Israele-Iran, Meloni: "Affidare la mediazione a Putin? Opzione non è sul campo"

“Se poi visti i rapporti che Putin ha con gli ayatollah vuole convincerli a dismettere il programma nucleare, a meno che non lo sostenga, noi siamo ovviamente disponibili”.

(Prima Pagina News)
Mercoledì 18 Giugno 2025
Roma - 18 giu 2025 (Prima Pagina News)

“Se poi visti i rapporti che Putin ha con gli ayatollah vuole convincerli a dismettere il programma nucleare, a meno che non lo sostenga, noi siamo ovviamente disponibili”.

“Sul tema della possibilità che Putin medi” tra Iran e Israele “francamente dalle interlocuzioni di questi giorni non mi pare che ci fosse questa grande disponibilità da parte di nessuno, se devo essere onesta.

Per come la vedo io francamente affidare a una nazione in guerra la mediazione su un’altra guerra non mi sembrerebbe proprio l’opzione migliore da prendere in considerazione. Ma non è un’opzione sul campo anche dalle parole che ho ascoltato personalmente in questi giorni”.

Così la premier, Giorgia Meloni, parlando con i cronisti a conclusione del G7 in Canada.

“Se poi visti i rapporti che Putin ha con gli ayatollah vuole convincerli a dismettere il programma nucleare, a meno che non lo sostenga, noi siamo ovviamente disponibili”, ha continuato.

Teheran, ha proseguito la premier, “non può essere una potenza nucleare”; è “una minaccia reale” e non solo per Israele, che ha “ha diritto a difendersi”; è “la principale fonte di instabilità” e fino ad oggi, i negoziati sul nucleare, ospitati anche dall'Italia, non hanno dato risultati. Ma “penso che sia possibile oggi uno scenario diverso in cui si arriva a delle negoziazioni e si arriva all’obiettivo che tutti condividiamo, che è la rinuncia da parte dell’Iran a essere una potenza nucleare”.

Secondo Meloni, la chiave resta quella del negoziato, non il cambio di regime attraverso l'uso della forza militare: “Io ho sempre pensato che lo scenario migliore fosse quello di un oppresso popolo iraniano che riesce a rovesciare il regime. Dopodiché si deve fare il pane con la farina che si ha, cioè si deve operare nello scenario nel quale si opera per cui l’obiettivo è quello di impedire che l’Iran sia una potenza nucleare”. Quest'obiettivo va raggiunto “con la negoziazione. Fino a ieri non si è riusciti, è possibile che oggi cambi lo scenario e noi dobbiamo guardare all’obiettivo, non a quella che è la nostra idea perfetta per ottenere quell’obiettivo”.

Sicuramente, Putin non può fare da mediatore al conflitto in corso tra Tel Aviv e Teheran: “Affidare a una nazione in guerra la mediazione su un’altra guerra non mi sembrerebbe proprio l’opzione migliore da prendere in considerazione. Ma non è un’opzione sul campo anche dalle parole che ho ascoltato personalmente in questi giorni”. E se Washington deciderà di entrare in guerra e chiederà le basi italiane, “decideremo”.

La premier si è detta convinta che “sia un momento nel quale si può arrivare a un cessate il fuoco a Gaza. Ho condiviso questo mio sentimento con tutte le persone con le quali ho parlato in questi giorni e con tutte le persone che erano al vertice e ho trovato convergenza”. Secondo lei, i Paesi arabi, specialmente quelli del golfo, hanno un ruolo “fondamentale”.

Sul tavolo del summit anche la questione Ucraina, con il Presidente Volodymyr Zelensky che ha partecipato come ospite poche ore dopo un massiccio attacco da parte dei russi: “Al presidente Zelensky ho portato la solidarietà del popolo italiano per i brutali attacchi che abbiamo visto anche nella notte di ieri. Ogni volta che si cerca di fare qualche passo in avanti la Russia provoca con attacchi di questo genere, con attacchi sulla popolazione civile”, ha detto Meloni, secondo cui c'è stata “un’ampia disponibilità da parte dell’Ucraina e zero disponibilità da parte della Russia” a un percorso di pace e bisogna “portare anche la Russia seriamente a un tavolo delle trattative”, appoggiando Kiev e facendo "pressioni" su Mosca anche con le sanzioni.

A margine dei lavori, inoltre, si è tenuto un incontro tra il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e quella della Commissione Europea, Ursula von der Leyen: c'è “una negoziazione in corso”, ha evidenziato Meloni, e “lo scenario è parecchio cambiato”, grazie anche a Roma, che ha sostenuto la costruzione di un dialogo “costante, franco ma sicuramente sereno e aperto. Non voglio dirvi che sono ottimista ma penso che bisogna continuare a lavorare e che alla fine una soluzione si troverà”.


RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Prima Pagina News

G7
Giorgia Meloni
Iran
Israele
PPN
Prima Pagina News
Russia
Ucraina

APPUNTAMENTI IN AGENDA

SEGUICI SU