Calcio, Cagliari saluta Gigi Riva: "Corri di nuovo e tieni ancora alte le tue braccia al cielo"
Trentamila persone hanno salutato il calciatore fuori dalla Basilica di Bonaria.
(Prima Pagina News)
Mercoledì 24 Gennaio 2024
Cagliari - 24 gen 2024 (Prima Pagina News)
Trentamila persone hanno salutato il calciatore fuori dalla Basilica di Bonaria.
Folla e commozione, oggi a Cagliari, per l'ultimo saluto a Gigi Riva, morto ieri a 79 anni.

Fuori dalla Basilica di Bonaria si sono radunate trentamila persone, tra cui i bambini della scuola di calcio fondata negli anni Settanta da Rombo di Tuono: "Qui per fare conoscere anche ai più piccoli l'esempio di questo campione. Ciao Gigi", ha detto Emanuele Cuccu, uno degli istruttori della scuola.

Presenti anche i compagni di squadra del Cagliari - da Copparoni a Greatti - visibilmente commossi. Alla funzione in chiesa hanno partecipato anche il Presidente del Coni, Giovanni Malagò, Gianfranco Zola, Gianluigi Buffon e il resto della delegazione dell'Italia che vinse ai Mondiali tedeschi del 2006.

Ad accogliere il feretro è stata una sciarpata, mentre il sagrato della Basilica è stato adornato di bandiere e striscioni. Alle esequie ha partecipato anche il Sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, insieme ai primi cittadini arrivati da tutte le parti della Sardegna.

"Lo sport come vita, arte, disciplina, passione condivisa, che non si può comprare. Lo sport è gioia, dono del Creatore: tutto questo si celebra in Gigi Riva, i meriti sportivi e la grandezza dell'uomo, non sorprende la presenza oggi di tanti amici a ammiratori", ha detto l'arcivescovo di Cagliari, Giuseppe Baturi, iniziando l'omelia.

"Sono molte le immagini di questi giorni che celebrano la bellezza e la potenza di Riva, la sua esultanza con le lunghe braccia al cielo. Corri di nuovo e tieni ancora alte le tue braccia al cielo, corri e guarda in alto, in cielo con i tuoi genitori e la tua amata sorella", ha aggiunto.

A concludere il funerale è stato il figlio Nicola: "Mio padre non lo convinceva nessuno, anche ieri se n'è andato come voleva lui, era hombre vertical sino alla fine e anche ieri ha deciso quello che voleva fare", ha detto.

All'uscita, il feretro è stato accompagnato da un lungo saluto e dalla canzone di Piero Marras "Quando Gigi Riva tornerà". Il feretro è stato portato, tra gli altri, da Gigi Buffon.

La folla ha scandito in coro "Gigi, Gigi", poi, prima che la bara fosse depositata in auto, gli ultrà rossoblù hanno fatto partire un coro commovente: "Un Gigi Riva, c'è solo un Gigi Riva".

L'ex calciatore è stato sepolto in forma privata nel cimitero monumentale di Bonaria, accanto alla Basilica.

Molte le personalità che hanno voluto omaggiarlo anche alla camera ardente: dal Presidente della Figc, Gabriele Gravina, all'allenatore della Nazionale Luciano Spalletti, fino alla delegazione dell'Italia vincitrice ai Mondiali del 2006: il Presidente della Lega Pro Matteo Marani, quello della Lega Dilettanti Giancarlo Abete, l'ex Presidente della Figc Franco Carraro, l'attuale team manager ed ex portiere Gigi Buffon, l'ex Capitano della Nazionale Fabio Cannavaro, Simone Perrotta, Marco Amelia, Angelo Peruzzi, Marco Tardelli e Giancarlo De Sisti.

"Eroi come Riva non smetteranno mai di esserci vicini: lui aveva questa grande qualità di essere umile e perbene. Aveva la caratteristica di essere un protagonista senza voler attrarre i riflettori su di sé. Per lui erano importanti i suoi cari, gli amici. Emblematico il comportamento dopo la vittoria del mondiale: lui si eclissa per lasciare la luce agli altri", ha dichiarato Spalletti.

"Il soprannome dice molto: il suo tiro e il suo valore morale facevano più rumore delle sue parole", ha continuato il tecnico.

Alla camera ardente ha partecipato anche il Ministro dello Sport, Andrea Abodi: "Gigi Riva ha profonde radici nel passato, nel presente e che vogliamo proiettare nel futuro. Io credo che il calcio non possa permettersi di abbandonare lo spirito che che incarnato Gigi Riva e che credo sia apprezzato da tutti i tifosi di calcio di qualunque maglia e da tutti gli sportivi e da una buona parte della comunità nazionale", ha detto.

"I funerali solenni - ha concluso il Ministro - sono stati proclamati proprio perché si riconosce oltre alla cifra sportiva anche quella morale che oggettivamente non è diffusa in questo tempo".

Presente anche il Presidente del Coni, Giovanni Malagò: "Oggettivamente faccio fatica a trovare qualcuno che, nel mondo dello sport, sia stato più integerrimo di lui da tutti i punti di vista. Poi qualcuno dice 'erano altri tempi', ma io penso che lui oggi, ma anche tra mille anni, sarebbe stato comunque così", ha dichiarato. "Lui è patrimonio del mondo del calcio ma anche dello sport italiano, rimarrà qui in Sardegna e credo che diventerà un luogo di pellegrinaggio", ha proseguito.

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