Giulia Cecchettin, la sorella Elena: "Penso continuamente a lei, dovrò smetterla di farlo"

"Lei vorrebbe che affrontassi la mia vita ricordandola, volendole comunque bene, però non rimanendo impantanata nel lutto. Ma è difficile andare avanti".

(Prima Pagina News)
Mercoledì 05 Marzo 2025
Roma - 05 mar 2025 (Prima Pagina News)

"Lei vorrebbe che affrontassi la mia vita ricordandola, volendole comunque bene, però non rimanendo impantanata nel lutto. Ma è difficile andare avanti".

La mia vita "non è più e non sarà più come prima". Così, in un'intervista al settimanale "Grazia", Elena Cecchettin, sorella di Giulia, la ragazza uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta, l'11 novembre del 2023.

"Giulia - aggiunge - era la persona più importante della mia vita. Una parte di me ci pensa sempre, ma se continuo a pensarci continuamente non riesco ad andare avanti. Dovrò smetterla, ma temo di mancarle di rispetto, non pensando più a lei ogni momento. Giulia vorrebbe che affrontassi la mia vita ricordandola, volendole comunque bene, però non rimanendo impantanata nel lutto. Ma è difficile andare avanti, perché lei era la mia quotidianità, e tutta la mia quotidianità è stata stravolta".

"Ti senti in colpa per ciò che avresti potuto dire o fare?", chiede la direttrice di "Grazia", Silvia Grilli: "No - replica la ragazza, che studia all'estero - perché parlando con chi per lavoro conosce le dinamiche dei femminicidi molto meglio di me, mi è stato detto: 'Mettiti il cuore in pace, non c'era niente che avresti potuto fare per impedirlo'. Però io continuo a chiedermi: se invece di fare quella facoltà universitaria e conoscere quella persona avesse scelto un altro corso? Se quella sera non fosse uscita? Accetterei che lei non fosse più parte della mia vita, non vederla mai più, non sentirla mai più pur di sapere che è viva e fa quello che vuole fare".

In merito al tema del femminicidio e del maschilismo, la ragazza evidenzia che "bisogna fare un lavoro di decostruzione di una mentalità che ci viene inculcata da tutto (società, tv, ogni contesto) e da cui tutti gli uomini traggono vantaggio. Se sei un uomo minimamente corretto vieni considerato buono. Nessuno pensa che, se una donna non è violenta, sia una donna buona. E, quando una donna alza la voce perché le viene mancato di rispetto, diventa automaticamente una pazza, feroce".

"Gli uomini - conclude Elena Cecchettin - devono capire che hanno un privilegio. Tutti, anche chi si batte contro la violenza di genere, anche mio padre e mio fratello. Il privilegio non ti rende malvagio, ma devi imparare a usarlo per lottare per chi non ce l'ha. Quando lo si capisce è l'inizio del cambiamento".


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Prima Pagina News

Elena Cecchettin
Giulia Cecchettin
Grazia
PPN
Prima Pagina News

APPUNTAMENTI IN AGENDA

SEGUICI SU