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L'arresto è stato ordinato dalla Procura Generale Libica.
L'arresto è stato ordinato dalla Procura Generale Libica.
La Procura Generale Libica ha chiesto l'arresto di Osama Al-Masri Anjim e il rinvio a giudizio per tortura di detenuti e morte di uno di loro sotto tortura. Lo ha riferito su X la tv libica Lybia24, riportando un comunicato della Procura.
"Sono felicissima ma per lo Stato italiano è una grande figuraccia. Sono pronta a depositare una richiesta di risarcimento nei confronti della Presidenza del Consiglio e dei ministri coinvolti in questa vicenda", ha commentato l'avvocato Angela Bitonti, legale di una donna ivoriana residente in Italia e torturata da Al-Masri.
"Dobbiamo capire quali potrebbero essere gli sviluppi a questo punto, se sarà processato lì oppure se potrà essere consegnato alla Corte Penale Internazionale - ha aggiunto Bitonti -. Ho speranza che la mia assistita possa ottenere giustizia ma in quanto cittadina italiana sono veramente delusa e mortificata perché l'Italia non ha proceduto all'arresto quando aveva Almasri tra le mani".
"Per torture ed abusi ordinato l'arresto di Almasri a Tripoli. Evidentemente sarà consegnato alla Corte Penale Internazionale. Insomma quello che Nordio, Piantedosi e Mantovano hanno impedito a gennaio, violando la legge , ora accade in Libia. Un po' di vergogna dalle parti di Palazzo Chigi, no eh?". Così, su X, Nicola Fratoianni (Avs).
"Mentre il governo italiano ha fatto liberare e fuggire un criminale responsabile di omicidi, stupri e torture, persino la Libia dimostra di essere più avanti dell'Italia nella difesa della legalità. La Procura generale della Libia ha infatti ordinato la custodia cautelare in carcere del generale Almasri, ex capo della sicurezza delle carceri di Tripoli, accusato di omicidio e violazioni dei diritti umani nei confronti di dieci detenuti. L'ex funzionario, già ricercato dalla Corte penale internazionale, è stato deferito al giudizio del tribunale libico.
Mentre la Procura libica agisce contro chi si è macchiato di crimini contro l'umanità, il governo italiano — che si proclama "difensore dei valori occidentali" — ha invece scelto di non consegnare alla corte penale internazionale un pericoloso criminale, tradendo le vittime e offendendo la memoria di chi ha sofferto sotto la violenza e l'abuso di potere. È un paradosso che oggi sia la Libia a dare lezioni di giustizia all'Italia. Il Governo Meloni deve vergognarsi", ha dichiarato, in una nota, il capogruppo del Pd in commissione e giustizia della camera, Federico Gianassi.
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