Confindustria, Garrone: "Rinuncio a correre alla presidenza"
La decisione arriva a 24 ore dal Consiglio Generale, che eleggerà il successore di Carlo Bonomi.
(Prima Pagina News)
Mercoledì 03 Aprile 2024
Roma - 03 apr 2024 (Prima Pagina News)
La decisione arriva a 24 ore dal Consiglio Generale, che eleggerà il successore di Carlo Bonomi.
Edoardo Garrone ritira la sua candidatura alla Presidenza di Confindustria, 24 ore prima del Consiglio Generale, chiamato ad eleggere il successore di Carlo Bonomi.

Ad annunciarlo, in una lettera, è lo stesso Garrone.

“La scelta di anteporre il fine alla persona, mi impone quindi di fare un passo indietro e di consentire ad Emanuele Orsini di trovare quelle condizioni ideali per guidare Confindustria senza condizionamenti, e di poterlo fare con grande senso di responsabilità, in nome di un fine collettivo che è molto più importante di noi singoli”, scrive Garrone, precisando che “è una rinuncia che personalmente mi costa molto, ma che confido possa determinare una svolta comportamentale e sostanziale, rendendomi e rendendoci orgogliosi di averlo fatto e di aver contribuito ad un cambiamento storico doveroso, esprimendo un modo di essere al servizio del sistema e non un sistema al servizio di sé stessi.

È una scelta di responsabilità che chiedo anche a voi tutti domani con il voto, per dare un segnale forte e di unità a tutti gli stakeholder e all’intero Paese”. “Occorre essere coerenti ed esemplari, tra il dire e il fare, la mia storia imprenditoriale e associativa, i valori che ho appreso da mio padre, da uomo di azienda, e sin dalla mia frequentazione dei Giovani Imprenditori di Confindustria, esperienza per me fondamentale per acquisire gli strumenti e le competenze per la rappresentanza, mi impongono di anteporre i fini per una Confindustria forte e all’avanguardia, alla mia persona e alle mie ambizioni”, continua.

“Prima di inviare questa lettera a tutti voi, ho informato Emanuele della mia scelta, dei motivi che l’hanno determinata, della forte responsabilità a lui affidata e della certezza che il successo delle decisioni che prenderà con autonomia e responsabilità, e nel solco dei valori e fini condivisi, sarà il successo di tutti noi”, aggiunge Garrone.

“Per avere una Confindustria forte, occorre innanzitutto mettere un candidato nelle condizioni di potersi scegliere la propria squadra e la propria struttura liberamente, senza alcun condizionamento e negoziazione che lo renderebbe debole e ne sancirebbe il fallimento sin dall’inizio.

Questa condizione a mio avviso, nella coerenza del fine che mi ha mosso sin d’ora, è possibile in un solo modo. É infatti evidente che in Confindustria si sono determinate forti fratture e forti tensioni. Non serve all’Associazione che un candidato possa vincere per qualche voto, magari frutto di “impegni o scambi” eccessivi e per me intollerabili e inaccettabili.

Solo sostenendo un unico candidato e mettendolo nella condizione ideale per forza e autonomia, si può garantire la miglior governabilità alla nostra Confindustria”, continua.

“Non esiste la gara a chi tra noi è ‘più manifatturiero’ di altri“. “Perché non dobbiamo costruire caste, ma ceti responsabili che abbiano pari dignità, donne e uomini pari tra pari, dove ogni nostro associato abbia la stessa importanza degli altri, ogni nostra impresa possa avere diritto di rappresentanza, in un mondo associativo, il nostro, che rappresenta l’industria manifatturiera, ma anche l’industria del turismo, dei servizi, della logistica, solo per citarne alcuni, ossia tutte le sue anime e le sue realtà in ogni nostro territorio e categoria”,sottolinea.

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