Biblioteca Calabrese di Soriano, ai vertici dell’Istituto l’ex Sindaco di Vibo Pino Ceravolo.

Mentre al Salone del Libro di Torino si discute di libri e di Biblioteche Italiane chiuse da oltre un anno, in Calabria l’Assemblea della Biblioteca Calabrese di Soriano nomina il suo nuovo presidente, che sogna ora riaprire la Biblioteca al pubblico.

di Pino Nano
Sabato 11 Maggio 2024
Roma - 11 mag 2024 (Prima Pagina News)

Mentre al Salone del Libro di Torino si discute di libri e di Biblioteche Italiane chiuse da oltre un anno, in Calabria l’Assemblea della Biblioteca Calabrese di Soriano nomina il suo nuovo presidente, che sogna ora riaprire la Biblioteca al pubblico.

Mentre al Salone di Torino si parla di libri e di Biblioteche chiuse da salvare o da riaprire, la Biblioteca Calabrese di Soriano Calabro riparte questa volta da Pino Ceravolo, ex sindaco di Vibo, ex assessore provinciale alla cultura, professore di lettere oggi in pensione, e figura storica di primo piano della politica democristiana vibonese.

L’assemblea dei soci lo ha infatti eletto alla unanimità neo Presidente della Biblioteca, e in uno dei momenti forse più difficili e più critici della vita dell’ente. Ma conoscendo la storia di Pino Ceravolo e la sua passione per il mondo dei libri e della cultura c’è da giurare che per la Biblioteca forse più famosa di Calabria nel mondo, soprattutto per via dei testi esclusivamente calabresi conservati al suo interno, si apre oggi una finestra importante sul futuro.

Nella sua prima uscita pubblica il neo Presidente della Biblioteca non fa che sottolineare il fatto che la Biblioteca Calabrese sia così talmente importante, che “a questo punto ognuno deve mettere da parte i propri egoismi o tornaconti politici per contribuire a rilanciare un’istituzione culturale che è diventata ormai un indubbio elemento identitario del territorio sorianese, vibonese e calabrese”.

Ma la vera notizia del giorno – si schermisce il neo presidente- è un’altra: «Proprio di recente la Sovrintendenza archivistica e bibliografica della Calabria, afferente al Ministero della Cultura, ha dichiarato ufficialmente “l’Istituto della Biblioteca calabrese di Soriano di eccezionale interesse culturale”. Un risultato che ci inorgoglisce e che deve spingere tutti noi a restare uniti e fare sempre meglio”.

Nei fatti, Pino Ceravolo prende il posto del presidente uscente, l’architetto Francesco Bartone, dimessosi dopo lunghi anni di gestione diretta dalla presidenza perchè incompatibile con la sua partecipazione alle prossime elezioni amministrative. Il nuovo presidente è un sorianese doc anche lui, e anche se da parecchio tempo vive ormai stabilmente a Vibo Valentia il prof.Ceravolo mantiene un rapporto assai stretto e costante con la cittadina domenicana.

Pino Ceravolo oggi è fermamente convinto che “occorra potenziare sempre più l’Istituto della Biblioteca calabrese, struttura culturale apprezzata in Italia e all’estero, visto che è continuamente meta di tanti studiosi e di studenti, provenienti da varie università di tutto il mondo e che vengono qui- dice- a fare le loro ricerche fruendo degli oltre 50 mila volumi, molti dei quali in edizioni antiche.

Alle polemiche del passato, che non sono mancate, il nuovo Presidente risponde con grande serenità: “Ritengo che sia indispensabile ritrovarsi tutti uniti attorno alla cultura e a quello che l’Istituto rappresenta, non solo per noi Sorianesi. I Sorianesi -aggiunge- hanno, naturalmente, tutto il diritto di avere idee diverse tra loro. Ma al di là dei partiti, dei gruppi e di ogni altro elemento che può essere divisivo, bisogna ritrovarsi tutti attorno ad un obiettivo comune: rendere sempre più prestigiosa questa primaria istituzione culturale».

Tre sono, ricorda ancora Ceravolo, gli elementi identitari della comunità sorianese: «La storia dei nostri artigiani in vari settori di attività, dolci, mostaccioli, vimini ed altro, il Convento di San Domenico e, negli ultimi decenni, la grande Biblioteca calabrese. Per cui – questo il suo appello finale – lasciamoci alle spalle il passato e ritroviamoci tutti in assoluta concordia. Ma non è il rituale “volemose bene”- precisa-, è invece un invito a voler guardare avanti, al potenziamento di questa “nostra” struttura culturale. La Biblioteca calabrese, insomma, dev’essere al di sopra di tutto, come la cultura. Perché se non c’è concordia e unità d’intenti la cultura smette di essere tale”.

Ceravolo si dice anche fortemente fiducioso che il suo appello verrà accolto da tutti: “O si fa così -dice- oppure si continuerà in una situazione triste, mortificante per tutti, che non porterà a nulla di buono. Ho accettato la nomina a presidente non certo per il pennacchio. Forse la mia persona offre oggi garanzie d’impegno assolutamente disinteressato”:

Cosa vuol dire Presidente tutto questo?

“Vuol dire che non ho più ambizioni politiche, che sono pensionato da parecchi anni e che intendo rimanere tale. Non considero dunque questa nomina come un trampolino di lancio verso altri ruoli o altre postazioni. Il mio solo obiettivo -la prego di scriverlo- è quello di rendere sempre più grande la Biblioteca Calabrese. E confido che tutti siano d’accordo con me”.

 


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