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Per effetto della guerra di Usa e Israele contro l'Iran e della minaccia di Teheran di chiudere lo Stretto di Hormuz.
Per effetto della guerra di Usa e Israele contro l'Iran e della minaccia di Teheran di chiudere lo Stretto di Hormuz.
L'attacco degli Usa contro l'Iran e la minaccia di Teheran di chiudere lo Stretto di Hormuz hanno portato ad un aumento dei prezzi del carburante: i rialzi riscontrati venerdì si riverberano sui prezzi medi praticati alla pompa di benzina e gasolio, che, stando a quanto riferisce Staffetta Quotidiana, hanno raggiunto i massimi livelli da aprile.
Venerdì, le quotazioni dei prodotti raffinati hanno chiuso registrando un forte calo, compensando, però, soltanto in piccola parte i forti aumenti riscontrati nel corso della settimana.
Secondo quanto segnala il Codacons, in autostrada la verde ha oltrepassato la soglia dei 2,3 euro al litro.
A seguito degli attacchi statunitensi contro l'Iran, stamani gli indicatori sono partiti in rialzo: stando a quanto riporta Staffetta Quotidiana, Q8 ha ritoccato al rialzo di un centesimo i prezzi di benzina e gasolio, mentre Tamoil ha alzato, sempre di un centesimo, solo il prezzo del gasolio.
La media dei prezzi praticati comunicati dai gestori all'Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese e del made in Italy, elaborati dalla Staffetta e risalenti alle 8 di ieri mattina (22giugno) su quasi 18mila impianti è la seguente: benzina self service a 1,748 euro/litro (+21 millesimi, compagnie 1,755, pompe bianche 1,731), diesel self service a 1,670 euro/litro (+36, compagnie 1,677, pompe bianche 1,656). Benzina servito a 1,886 euro/litro (+20, compagnie 1,930, pompe bianche 1,801), diesel servito a 1,806 euro/litro (+34, compagnie 1,850, pompe bianche 1,724). Gpl servito a 0,707 euro/litro (-1, compagnie 0,716, pompe bianche 0,698), metano servito a 1,441 euro/kg (+2, compagnie 1,445, pompe bianche 1,438), Gnl 1,269 euro/kg (+1, compagnie 1,267 euro/kg, pompe bianche 1,271 euro/kg).
Per quanto riguarda le autostrade, la benzina self service è a 1,845 euro/litro (servito 2,108), il gasolio self service a 1,779 euro/litro (servito 2,047), il Gpl a 0,843 euro/litro, metano 1,507 euro/kg, il Gnl a 1,342 euro/kg.
In autostrada la benzina in modalità servito ha già sfondato la soglia psicologica dei 2,3 euro al litro presso diversi distributori, e in molti impianti autostradali al self la verde si avvicina pericolosamente ai 2 euro al litro. Lo denuncia il Codacons, che ha monitorato i dati forniti dai distributori e pubblicati sull’apposito sito del Mimit.
L’andamento dei carburanti è in rialzo anche sulla rete autostradale, dove i prezzi come noto sono più elevati rispetto alla rete urbana – spiega il Codacons – Ad esempio sulla A4 Milano-Brescia la benzina al self viene venduta a 2,389 euro al litro al servito, il gasolio a 2,284 euro. Sulla A21 Torino-Piacenza la verde raggiunge 2,369 euro/litro, il diesel 2,289 euro/litro. Sulla A1 Milano-Napoli la benzina al self costa fino a 2,349 euro al litro, 2,249 euro il gasolio.
Numerosi gli impianti autostradali che vendono oggi la benzina in modalità servito sopra quota 2,2 euro al litro.
Per il self, invece, i prezzi della verde in autostrada si avvicinano pericolosamente ai 2 euro al litro – denuncia ancora il Codacons – E’ il caso della A5 Quincinetto-Torino dove un litro di verde costa 1,999 euro al litro, 1,966 il gasolio. Sulla A4 Venezia-Trieste la verde al self 1,988 euro/litro; sula A3 Salerno-Reggio Calabria la benzina è venduta fino a 1,984 euro/litro.
Non si tratta di prezzi medi, ma i nuovi picchi registrati presso alcuni impianti autostradali appaiono preoccupanti – avvisa il Codacons – I rialzi dei listini che si verificano a ridosso del periodo estivo rischiano di determinare una stangata sulle vacanze degli italiani, aggravando le spese per gli spostamenti degli italiani. Una situazione su cui pesano come una spada di Damocle sia la possibile chiusura dello stretto di Hormuz, sia possibili fenomeni speculativi tesi a sfruttare il conflitto in Iran per alzare ingiustificatamente quotazioni e listini.