Gia Coppola al Filming Italy Sardegna: “Così ho trovato la mia voce dietro l’obiettivo e poi sul set”

Gia Coppola, che ha diretto il bel "The Last Showgirl" ospite del Filming Italy Sardegna Festival si racconta parlando anche del nonno Francia Ford.

di Thomas Cardinali
Domenica 22 Giugno 2025
Roma - 22 giu 2025 (Prima Pagina News)

Gia Coppola, che ha diretto il bel "The Last Showgirl" ospite del Filming Italy Sardegna Festival si racconta parlando anche del nonno Francia Ford.

“Mi piacevano molte forme d’arte, ma non ero davvero brava in nessuna. La fotografia mi ha permesso di osservare e al tempo stesso di nascondermi dietro la macchina", sono le parole di Gia Coppola al Filming Italy Sardegna Festival diretto da Tiziana Rocca.

La regista ha spiegato: "Seguendo quell’istinto sono arrivata al Bard College, dove ho studiato con Stephen Shore. È stato lui a darmi fiducia, a farmi capire che l’ispirazione conta più della tecnica. Qualsiasi cosa può essere arte, se la guardi con gli occhi giusti: un libro, una ricetta, persino una foto trovata su eBay.”

La sua visione è molto chiara: “Il cinema è come un’estensione della fotografia, ma più collaborativa: coinvolge musica, costumi, e tante altre componenti artistiche. E ti permette di lavorare con persone più esperte di te in quei campi. Amo questo aspetto.”

 

Ripensando all’esordio con Palo Alto, Coppola rivela: “Non credo di aver avuto timori all’inizio, perché non pensavo alla pressione. L’ho girato con amici e studenti, in modo intimo. Solo il desiderio di creare. Non mi chiedevo dove sarebbe andato il film, e quella libertà è stata una benedizione. Ancora oggi cerco di mantenere quel metodo, lavorando con le persone a me più vicine, così da restare autonoma sul piano creativo.”

 

Una delle città che l’ha maggiormente influenzata è Las Vegas: “Durante i viaggi in macchina per andare al college mi fermavo sempre lì, facevo foto. Era così affascinante e strana. Ho sempre voluto girare un film ambientato lì, ma non trovavo la storia giusta. Poi ho letto la sceneggiatura di Kate Gersten: racconta le vite di chi lavora a Las Vegas, ma è anche una storia madre-figlia. Io sono cresciuta con una madre single, mi ha toccato da vicino.”, le sue parole a proposito del sorprendente The Last Showgirl.

 

Il film le ha fatto scoprire anche un mondo ormai dimenticato: “Non conoscevo nulla delle showgirl, eppure sono il simbolo della città. Oggi quegli spettacoli non esistono più, ed è struggente pensare alla qualità e al livello artistico di quei costumi, di quelle scenografie, buttati via.” Fondamentale l’incontro con Pamela Anderson: “Dopo aver visto il suo documentario, era chiaro che solo lei poteva interpretare Shelley. Ci sono molte somiglianze tra lei e il personaggio, ma anche differenze che la rendevano perfetta. Sentivo che aveva fame di esprimersi in modo più profondo, e che fosse una vera artista, una cinefila.”

 

Nel racconto emerge anche il legame affettivo e creativo con il nonno Francis Ford Coppola. “Una volta ero in macchina con lui e un cervo ci ha attraversato la strada. Da quel momento capii che nella vita bisogna essere impavidi.” Un insegnamento che, da allora, ha cercato di portare in ogni scelta artistica e personale.

 

Infine, uno sguardo all’industria: “Stiamo facendo progressi, ma la parità non c’è ancora. Con Tiziana parlavamo di quanto ancora oggi sia difficile per le registe ottenere un budget paragonabile a quello dei colleghi uomini. Quindi… quasi. Ma non del tutto.”


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