile. Su questo mio percorso si è costruita questa mostra, composta da 20 opere ognuna delle quali identificata dal nome e dal colore di un corallo”.  

 

Con le opere esposte l’artista invita il pubblico a riflettere e a soffermarsi una volta in più sul tema del cambiamento climatico e dell'impatto invadente dell'uomo sulla natura e di come l'innalzamento delle temperature degli oceani lentamente stiano portando allo spopolamento delle barriere coralline, distruggendo queste meraviglie marine.

Andrea Cherico nasce a Treviglio nel 1991 e sin da piccolo resta incantato dal fascino degli edifici decadenti nutrendo amore e curiosità per l’archeologia industriale  A vent’anni il padre gli regala la sua prima macchina fotografica che lo porterà fin da subito ad amare la fotografia.

La sua prima esperienza è stata "Consonno" chiamata anche “Las Vegas abbandonata del Nord Italia”, una piccola frazione del comune di Olginate in provincia di Lecco.  E’ da qui che scatta un notevole interesse per i luoghi abbandonati che coltiva negli anni e che lo porta anche a visitare e fotografare la “Ghost city” di Prypiat nei pressi della nota centrale nucleare di Chernobyl. 

Nel 2022 inaugura la sua prima personale dal titolo “Regeneratio”, presso Villa Giulia, un palazzo storico del 1700, a Casirate D’Adda.  Sempre nello stesso anno partecipa alla prima collettiva presso la “Duepuntozerogalleria”, a Bergamo, presenziata da Vittorio Sgarbi e Giorgio Grasso. 

Nel 2023 sempre presso la stessa Galleria partecipa a “Oltre” ultimo appuntamento di “Seven Contemporary Art” con la partecipazione di Giorgio Grasso e Andrea Baretta.

Si qualifica al primo posto con “Ruburum Corallium”, al secondo con l’opera “Blue Acropora Corallium”.
Il 2024 è l’anno della sua nuova personale “Corallium” da non perdere per scoprire questi luoghi abbandonati a loro stessi e tanto suggestivi per quanto affascinanti.


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