Libri d’Estate. Appena fresco di stampa “Una storia patrimonio di tutti”

L’autore del libro, il generale Vittorio Antonio Stella, è un geniere guastatore paracadutista e ingegnere, collocato a domanda in riserva con il grado di Generale di Divisione. Un personaggio di grande fascino.

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Martedì 09 Settembre 2025
Roma - 09 set 2025 (Prima Pagina News)

L’autore del libro, il generale Vittorio Antonio Stella, è un geniere guastatore paracadutista e ingegnere, collocato a domanda in riserva con il grado di Generale di Divisione. Un personaggio di grande fascino.

di Anna Maria De Luca

Nato nel 1965, frequenta diciottenne l’Accademia Militare nel corso di laurea in Scienze Strategiche. Consegue la Laurea in Ingegneria Civile nel 1989. Frequenta il Corso avanzato per Comandanti di Compagnia del genio USA e il Command and General Staff College statunitense. Assumerà l’incarico di Comandante del Multinational Engineer Battalion dell’International Security Assistance Force-ISAF nel 2003 e di Chief Engineer del Joint Command in Kabul nel 2013. Ha anche prestato servizio nella United Nations Truce Supervision Organization-UNTSO in Beirut, nella United Nations Interim Force in Lebanon-UNIFIL, nei Comandi NATO Rapid Deployable Corps a guida italiana e greca, a capo dei genieri guastatori paracadutisti della Brigata “Folgore” e quale Security Advisor della Delegazione dell’Unione Europea per la Libia.

Scheda del libro

Vittorio Antonio Stella si fa portavoce dell’esperienza vissuta durante la missione ISAF in Afghanistan, focalizzandosi sulla tragica vicenda del Caporal Maggiore Scelto Alessandro Di Lisio, morto il 14 luglio 2009 a causa di un ordigno esplosivo improvvisato. L’autore descrive le sfide operative affrontate dai guastatori della Brigata “Folgore”, mettendo in luce i limiti, le criticità delle procedure adottate sul campo e le difficoltà di operare in contesti ad alto rischio. Si interroga sul valore del sacrificio, sulla gestione delle missioni militari internazionali e sulle responsabilità delle decisioni di comando. Con un atto di denuncia civile e patriottica, che unisce spirito critico e profondo senso dell’onore, Una storia patrimonio di tutti invita a una maggiore consapevolezza collettiva, affinché i caduti non vengano dimenticati e i loro esempi possano guidare scelte future più consapevoli.

Un libro inchiesta importante che sicuramente aprirà dibattiti importanti. Comandante, cosa l’ha spinta a ritornare su una vicenda così dolorosa?

La necessità di condividere la verità e ricercare giustizia nell'ambito della stessa amministrazione della Difesa non si era mai sopita. Ahimè, gli interesse personali hanno invece prevalso e la stessa classe dirigente poco si è interessata a evidenziare comportamenti contro norma. Inoltre, dalla lettura di tutti gli atti giudiziari ho ricevuto conferma che il rispetto delle procedure previste avrebbe potuto impedire l'esito fatale. Peraltro, le stesse motivazioni giustificative della richiesta di archiviazione erano scorrette e non rispondevano al vero. Ho quindi avvertito il bisogno di rendere merito alla verità degli eventi e onorare l'operato dei guastatori paracadutisti quale lloro Comandante.

E’ difficile per chi non vive queste esperienze comprendere il lavoro dei nostri ragazzi all’estero e per questo è importante che il libro sia letto dalla società civile e non solo da chi lavora nel campo. Il libro potrebbe essere l’inizio di un ponte di comunicazione tra mondo militare e persone che vivono tranquillamente nelle loro case lontane dalle consapevolezze della sicurezza?

Nonostante la sicurezza sia oggigiorno delegata a favore di donne ed uomini che volontariamente scelgono la via del servizio in uniforme, i nostri militari rimangono sempre l'espressione di un tessuto sociale per lo più formato dalle classi sociali più semplici, che prestano giuramento di fedeltà ed obbedienza per salvaguardare la difesa della terra comune e delle istituzioni civili libere tutte. Il ponte comunicativo dovrebbe quindi già esistere, necessita solo di essere meglio compreso in un rinnovato movimento culturale e ulteriormente avvalorato, anche perché la responsabilità rimane di tutti. È questo anche il senso chi ho inteso trasparire dal titolo "Una storia patrimonio di tutti".

Generale Stella, quale è il ricordo più bello del Caporal Maggiore Scelto Alessandro Di Lisio che porta nel cuore?

Il mio ricordo è di tutti i circa 600 guastatori paracadutisti dell'8 reggimento di Legnago nel mentre generosi nello spirito ed esaltati negli ideali, si prestavano ad affinare la loro preparazione per poter contribuire e partecipare a vario titolo al compimento di missioni in luoghi lontani, convinti di onorare umilmente il loro Paese. Ed Alessandro era uno di loro.

Se ha deciso di scrivere un libro significa che questa esperienza è profondamente rimasta nella sua vita. Cosa è successo dopo? Cosa è cambiato per lei?

Ho sempre cercato innanzitutto di dedicare le migliori energie a favore del personale ed i collaboratori posti alle mie dipendenze più che a voler oltremodo figurare nei confronti dei miei superiori. Allo stesso tempo ho sempre tenuto al rispetto della "regola' convinto che in essa ognuno di noi debba riconoscersi alla pari. 

Nel mantenere salda l'indole di dovermi dedicare innanzitutto al benessere ed all'efficienza del personale che da me dipendeva ho solo preso coscienza che la regola in realtà non è intesa allo stesso modo per tutti e molti si servono delle istituzioni più per propri fini che invece per poter contribuire a salvaguardare  il bene comune. Occorre quindi un profondo cambiamento culturale ed una rinnovata iniezione valoriale affinché la nostra società non debba soccombere oltremodo.

Cosa potrebbe dire ai ragazzi che scelgono di percorrere questa strada?Che il mestiere del militare rimane tra i più nobili del nostro ordinamento sociale, poiché nel prestare giuramento dinanzi alla bandiera che tutto rappresenta della nostra storia e del sacrificio delle generazioni che ci hanno dato i natali, quantifica il proprio rendimento in valori identitari invece che utilitaristici.


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