Camera: bocciata la mozione di sfiducia contro Santanchè, 213 voti contrari
Il Ministro del Turismo: "Sono assolutamente tranquilla, il voto mi sembra molto chiaro".
(Prima Pagina News)
Giovedì 04 Aprile 2024
Roma - 04 apr 2024 (Prima Pagina News)
Il Ministro del Turismo: "Sono assolutamente tranquilla, il voto mi sembra molto chiaro".
Con 213 no e 121 sì, la Camera dei Deputati ha respinto la mozione di sfiducia che vede il M5s primo firmatario contro il Ministro del Turismo, Daniela Santanchè.

La votazione è avvenuta in un'Aula semideserta.

"Il mio stato d'animo è uguale a quello di ieri, a quello di una settimana fa e a quello di un mese fa: assolutamente tranquilla a fare il mio lavoro. Come vedete anche qua oggi, come ieri e come farò domani", ha detto Santanchè, arrivando alla nona edizione del meet forum a Pietrarsa, replicando a chi le ha chiesto di commentare la mozione della sfiducia, appena respinta.

"Il Parlamento, credo, che in una democrazia è sovrano. Il voto mi sembra molto chiaro, per cui assolutamente non direi serena ma molto tranquilla", ha continuato.

"Ho da fare. Per il turismo c'è molto da fare in Italia", ha aggiunto, rispondendo a chi le ha dato della gradassa per la sua assenza in Aula a Montecitorio. "Dovrebbero pensare loro a quando potevano fare molto per il turismo e invece, in questa nazione, poco si è fatto. Questo Governo sta lavorando. Stiamo lavorando per il turismo e per quanto mi riguarda deve diventare la prima industria di questa Nazione".

"Forza Italia voterà con convinzione contro la mozione di sfiducia alla ministra Santanchè, coerentemente con i principi fondamentali che un grande statista, Silvio Berlusconi, ha trasfuso nel nostro codice genetico. La nostra bussola è e sempre sarà il garantismo", ha detto la deputata di Forza Italia, Annarita Patriarca, nel corso delle dichiarazioni di voto. "Le vicende giudiziarie devono essere affrontate nelle sedi appropriate, senza condizionare il dibattito pubblico", ha continuato. L'obiettvo è "il confronto politico" anche "se aspro".

"Il nostro no - ha continuato - è anche una vigorosa affermazioni dei nostri principi e valori", tra cui "la difesa della presunzione di innocenza".

"E' ovvio che ci sarà un voto compatto della maggioranza. Si vota una mozione sulla quale sono scritte cose di una inesattezza e di una gravità sotto il profilo politico e giuridico enormi. E' evidente che si vuole seguire una strada di dare testate anziché di ragionare con la testa", ha detto, ai microfoni del programma di Rai3 "Agorà", il Capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti.

"Sono molto deluso dalla mozione presentata" che "sembra un' annotazione di servizio della Guardia di Finanza" o della "polizia giudiziaria", "priva di argomenti della difesa e di un minimo vagito di confronto". Così, nel corso delle dichiarazioni di voto, il deputato della Lega, Davide Bellomo.

Le opposizioni, ha aggiunto, fanno "garantismo per se stessi che non vale per gli altri". "Il ministro Santanchè ha compiuto quegli atti per i quali si chiede la sfiducia nell'esercizio delle sue funzioni? Assolutamente no", ha aggiunto, evidenziando che nella mozione non è citato "un atto che non è stato conforme all'attività del governo".

"Questo avrebbe dovuto fare l'opposizione: dire politicamente perché è inopportuno che continui a svolgere le sue funzioni. Invece si scambia la massima assise legislativa per un tribunale senza contraddittorio", ha concluso.

"Non vedo Santanché in Aula spero sia un presagio...", ha detto il capogruppo del M5S Francesco Silvestri. "Per quanto ci riguarda lei non sarebbe proprio dovuta diventare ministro", ha continuato. "Ma voi - ha continuato, rivolgendosi alla maggioranza - l'avete nominata per la sua competenza? Spero di no. Per le sue capacità manageriali? Non credo, tutto quello che tocca diventa debito. E' come se voi nominaste ministro della Difesa uno che vende armi! Ma dimenticavo, che in effetti voi questo lo avete già fatto...".

"Vedere un governo che tace davanti al fatto che il compagno della ministra e la moglie della seconda carica dello Stato facciano un guadagno di un milione dalla vendita di una casa nel giro di un'ora è una cosa che fa accapponare la pelle. State difendendo Santanché da un'accusa intollerabile: avere usato i ristori per il Covid in maniera impropria sottraendoli a chi ne aveva davvero bisogno. Questa maggioranza che salverà a breve la poltrona della ministra è la stessa che ha fatto una Commissione d'inchiesta proprio sul Covid, istituita solo per fare un processo politico contro l'ex premier Conte che ha dato tutto se stesso in uno dei momenti più critici per il Paese", ha continuato Silvestri, per poi ricordare che Santanchè "ha chiesto e votato ben 18 mozioni di sfiducia".

Quindi, "siamo nell'ipocrisia più totale. Dite no al reddito di cittadinanza e poi difendete il ministro che è accusato di aver truffato l'Inps che è proprio l'ente erogatore del reddito. Penalizzate migliaia di persone per salvarne una. Complimenti!".

"Una tesi di laurea copiata, una vacanza nel bel mezzo di un'alluvione, l'assunzione di una colf in nero, un comportamento aggressivo nei confronti dei collaboratori: ecco un elenco sommario delle ragioni che hanno spinto ministri di governi europei a rassegnare le proprie dimissioni. Parliamo di democrazie avanzate. Ovunque, chi commette leggerezze, lascia. Ovunque tranne qui", ha detto la Capogruppo del Pd, Chiara Braga.

"Qui in Italia - ha ricordato - nel luglio scorso la ministra davanti al Senato tentò di dimostrare di essere vittima di una persecuzione politica, di una campagna stampa e di un uso distorto e manipolato della magistratura", "negando un coinvolgimento personale, attribuendo errori a soci e terze persone, banalizzando l'accaduto e soprattutto descrivendosi come vittima di un'assurda macchinazione".

"Dopo 8 mesi - ha proseguito - quelle accuse sono ancora tutte lì e dove la magistratura ha già indagato, le accuse si sono fatte più circostanziali e precise come sull'utilizzo della cassa Covid, il mancato pagamento del TFR ai lavoratori e alle lavoratrici, i contenziosi con il fisco". Tuttavia, "noi oggi non siamo qui a giudicare una persona che potrebbe essere rinviata a giudizio per truffa aggravata ai danni dello Stato. Noi siamo qui per impedire che le istituzioni siano coinvolte in un processo che vede un ministro accusato di aver sottratto denaro pubblico in una fase difficile per il paese".

"Cosa può esserci di più grave, di più deprecabile da parte di una donna che ricopre un incarico pubblico? E oggi negare questa evidenza - ha fatto notare - significa non guardare in faccia la realtà".

La deputata dem ha criticato anche la premier, Giorgia Meloni, "una Presidente del Consiglio costretta a schivare il coinvolgimento di più di un componente del suo governo in questioni giudiziarie - si va dal furto di un quadro all'uso politico di informazioni riservate o all'uso spavaldo di un'arma a una festa di capodanno - una Presidente del Consiglio che non coglie che qui non stiamo affrontando una questione giudiziaria ma una questione politica e morale".

"Quando una ministra mente in maniera spudorata al Parlamento e al Paese, ed è motivatamente accusata di truffa aggravata ai danni dello Stato, non è più solo una questione di opportunità: è urgente e necessario che lasci il suo incarico", ha aggiunto. "Santanchè non si è attenuta né alla disciplina, né all'onore prescritti dalla nostra Costituzione.Per questo voteremo a favore della mozione che ne chiede le dimissioni", ha concluso Braga.

"Sarebbe stato divertente vedere oggi 'la regina delle richiesta di dimissioni' in questa Camera". "Sarebbe stato divertente vedere" il Ministro "chiedere alla Camera di votare contro la mozione di sfiducia per lei. Io d'impatto avrei detto votiamo a favore" ma "in discussione" non sono solo "le politiche fallimentari del turismo". In questo caso "avremmo votato a favore, come fatto per la mozione di ieri" contro Salvini, "che interveniva su un fatto politico", mentre alla base ci sono "inchieste giornalistiche" e "questioni giudiziarie".

Così il deputato di Iv, Roberto Giachetti, che nel corso del suo intervento ha puntato il dito contro Chiara Appendino, che ieri ha parlato contro il Ministro del Turismo: "Speriamo sia assolta in terzo grado ma trovo singolare che a fare l'arringa" per conto del M5S sia una deputata "condannata in secondo grado".

Giachetti ha poi criticato FdI per il "garantismo tanto al chilo", quindi ha citato Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, definendoli "perseguitati". "Non possiamo far condizionare la politica dalle vicende giudiziarie. La colpevolezza delle persone deve essere provata", ha concluso Giachetti.

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