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Il vicepresidente degli Stati Uniti: “Ci vorrà molto lavoro, siamo su un ottimo percorso, in un modo mai visto prima”. Identificati i cadaveri di 2 ostaggi.
Il vicepresidente degli Stati Uniti: “Ci vorrà molto lavoro, siamo su un ottimo percorso, in un modo mai visto prima”. Identificati i cadaveri di 2 ostaggi.
Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha incontrato il vicepresidente degli Stati Uniti, J. D. Vance, nel suo ufficio a Gerusalemme, e ha dichiarato che “quando si tratta della sicurezza di Israele, facciamo ciò che dobbiamo fare”.
“L'America ha interesse in un Israele forte, e Israele ha interesse in un’America forte”, ha detto Netanyahu, citato dai media locali, aggiungendo che “l’America ha altri interessi nella regione, su cui possiamo essere flessibili, il che è positivo”.
Con Vance, ha poi sottolineato Netanyahu, si è discusso del “giorno dopo” a Gaza, quando Hamas verrà disarmato: “Abbiamo sviluppato uno straordinario ‘giorno dopo’ con una nuova visione”.
“Ci vorrà molto lavoro, siamo su un ottimo percorso, in un modo mai visto prima”, ha dichiarato in merito Vance, aggiungendo di essere fiducioso sulla tenuta del cessate il fuoco.
Hamas avrebbe ancora a disposizione tra i 10 e i 20 mila miliziani, dopo averne persi circa 20.000 durante la guerra nella Striscia di Gaza. E' quanto fa sapere Nbc News, riportando una fonte delle Forze di difesa israeliane (Idf), secondo la quale circa il 90% dei razzi a disposizione del movimento islamico palestinese al potere a Gaza sono stati distrutti e Israele ha impedito il ripristino della sua potenza di fuoco.
“Gli impianti di produzione e le rotte del contrabbando (colpite da Israele) sono molto importanti. Non abbiamo solo portato via il pesce, abbiamo preso la canna da pesca”, ha evidenziato la fonte.
Intanto, l'Istituto di medicina legale ha identificato i cadaveri dei due ostaggi consegnati ieri sera da Hamas alla Croce Rossa e, poi, riportati in Israele: sono Arie Zalmanovich, 85 anni, e Tamir Adar, 38 anni, vice comandante della sicurezza locale, entrambi residenti nel kibbutz Nir Oz.
“Il governo israeliano condivide il profondo dolore delle famiglie Zalmanovich e Adar e di tutte le famiglie degli ostaggi deceduti. Il governo e l’intero apparato israeliano di risposta alla cattura degli ostaggi rimangono determinati, impegnati e lavorano instancabilmente per restituire tutti gli ostaggi deceduti per una degna sepoltura nella loro patria. La sua memoria sia benedetta”, ha dichiarato la notte scorsa l'ufficio del premier.
Adar è stato ucciso il 7 ottobre 2023 e trasportato a Gaza, mentre Zalmanovich è stato ucciso mentre era prigioniero.
La Croce Rossa ha fatto sapere di aver facilitato il trasferimento dei cadaveri di 15 palestinesi da Israele a Gaza, portando il totale a 165 corpi trasportati nell'ambito dell'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas.
Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha licenziato con effetto immediato il suo consigliere per la Sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi, per i disaccordi sulle politiche adottate nel corso della guerra nella Striscia di Gaza. Esponente di spicco del partito Likud, già ministro nel corso degli anni Novanta, Hanegbi si sarebbe opposto al piano di Netanyahu di invadere Gaza City e al fallito attacco del mese scorso contro i leader di Hamas in Qatar.
Il suo vice, Gil Reich, sarà il nuovo consigliere del premier. Viceconsigliere per la sicurezza nazionale dal 2022, Reich, in precedenza, è stato vicedirettore della Commissione israeliana per l’energia atomica. In una dichiarazione, Netanyahu ha ringraziato Hanegbi per il lavoro svolto, e gli ha augurato “molto successo nei suoi impegni futuri e buona salute”.
“Ho ringraziato il primo ministro per il privilegio di essere stato un partner nel definire la politica estera e di sicurezza di Israele in anni difficili, per l’opportunità di esprimere una posizione indipendente in discussioni delicate e per il dialogo professionale che abbiamo mantenuto, anche in tempi di disaccordo”, ha dichiarato Hanegbi, avvertendo che la guerra, nonostante la tregua, “non è ancora finita”.
“I nostri combattenti rimangono in guardia su molti fronti”, ha detto, “e la missione di riportare a casa tutti i nostri ostaggi non è ancora stata completata. Né è stato ancora adempiuto l’obbligo – con mezzi diplomatici o militari – di garantire che le organizzazioni terroristiche nella Striscia di Gaza vengano rimosse dal potere, disarmate e che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele”.
Hanegbi ha anche ammesso le sue responsabilità per il “terribile fallimento del 7 ottobre” in un messaggio che sembra sia indirizzato a Netanyahu, aggiungendo che “occorre indagare a fondo per garantire che vengano apprese le lezioni necessarie e per contribuire a ripristinare la fiducia pubblica che è stata scossa”. Da tempo, Netanyahu dice no alla creazione di una commissione d'inchiesta sul tema.
“Dobbiamo tutti rimanere impegnati e attenti ai bisogni di coloro che hanno pagato il prezzo più alto di tutti: le famiglie in lutto e i feriti, nel corpo e nell’anima”, ha proseguito, per concludere esortando la società israeliana a restare unita, cosa che è “essenziale per garantire l’eternità di Israele”.