Gaza, movimento Fatah: "Entrata soldati israeliani in Ospedale Al-Shifa è crimine di guerra"
“Tel Aviv è pienamente responsabile della vita dei malati e dei feriti, del personale medico e degli operatori sanitari, delle donne e dei bambini civili sfollati”.
(Prima Pagina News)
Mercoledì 15 Novembre 2023
Roma - 15 nov 2023 (Prima Pagina News)
“Tel Aviv è pienamente responsabile della vita dei malati e dei feriti, del personale medico e degli operatori sanitari, delle donne e dei bambini civili sfollati”.
L'entrata dei soldati israeliani nell'Ospedale Al-Shifa, nella Striscia di Gaza, è da considerarsi come “un palese crimine di guerra”, e Tel Aviv “è pienamente responsabile della vita dei malati e dei feriti, del personale medico e degli operatori sanitari, delle donne e dei bambini civili sfollati”.

Così, in un comunicato, il movimento di liberazione palestinese Fatah, partito dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp).

“Il crimine di assaltare il complesso di Al Shifa dopo averlo assediato e di sparare fuoco e missili contro i suoi edifici e dintorni, è una violazione di tutti i valori umani e una palese violazione di tutte le leggi, le carte e gli accordi internazionali”, prosegue il comunicato.

Il fatto che medici, feriti e sfollati siano esposti “ai metodi più orribili di terrorismo, intimidazione e uccisione rivela l’incapacità del sistema di occupazione" israeliano "che prende di mira ospedali, centri di accoglienza, luoghi di culto, scuole e quartieri residenziali”, continua Fatah, secondo cui “l’assalto al complesso dopo aver commesso una serie di sanguinosi massacri che hanno provocato il martirio e il ferimento di migliaia di donne, bambini e anziani, pone la comunità internazionale e le organizzazioni internazionali di fronte a una prova storica”.

Si chiede, quindi, un intervento immediato e di “obbligare l’esercito dell’occupazione a fermare la sua barbara aggressione contro il nostro popolo”.

Intanto, tra la notte scorsa e l'alba di oggi, le Idf (Forze di Difesa Israeliane) hanno continuato a combattere nell'area dell'Ospedale Al-Shifa, al centro di un assedio da sei giorni. E' quanto fa sapere l'agenzia di stampa Wafa, precisando che mentre una parte della struttura è stata colpita da bombardamenti aerei di copertura, i carri armati israeliani sono entrati dentro, specialmente nell'area di pronto soccorso e nei reparti di medicina specialistica e terapia intensiva.

Stando a quanto riferisce un corrispondente di Al Arabiya, inoltre, l'esercito israeliano ha disposto tornelli elettronici all'ingresso est dell'Ospedale, impedendo l'ingresso ai giornalisti. Sia all'interno della struttura sia fuori ci sono stati violenti scontri.

Ai microfoni della Cnn, un portavoce delle Idf, Peter Lerner, ha precisato che l'Esercito israeliano non sta "invadendo" l'Ospedale, ma sta conducendo un'“operazione mirata e precisa in una parte specifica” della struttura, “al fine di sconfiggere Hamas”, il gruppo fondamentalista che lo scorso 7 ottobre aveva condotto un grande attacco, il più sanguinoso mai subito da Israele, in cui furono uccise 1.200 persone.

“Il nostro obiettivo è portare gli ostaggi a casa”, ha proseguito Lerner, “il nostro obiettivo è stanare Hamas ovunque si nasconda”, e l'Ospedale di Al-Shifa è “probabilmente il cuore pulsante” del gruppo fondamentalista.

Riprendendo “informazioni di intelligence”, la Casa Bianca ha confermato quanto sostiene Israele, cioé che Hamas utilizza gli ospedali della Striscia come strutture per la detenzione degli ostaggi e il coordinamento delle attività militari contro Tel Aviv.

Al momento, nell'Ospedale Al-Shifa ci sono circa 650 pazienti, di cui 100 tra neonati prematuri e ricoverati nel reparto di terapia intensiva, oltre a 500 medici e tra i quattromila e i cinquemila sfollati.

Non ci sono elementi che indichino la presenza di ostaggi israeliani all'interno dell'Ospedale di Al-Shifa. E' quanto fanno sapere le Idf, riprese dal "Times of Israel", spiegando che i bombardamenti sulla struttura, attualmente in corso, potrebbero dare nuove informazioni e affermando che nella struttura sono stati trovati beni e armi appartenenti ad Hamas.

Da parte sua, il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha espresso preoccupazione per quanto sta accdendo: “Siamo estremamente preoccupati per l’impatto sui malati e sui feriti, sul personale medico e sui civili”, dichiara il Comitato, evidenziando che “devono essere prese tutte le misure per evitare qualsiasi conseguenza su di loro”.

Le Idf stanno colpendo gli ospedali della Striscia di Gaza per obbligare i palestinesi all'“emigrazione forzata”. E' l'accusa lanciata da un membro di spicco di Hamas, Osama Hamdan. La "carneficina" all'Ospedale Al-Shifa, ha aggiunto, è “una vergogna per tutti coloro che non hanno agito”. “E’ ormai chiaro per il mondo intero che l’obiettivo delle forze di occupazione" israeliane "nel colpire ospedali, centri sanitari e infrastrutture della Striscia di Gaza è privare la nostra popolazione dei servizi di base", ha continuato Hamdan.

Ciò, ha proseguito, è “una ripetizione degli scenari della Nakba", cioè "catastrofe", "del 1948”. “Il fatto che i medici abbiano dovuto seppellire 179 morti nella corte del complesso Al Shifa, nella città di Gaza, è una vergogna per tutti coloro che non hanno adottato misure per fermare il massacro del secolo contro i civili, gli innocenti”, ha concluso.

L'attacco all'Ospedale Al-Shifa, da parte dell'Esercito israeliano, è “un nuovo crimine contro l’umanità, il personale medico e i pazienti”. Così la dottoressa Mai al Kaila, Ministro della Sanità a Gaza. L'attacco di questa notte, prosegue, potrebbe avere “conseguenze catastrofiche” per i feriti, i medici e tutti gli sfollati che sono ancora all'interno della struttura.

In una nota, Hamas ha replicato all'operazione israeliana accusando anche gli Stati Uniti e l'Onu: “Il silenzio delle Nazioni Unite e il tradimento di molti Paesi e regimi non dissuaderà il popolo palestinese dal resistere per la propria terra e i propri legittimi diritti nazionali”, dichiara il gruppo fondamentalista, aggiungendo che Washington ha dato “luce verde” a Tel Aviv per portare avanti “un massacro contro i civili”, appoggiando “falsa narrativa” secondo la quale Hamas sta utilizzando i sotterranei dell'ospedale come centro di comando e coordinamento militare.

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