Congo, l'Oms invia esperti: "Non si escludono ipotesi virus o influenza"

Finora segnalati 394 casi e 30 morti. Min. Salute: "In Italia sorveglianza attiva, monitoriamo situazione senza allarmismi".

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Venerdì 06 Dicembre 2024
Roma - 06 dic 2024 (Prima Pagina News)

Finora segnalati 394 casi e 30 morti. Min. Salute: "In Italia sorveglianza attiva, monitoriamo situazione senza allarmismi".

L'Oms ha iniziato a indagare sulla misteriosa malattia che sta circolando in Congo: i suoi esperti sono stati inviati nel Paese per tentare di capire la causa. L'Organizzazione non esclude le ipotesi di un virus o un'influenza.

“L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) sta inviando esperti per supportare le autorità sanitarie nella Repubblica Democratica del Congo nell’effettuare ulteriori indagini per determinare la causa di una malattia non ancora diagnosticata che è stata segnalata a Panzi, una località nella provincia di Kwango, nel sud-ovest del Paese. Sono in corso test di laboratorio per determinare la causa”, fa sapere l'Oms in una nota.

“Il team è composto da epidemiologi, clinici, tecnici di laboratorio ed esperti di prevenzione e controllo delle infezioni e comunicazione del rischio”, prosegue, “gli esperti in missione stanno anche consegnando medicinali essenziali, kit diagnostici e di raccolta campioni per aiutare ad analizzare e determinare rapidamente la causa della malattia”.

Tra le possibili cause si stanno esaminando agenti patogeni respiratori come l'influenza o il Covid-19, così come la malaria, il morbillo e altri. Stando a quanto riferisce il Ministero della Salute congolese, ad oggi sono stati registrati 394 casi e 30 morti nella regione di Panzi, 700 km a sud-est della capitale della Rdc, Kinshasa. I sintomi sono mal di testa, tosse, febbre, difficoltà respiratorie e anemia.

“La sorveglianza è attiva e monitoriamo costantemente la situazione senza allarmismi ma con la doverosa attenzione”. Così Maria Rosaria Campitiello, Capo Dipartimento della Prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie del Ministero della Salute, in merito al focolaio scoppiato in una provincia della Repubblica Democratica del Congo. “Il Ministero in modo responsabile si è attivato in via cautelativa richiedendo agli uffici periferici Usmaf di assicurare la dovuta attenzione nelle attività di controllo a cui sono preposti”, prosegue.

“Sono cinque anni che teniamo la barra dritta e che cerchiamo disperatamente di tenere l’equilibrio necessario. Attenzione, mai sottovalutazione ma mai allarme. Soprattutto quanto ingiustificato o per lo meno prematuro. Ribadiamo, come diciamo da tempo: quello che accade in un mondo globalizzato e nel quale la mobilità è grande, ci interessa, e come. Dobbiamo sempre guardare oltre il nostro cortile, come sempre abbiamo fatto”. Lo ha dichiarato il Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Francesco Vaia.

“Come ministero – ha aggiunto Vaia– abbiamo immediatamente attivato le procedure di innalzamento della nostra attenzione in porti ed aeroporti attraverso gli Usmaf, come fatto con successo con la Dengue, come ancora a suo tempo, come Spallanzani con la pratica ‘biglietto-tampone’. Aeroporti e porti sicuri. Continueremo in questa direzione ma ai cittadini ripetiamo, anche perché non ci sono voli diretti con il Congo: nessun allarme”.


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