Calcio, Napoli, Conte: "Trovarci contro l'Inter ci deve riempire d'orgoglio, ma niente pressioni"

"Il mese di agosto è stato il più difficile, questo è una passeggiata. Raspadori? Può giocare seconda punta, trequartista o mezzala. Non è un esterno".

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Venerdì 28 Febbraio 2025
Napoli - 28 feb 2025 (Prima Pagina News)

"Il mese di agosto è stato il più difficile, questo è una passeggiata. Raspadori? Può giocare seconda punta, trequartista o mezzala. Non è un esterno".

Dopo l'ultima sconfitta e tre pareggi, domani il Napoli di Conte si gioca in casa una grande chance scudetto contro l'Inter.

"Trovarci lì ci deve riempire di orgoglio ma non deve metterci pressione - ha detto in conferenza stampa Antonio Conte -. Gustiamoci questo momento, questa classifica ce la siamo meritata col lavoro. L'importante è uscire sapendo di aver dato tutto e se siamo stati battuti è perché gli altri sono stati più bravi".

Febbraio è stato un mese in cui la squadra ha avuto un bel po' di difficoltà: "Il mese di agosto è stato il più difficile, questo è una passeggiata", ha aggiunto ridendo l'ex ct della Nazionale.

Per quanto riguarda Raspadori, invece, "può giocare seconda punta, trequartista o mezzala. Non è un esterno".

A una domanda se, quando ha firmato il contratto con il club partenopeo, si sarebbe aspettato di affrontare l'Inter in un match-scudetto, ha risposto: "Al di là della classifica, mi sarei aspettato in questo periodo un Napoli che dopo 7 mesi iniziasse a prendere forma, poi trovarci lì ci deve riempire di orgoglio ma non deve metterci pressione, come ho detto ai ragazzi, a volte può essere positiva e altre negativa. Per questo ribatto con i calciatori dicendo gustiamoci questo momento, questa classifica ce la siamo meritata col lavoro".

La partita può essere influente o no? "In generale dico che è influente sulla classifica perché ci sono 3 punti e vicine ci sono tantissime squadre e l'influenza c'è da questo punto di vista".

Si attende una nuova primavera domani? "Il mese di agosto è stato il più difficile, questo è una passeggiata", ha risposto Conte ridendo. "Lavoriamo sempre, valutiamo sempre dopo le partite, dopo una sconfitta impari più rispetto a una vittoria che porta superficialità in tutti, abbiamo analizzato il perché di quel secondo tempo e bisogna farlo per crescere. Loro sanno che mi sono molto arrabbiato, ma lo erano anche loro stessi perché il secondo tempo non è stato al nostro livello dopo un primo tempo in cui dominavamo nonostante fossimo andati in svantaggio per un infortunio. Bisogna stare sul pezzo fino al 95', senza trascurare niente, tutti i punti fatti li abbiamo sudati, mai in carrozza 5-0 come ad altre. Noi non possiamo mollare un attimo".

A Como la squadra ha avuto più pressioni perché l'Inter ha quasi l'obbligo di vincere: "I miei giocatori non devono ragionare in base alle pressioni, se sulla carta sono più o meno forti o se hanno ambizioni ogni anno diverse. Cresciamo anche da questo punto di vista, ponendoci l'obiettivo sempre massimo, poi a volte ci riusciamo e altre no.

L'importante è uscire sapendo di aver dato tutto e se siamo stati battuti è perché gli altri sono stati più bravi, non perché hanno avuto più cattiveria e voglia, quello mi darebbe molto fastidio. Si può vincere o perdere, ma anche nella sconfitta, che bisogna odiare, bisogna essere sconfitti nella giusta maniera, come quando l'Atalanta ha vinto qui, con la Lazio per me era un pareggio ed hanno vinto ma abbiamo fatto sempre un plauso agli avversari, col Como qualcosa da recriminare ce l'abbiamo e l'ho sottolineato perché con i ragazzi c'è un rapporto schietto e sincero, non ho filtro, sono come mi vedono ed ora ci aspetta una partita bellissima, siamo ad un top-match e ce lo siamo meritati mettendo tutto dentro e vedremo chi sarà più bravo".

In campo, la squadra dovrà fare a meno di un pezzo fondamentale come Anguissa: sarà necessaria più la tecnica di palleggio o la fisicità? "Bella domanda, una domanda giusta. È una settimana che ci penso. Ho ancora 24 ore per decidere, ma è una domanda tecnica che fa piacere ricevere, sono specifiche. Potrebbero essere tutte due le cose giuste e opinabili. Cercheremo di fare la scelta migliore, cercando di trovare una soluzione. Gli infortuni fanno parte del percorso e del campionato. C'è chi sopperisce in maniera più facile, altri hanno più difficoltà, ma la soluzione bisogna trovarla, ci abbiamo lavorato e la vedrete domani".

Pesa più l'assenza di Anguissa o quella di Neres? E Olivera e Spinazzola garantiranno i 90 minuti? "Sono due giocatori che abbiamo recuperato, Spinazzola ha giocato tutta la gara con il Como. Mathias ha avuto un problema più serio, anche perché era una ricaduta. Sono entrambi a disposizione, vedremo le scelte. Devo fare attenzione a non fare danni fisici per evitare una ricaduta. Neres e Anguissa sono importanti, ma la nostra forza è il collettivo. Entrambi avevano finita la partita senza problemi, poi hanno accusato problemi il giorno seguente".

Come spiegare gli infortuni occorsi in quest'ultimo mese? "La risposta nel calcio è difficile, si può pensare a tante cose, è tutto opinabile. Dissi che finora siamo stati bravi e fortunati a non avere infortunati, ma non puoi pensare di non averli durante l'anno, poi può capitare il periodo in cui sei più sfortunato e hai infortuni tutti in un settore e questo destabilizza tante situazioni anche come sistema. Lì poi devi essere bravo a trovare soluzione, valorizzando gente come Raspadori che non aveva avuto tanto spazio e ora è al centro della situazione. Solo sfortuna? L'infortunio fa parte del gioco, se vedete siamo la terza squadra con meno infortuni, ma in tutte le squadre in cui sono stato ho sempre avuto pochi infortuni, la metodologia funziona, poi è giusto vedere anche la carriera di un calciatore, se è uno che fa sempre 50 partite o 30 al di là dell'allenatore".

La posizione che Raspadori ha coperto nelle ultime partite è quella che può fare la differenza? "Jack può essere una seconda punta, un trequartista e anche una mezzala di centrocampo. Ha le caratteristiche per ricoprire quel ruolo, corre 12 km a partita. Non è un esterno, è un ruolo che lo mette in difficoltà. È un giocatore forte e molto qualitativo. Quando giocavamo 4-3-3 lui era alternativa ad Anguissa e McTominay".

E quale contributo potrà dare Billing al club? "Un calciatore con una grande struttura fisica, buona tecnica, son contento che ha avuto la possibilità di giocare, quando non inizi la stagione con la squadra e arrivi a metà gennaio ti ritrovi in difficoltà con una nuova metodologia e una nuova situazione tecnico-tattica, ambientarti, capire i movimenti, ma col Como gli è servito molto per entrare di più. Oggi a differenza del pre-Como non ho preoccupazione nel farlo giocare dall'inizio o subentrare, ho visto che ha assimilato certe cose, è un ragazzo serio e sono molto contento".


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