Dazi, Trump agli statunitensi: "Niente panico, non siate deboli". Von der Leyen: "Abbiamo offerto tariffe zero sui beni industriali"

Il tycoon: "Se i Paesi vogliono parlare dei dazi con me, sono aperto, ma devono affrontare i loro deficit commerciali con noi". Wall Street apre in rosso e poi tenta il rimbalzo. A Milano, Piazza Affari verso il -4%.

(Prima Pagina News)
Lunedì 07 Aprile 2025
Milano - 07 apr 2025 (Prima Pagina News)

Il tycoon: "Se i Paesi vogliono parlare dei dazi con me, sono aperto, ma devono affrontare i loro deficit commerciali con noi". Wall Street apre in rosso e poi tenta il rimbalzo. A Milano, Piazza Affari verso il -4%.

Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, si è detto disposto al dialogo sui dazi, a condizione che gli Stati affrontino il loro deficit commerciale nei confronti di Washington.

“Voglio risolvere il problema del deficit che abbiamo in Cina, con l’Unione Europea e altre nazioni, e loro dovranno farlo. E se vogliono parlarne, sono aperto a parlarne“, ha dichiarato il tycoon, parlando a bordo dell'Air Force One.

La Cnn ha fatto sapere che il governo Trump è impegnato attivamente nelle trattative con Israele, Vietnam e India sulla possibilità di stipulare accordi commerciali ad hoc. L'incontro tra Trump e il premier israeliano Benjamin Netanyahu, in programma per oggi, è incentrato anche su questo tema. Ma ieri mattina, ad una domanda sull'esempio del Vietnam e della potenziale revoca dei dazi, il consigliere senior di Trump per il commercio e la produzione, Peter Navarro, ha risposto che il governo non ha avviato alcun negoziato.

“Gli Stati Uniti hanno l’opportunità di fare qualcosa che sarebbe dovuto essere fatto decenni fa. Non siate deboli! Non siate stupidi! Non siate dei ‘Panican’ (un nuovo partito basato su persone deboli e stupide!). Siate forti, coraggiosi e pazienti, e la grandezza sarà il risultato!”, ha scritto Trump su X.

Anche l'Unione Europea è disposta a trattare con Trump: “I dazi Usa comportano innanzitutto costi immensi per noi, consumatori e aziende, ma allo stesso tempo hanno un impatto enorme sull’economia globale. Particolarmente colpiti sono i Paesi in via di sviluppo, e questo è un punto di svolta importante per gli Stati Uniti. Tuttavia, siamo pronti a negoziare con gli Stati Uniti, anzi, abbiamo offerto tariffe zero per zero per i beni industriali, come abbiamo fatto con successo con molti altri partner commerciali, perché l’Europa è sempre pronta per un buon affare. Quindi lo teniamo sul tavolo, ma siamo anche pronti a rispondere attraverso contromisure e difendere i nostri interessi”, ha dichiarato la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, nel corso di un punto stampa a Bruxelles con il premier norvegese, Gahr Støre .

“L’offerta è stata fatta in passato e ripetutamente, ad esempio, nel settore automobilistico, ma non c’è stata una reazione adeguata a quella. Quindi da molto tempo, abbiamo avuto lo zero per zero con altri Paesi che hanno anche un forte settore automobilistico. E poi, come ho detto, tutti gli strumenti sono sul tavolo. Quindi c’è una varietà di strumenti. Ne hai menzionato uno che è un veicolo, ma tutti i diversi strumenti sono sul tavolo, e dobbiamo vedere come vanno le negoziazioni per poi decidere quale strumento stiamo usando”, ha aggiunto la numero uno di Palazzo Berlaymont.

“Ci proteggeremo dagli effetti indiretti attraverso la deviazione degli scambi. E a questo scopo, istituiremo una task force di sorveglianza delle importazioni. Collaboreremo con l’industria per assicurarci di avere la base di prove necessaria per le misure politiche e resteremo in stretto contatto per ridurre al minimo gli effetti delle nostre azioni gli uni sugli altri”, ha proseguito.

“Oggi e domani, continuo il mio intenso contatto con gli stakeholder industriali nell’Unione Europea. Stamattina ho incontrato l’industria dell’acciaio e dell’alluminio”, ha continuato von der Leyen.

“Tutti gli strumenti sono sul tavolo. Quindi c’è una varietà di strumenti. Ne ha menzionato uno che è un veicolo, ma tutti gli strumenti diversi sono sul tavolo, e dobbiamo vedere come vanno le negoziazioni per poi decidere quale strumento stiamo usando”, ha poi spiegato la Presidente della Commissione Europea, riferendosi alla possibilità che lo strumento anti-coercizione venga utilizzato contro i dazi statunitensi.

Intanto, non si ferma il crollo delle Borse dovuto ai dazi: in apertura di seduta a Wall Street, il Dow Jones ha segnato -3,25% a 37.071 punti, mentre il Nasdaq ha perso di più. il 3,96%, attestandosi a quota 14.969,91 punti e l'S&P ha ceduto il 3,62% a 4890.45 punti. Dopo pochi minuti, i tre indici hanno recuperato terreno, ma restano ancora negativi, attestandosi, rispettivamente, al -1,28% (37.824 punti), -0,25% (15.548,51 punti) e -0,75% (5035,98 punti).

Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sta valutando l'ipotesi di introdurre una pausa di 90 giorni sui dazi per tutti gli Stati, tranne che per la Cina. E' quanto ha detto il consigliere economico della Casa Bianca, Kevin Hassett, citato dalla Cnbc.

Piazza Affari sta per concludere la sua giornata tentando di contenere le perdite, avvicinandosi al -4%. Gli altri mercati europei sono poco meno al di sotto di quella soglia: Francoforte segna -3,6%, mentre Parigi cala del 3,5%. Gli operatori, peraltro, stanno esaminando l'ipotesi che Trump metta i dazi in pausa per 90 giorni per tutti gli Stati, Cina a parte.

Ipotesi che, dopo quanto dichiarato da Hassett, è stata smentita proprio dalla Casa Bianca: sempre secondo quanto riferisce la Cnbc, Washington ha fatto sapere che la notizia secondo cui Trump stia valutando l'ipotesi di una pausa di tre mesi è una "fake news".

In circa 3 ore di contrattazione, l'Europa ha già perso quasi 890 miliardi a causa dei dazi decisi da Donald Trump: è questo, al momento, il saldo provvisorio della seduta di oggi, con l'indice Stoxx600 che perde il 5,86%.

A livello di listini, la maglia nera va a Milano: a Piazza Affari, l'indice Ftse Mib ha perso il 6,17%. Male anche Francoforte (-5,68%), Parigi (-5,56%), Madrid (-5,33%) e Londra (-4,52%).

"Ci sarà con effetto dal 15 aprile una lista di prodotti americani su cui mettere i dazi. E' una vecchia lista congelata, io ho chiesto il rinvio ma mi pare che la posizione prevalente sia di cominciare dal 15". Così, a margine del Consiglio Ue Commercio, il Vicepremier e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani. A una domanda se nella lista dei prodotti colpiti dai dazi ci sarà il whiskey, ha risposto: "Ho chiesto che non ci sia, la lista verrà stilata tra stasera e domani, diciamo che sono moderatamente ottimista". Tajani ha poi aggiunto che la seconda serie di contromisure dovrebbe scattare il 15 maggio, ma "c'è ancora tempo per la trattativa".

"I prezzi del petrolio sono in calo, i tassi di interesse sono in calo (la lenta Fed dovrebbe tagliare i tassi!), i prezzi dei prodotti alimentari sono in calo, non c'è inflazione e gli Usa, sfruttati da tempo, stanno portando miliardi di dollari a settimana dai Paesi che abusano con tariffe già in vigore. Questo nonostante il fatto che il più grande sfruttatore di tutti, la Cina, i cui mercati stanno crollando, abbia appena aumentato i suoi dazi del 34% senza riconoscere il mio avvertimento ai paesi che sfruttano di non reagire". E' quanto ha scritto, sul suo social Truth, il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, difendendo la sua scelta di introdurre i dazi.

Altra giornata nera per le Borse asiatiche che, sulla scia delle perdite subìte venerdì da Wall Street per i dazi introdotti da Trump, hanno accusato il colpo alla riapertura dei mercati: l'indice Nikkei di Tokyo, dopo aver bruciato il 9% la settimana scorsa, ha perso il 6,02%, pur attestandosi a quota 31.746,49, in rialzo rispetto ai minimi di giornata, entrando in fase di contrazione nel 2025, in rapporto al -20% circa riscontrato al picco di gennaio.

Crolla anche Hong Kong, che registra il -10,7%, a 20.405,96 punti, pesantemente condizionata dalle banche e dal settore tecnologico (-13,95% l'Hang Seng Tech), entrambi fortemente sotto pressione. Malissimo anche Singapore, che perde l'8,2%, seguita dall'indice Kospi di Seul, che perde il 5% circa, e dalla Borsa di Mumbai, che segna -3,5%.

Borse ancora in profondo rosso, dopo l'introduzione dei dazi da parte di Donald Trump: a seguito della chiusura shock a Hong Kong, che è arrivata a perdere il 13,22%, anche le Piazze europee sprofondano, in particolare Piazza Affari che, dopo aver aperto con il -1,04% arriva a toccare -6,53%, condizionata dagli andamenti di Unicredit (-10,82%), Azimut (-10,73%), Intesa Sanpaolo (-10,21%) e Buzzi (-10,16%).

Male anche le altre Borse europee: Francoforte perde l’8,1% a 18.899,75 punti, mentre Parigi segna -6,8% a 6.789,68 punti, Madrid è a -6,62% a 11.608,90 punti, Zurigo arriva a perdere il 6,75% a 10.877,30 punti e Londra è in ribasso di oltre il 5,5% a 7.632 punti.


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