La storia delle macchinette da bar, dagli inizi fino alla versione online
viaggio nei giochi da bar.
(Prima Pagina News)
Martedì 30 Maggio 2023
Roma - 30 mag 2023 (Prima Pagina News)
viaggio nei giochi da bar.

 La curiosità è la base della nostra vita. Essere curiosi aiuta la nostra mente ad avere spirito critico e a non invecchiare precocemente. Bisogna continuare sempre, anche in tarda età, a cercare risposte alle proprie domande, dubbi e curiosità. Una delle più gettonate è se sia nato prima l’uovo o la gallina e gli scienziati ci stanno ancora lavorando alacremente sopra all’atavico quesito. Di domande ce ne sono in ogni ambito dello scibile umano e una di queste riguarda il settore del gioco, in particolare uno dei giochi più iconici: la slot machine. Chi l’ha inventata? Come è nata? Come si è evoluta nel tempo? Tutte domande cui cercheremo di dare una risposta nelle prossime righe.

 La nascita delle slot: Charles Fey e la sua Liberty Bell

Per quanto ci siano teorie abbastanza disparate sull’argomento, gli esperti di storia e di gioco attribuiscono l’invenzione della prima slot machine ad un uomo che nulla aveva a che fare con gli Stati Uniti o Las Vegas. Parliamo del tedesco Charles Fey, ossia un meccanico che si trasferì per lavoro negli USA, laddove mise a punto il primo cabinato fisico della storia dell’umanità. Si trattava di un marchingegno in ferro, composto da soli 3 rulli e alcuni simboli, tra cui i semi delle carte francesi, dei ferri di cavallo e le campanelle, che hanno dato origine al nome della slot: Liberty Bell. In caso di uscita di tre simboli uguali, specie delle campanelle, i clienti di Fey, in attesa delle proprie vetture riparate, potevano vincere caramelle o bevande, ma nulla di più. Eppure quello che a tutti sembrava essere semplicemente un gioco per passare il tempo, divenne presto un successo mondiale dopo il suo esordio in un bar di San Francisco, laddove tutti avevano una gran voglia di provare il cabinato. 

 Herbert Stefan Mill e la seconda versione della Liberty Bell

Ovviamente, quel clamore non poteva rimanere non notato, ma venne colto da un imprenditore di Chicago, il signor Herbert Stefan Mill, il quale, nei primi anni del Novecento, decise di apportare alcune piccole, ma sostanziali modifiche alla Liberty Bell originale, facendo in modo che la sua diventasse presto la Slot più famosa di tutto il nuovo continente. Il dado era tratto e questa tipologia di gioco stava per dilagare nel resto del mondo. Alcune case produttrici di giochi decisero di iniziarne la fabbricazione in serie per affidarla a bar e sale da gioco, specialmente quelle più moderne appena aperte nella scintillante Las Vegas. Ma in un primo momento, il proibizionismo impose un breve cambio di rotta prima della definitiva diffusione, con i cabinati che sostituirono le effigi dei semi delle carte da poker, con simboli di frutti, come le ciliege o le arance, mentre i premi in denaro, pian piano introdotti, vennero nuovamente sostituiti da caramelle, cibi e bevande. Alcune di queste divennero iconiche, tanto che molte slot moderne ne conservano i simboli principali.

 Da Las Vegas alle macchinette moderne

Ma questa fase fu piuttosto breve, dato che la liberalizzazione del gioco arrivò presto negli Stati Uniti e, di conseguenza, nel resto del mondo. I cabinati divennero sempre più elettronici, con maggior numero di simboli, rulli e combinazioni. Dalla leva analogica da tirare verso il basso, si passò a pulsanti da premere in sequenza, mentre gli schermi digitali iniziavano a sostituire i rulli analogici. Si arriva, così, alla nascita delle AWP e delle VLT, che altro non sono che le prime versioni tecnologiche della Liberty Bell. 

 Ma l’evoluzione ha fatto il suo corso e oggi siamo entrati in una fase che potremmo definire 2.0, se non addirittura 3.0. Perché è l’era delle macchinette totalmente virtuali, le quali non sono fruibili solo andando in sale giochi fisiche e in determinati momenti della giornata, bensì sono sempre disponibili e in versioni completamente nuove e diverse su siti slot online specializzati. Perché la tecnologia ha permesso di creare slot machine con simboli, trame e combinazioni sempre differenti, testabili in versione di prova, le cosiddette demo, o giocabili in versione completa con soldi veri. A controllarle c’è l’intelligenza artificiale e non degli scatti automatici analogici, che consentono alle slot virtuali di garantire la medesima casualità di risultati di quelle reali e l’RTP minimo garantito dalla società di produzione, oltre che di garantire all’utente una giocabilità realistica quanto quella dei cabinati fisici. Un salto in avanti che, probabilmente, nemmeno Charles Fey si sarebbe mai aspettato più di un secolo fa.


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