Sei sicuro di voler sbloccare questo articolo?
Contattavano i cittadini, fingendosi Carabinieri e usando una numerazione contraffatta, per paventare gravi conseguenze giudiziarie in assenza di un immediato "intervento economico".
Contattavano i cittadini, fingendosi Carabinieri e usando una numerazione contraffatta, per paventare gravi conseguenze giudiziarie in assenza di un immediato "intervento economico".
I poliziotti della questura di Latina hanno arrestato tre uomini, ritenuti responsabili di aver messo a segno la truffa del "finto carabiniere" ai danni di una signora anziana di Gaeta.
L'indagine si avvia dopo numerose segnalazioni ricevute dal commissariato di Gaeta: i truffatori contattavano i cittadini, fingendosi Carabinieri e usando una numerazione contraffatta, per paventare gravi conseguenze giudiziarie in assenza di un immediato "intervento economico".
Nonostante le campagne informative, un'anziana di Gaeta è purtroppo caduta nel tranello. La truffa si è svolta in due fasi, basate prima sulla manipolazione psicologica e poi sulla richiesta di denaro e preziosi. I malviventi hanno convinto la vittima che la consegna dei suoi gioielli e del denaro fosse "per il suo bene e i suoi interessi".
A sostegno della richiesta, avevano inventato che, dopo l'arresto di due cittadini algerini, era stata sequestrata un'agenda con l'indirizzo dell'anziana. Dunque, doveva consegnare quanto aveva in casa a un "collega" per motivi di sicurezza.
Non contenti, il giorno seguente i truffatori hanno ricontattato la signora per convincerla a recarsi in banca ed effettuare due bonifici consistenti in favore di uno degli indagati. Solo in quel momento la donna si è resa conto del raggiro e ha allertato la Polizia di Stato.
Le indagini successive, che hanno incluso accertamenti bancari, perquisizioni e verifiche tecniche sugli smartphone, hanno permesso di identificare i tre responsabili.
La procura di Cassino ha emesso misure cautelari di custodia in carcere per due indagati e arresti domiciliari con braccialetto elettronico per il terzo.
La Polizia di Stato rammenta che le Forze dell’ordine non operano in questo modo e che nessuno può chiedere soldi per nessun motivo. Se si hanno dubbi sulle persone che si incontrano, che vogliono entrare in casa o telefonano presentandosi come avvocati o Forze dell’ordine, è bene telefonare al Numero unico di emergenza 112.