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"L'obiettivo non è punire Israele ma migliorare la situazione a Gaza, tutti gli Stati membri sono d'accordo nel dire che la situazione umanitaria è intollerabile". Fonte: stop al 37% del commercio.
"L'obiettivo non è punire Israele ma migliorare la situazione a Gaza, tutti gli Stati membri sono d'accordo nel dire che la situazione umanitaria è intollerabile". Fonte: stop al 37% del commercio.
"Oggi al Collegio dei Commissari abbiamo discusso della situazione a Gaza, l'operazione a Gaza City rappresenta un'escalation della guerra, oggi presentiamo un robusto pacchetto di sanzioni: l'obiettivo non è punire Israele ma migliorare la situazione a Gaza, tutti gli Stati membri sono d'accordo nel dire che la situazione umanitaria è intollerabile".
Così, in conferenza stampa, l'Alto Rappresentante Europeo per la Politica Estera, Kaja Kallas, spiegando che "oltre ai ministri israeliani estremisti" nel pacchetto di sanzioni, che dovrà avere l'approvazione all'unanimità, "ci sono altri membri di Hamas e coloni violenti". Nella proposta ci sono anche misure inerenti il commercio.
"La partecipazione alle esercitazioni militari russe e l'acquisto di petrolio russo ostacolano il rafforzamento dei legami, poiché in ultima analisi la nostra partnership non riguarda solo il commercio, ma anche la difesa dell'ordine internazionale basato sulle regole: dovremmo essere dalla stessa parte", ha proseguito Kallas.
"Le opinioni pubbliche stanno cambiando all'interno degli Stati membri perché le persone vogliono che le sofferenze a Gaza si fermino: ora avremo una discussione al Consiglio Affari Esteri ma, allo stesso tempo, le posizioni politiche restano quelle che sono", ha aggiunto.
"Sospendiamo il sostegno bilaterale al governo israeliano. Si tratta di un segnale importante, che conferma la nostra politica a favore della pace. In particolare, 14 milioni di euro di fondi già stanziati per il periodo 2020-2024. Di tale importo, 4,3 milioni di euro sono stati contrattualizzati, mentre 9,4 milioni di euro rimangono non contrattualizzati. Fino a nuovo avviso, non procederemo all'identificazione congiunta di nuove azioni né alla firma di contratti", ha annunciato la commissaria Ue Dubravka Suica, evidenziando che, in questo caso, Bruxelles ha preso una decisione "indipendente".
"Come annunciato, non sospenderemo lo stanziamento di 20 milioni di euro destinati a misure volte a combattere l'antisemitismo e a promuovere la vita ebraica sostenendo Yad Vashem. Allo stesso modo, rimarranno invariati i 10,2 milioni di euro destinati alla società civile. Continuerà anche il sostegno dell'Ue alle iniziative di costruzione della pace attraverso la società civile israeliana e palestinese, con uno stanziamento medio di 5 milioni di euro all'anno", ha precisato Suica.
"Gli orribili eventi che si verificano quotidianamente a Gaza devono cessare. È necessario un cessate il fuoco immediato, un accesso illimitato per tutti gli aiuti umanitari e il rilascio di tutti gli ostaggi detenuti da Hamas. L'Ue rimane il principale donatore di aiuti umanitari. Continuiamo inoltre a sostenere con fermezza la soluzione dei due Stati, che è stata compromessa dalle recenti azioni di insediamento del governo israeliano in Cisgiordania". E' quanto ha scritto, su X, la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.
"La raccomandazione della Commissione Ue, guidata dalla presidente Ursula von der Leyen, è distorta dal punto di vista morale e politico, e si spera che - come in passato - non venga adottata. Eventuali provvedimenti contro Israele riceveranno una risposta adeguata, anche se speriamo che non si arrivi a quel punto". Così, su X, il Ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa'ar, in seguito all'annuncio della raccomandazione di sospendere l'appoggio bilaterale al governo di Israele. "Azioni contro Israele danneggerebbero gli stessi interessi dell'Europa. Israele continuerà a lottare, con l'aiuto dei suoi amici in Europa", prosegue.
Secondo quanto spiega un alto funzionario Ue, l'obiettivo della proposta della Commissione Europea è quello di sospendere la parte "più significativa" del trattato commerciale preferenziale tra l'Ue e Israele, pari al 37% del volume totale. Tutto il resto è regolato dai patti presi nell'ambito dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto), per cui non sarà soggetto alle misure.
In pratica, si parla di circa 227 milioni di euro all'anno, che adesso saranno soggetti a dazi maggiorati, dunque applicati agli importatori europei (l'anno scorso sono stati importati beni israeliani per 16 miliardi di euro). La gran parte riguarderà i prodotti agricoli.
Nessuna sanzione, invece, per le armi, perché il settore è coperto dal quadro generale del Wto e non rientra nelle specificità dell'accordo di associazione. La fonte evidenzia che spesso le armi beneficiano della "clausola di confidenzialità", per cui non si può sapere con certezza quanto pesi negli scambi tra Bruxelles e Tel Aviv.