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Dal 2019, secondo l'Oms, il virus ha colpito 777 milioni di persone e causato almeno 7 milioni di morti.
Dal 2019, secondo l'Oms, il virus ha colpito 777 milioni di persone e causato almeno 7 milioni di morti.
Sono passati 5 anni da quando gli ospedali di Wuhan, città di 13 milioni di abitanti della provincia dell'Hubei, in Cina, avevano iniziato a ricoverare i primi pazienti affetti da un virus respiratorio anomalo: gran parte di loro presentava febbre, tosse e difficoltà a respirare, in alcuni casi anche molto importanti.
E' in questo modo che, nel dicembre 2019, il mondo è venuto a conoscenza del Sars Cov-2, l'agente patogeno che causa il Covid-19.
Da allora, secondo le stime in possesso all'Oms, almeno 777 milioni di persone sono state infettate in tutto il mondo e 7 milioni sono morte. La pandemia ha portato a produrre il più grande sforzo nella storia in termini di prevenzione: nel giro di 4 anni sono state somministrate circa 14 miliardi di dosi di vaccini e il 67% della popolazione mondiale ha completato almeno un ciclo vaccinale.
L'emergenza è passata, ma il Covid è sempre presente: in quest'ultimo mese ci sono stati almeno 180 mila contagi e 2.665 morti.
Intanto, non si è concluso il dibattito in merito all'origine della pandemia: nei giorni scorsi, la Commissione statunitense istituita per indagare sulla nascita dell'emergenza, a guida repubblicana, ha stabilito che "il Covid-19 è molto probabilmente emerso da un laboratorio a Wuhan, in Cina". Questa tesi è stata smentita subito dai Democratici, che l'hanno definita di parte, e, in via indiretta, anche dai ricercatori.
Stando a quanto riferisce Nature, negli stessi giorni, nel corso di un convegno ad Awaji, in Giappone, la virologa Shi Zhengli, nel 2019 direttrice del Wuhan Institute of Virology, ha divulgato le sequenze genetiche dei coronavirus di cui il suo istituto è in possesso, mostrando che nessuno di loro aveva una parentela con il Sars-Cov-2.
Un altro studio, invece, ha evidenziato che alcuni animali, all'epoca, avevano contratto l'infezione al mercato di Wuhan, per cui il virus potrebbe aver fatto il salto di specie all'uomo.
Ora, però, la sfida sta nel prepararsi a nuove pandemie: sotto la lente, in particolare, c'è il virus A/H5N1, che ha raggiunto perfino l'Antartide e negli Usa sta contagiando i bovini da circa un anno. Le mandrie colpite sono sempre di più e si contano una sessantina di contagi tra le persone. Ad oggi, tutti gli infettati hanno contratto il virus da animali infetti, tranne che in alcuni casi per i quali la ricostruzione della catena di contagio si è rivelata impossibile. La possibilità che il virus diventi capace di diffondersi efficacemente nell'uomo e causare un'altra pandemia, però, non è mai stata così vicina.
Di fronte a questo rischio, il piano pandemico globale è ancora bloccato: gli incontri all'Oms delle scorse settimane non hanno portato a risultati significativi, e ad oggi, riuscire ad arrivare a un testo condiviso per la prossima Assemblea Mondiale, che si terrà a maggio 2025, sembra sia una chimera.
Su questo accordo, poi, pesa l'incognita rappresentata dal Presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, che nel suo precedente mandato aveva criticato l'Oms, arrivando anche ad iniziare la procedura per ritirare gli Stati Uniti dall'Organizzazione.
In Italia, intanto, dopo il varo del Piano pandemico influenzale 2021-2023, avvenuto nel gennaio del 2021, si aspetta che il nuovo Piano 2025-2029, che per la prima volta dovrebbe includere tutti gli agenti patogeni respiratori, venga inviato alla Conferenza delle Regioni. Poco più di una settimana fa, il Ministero della Salute ha garantito che il percorso sta per concludersi: nella manovra sono stati già stanziati 50 milioni di euro per il 2025, 150 milioni per il 2026 e 300 milioni di euro l'anno a partire dal 2027, per attuare i provvedimenti contenuti nel piano.