Milano: un esercito di terracotta si schiera a Malpensa per parlare di pace

"Extinction" è la nuova mostra di Max Papeschi, allestita alla "Porta di Milano" al Terminal 1 fino all'11 aprile, curata da Stefania Morici, che racconta la guerra e l’impoverimento culturale con l’installazione di 54 statue, alte quasi due metri, con il corpo che ricorda il famoso esercito dei guerrieri di terracotta di Xi’an e con le teste dei simpatici nani da giardino.

di Paola Pucciatti
Mercoledì 14 Febbraio 2024
Milano - 14 feb 2024 (Prima Pagina News)

"Extinction" è la nuova mostra di Max Papeschi, allestita alla "Porta di Milano" al Terminal 1 fino all'11 aprile, curata da Stefania Morici, che racconta la guerra e l’impoverimento culturale con l’installazione di 54 statue, alte quasi due metri, con il corpo che ricorda il famoso esercito dei guerrieri di terracotta di Xi’an e con le teste dei simpatici nani da giardino.

Milano: un esercito di terracotta si schiera a Malpensa per parlare di pace
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Un simpatico e irresistibile esercito di colore blu arriva a Milano Malpensa, al Terminal 1, fino al prossimo 11 aprile con un duplice e importante scopo: raccontare in forma parodistica la guerra e l’impoverimento culturale. E’ posizionato alla Soglia Magica.

Impossibile non fermarsi ad ammirare le 54 sculture in terracotta, alte quasi due metri, con il corpo che ricorda il famoso esercito dei guerrieri di terracotta di Xi’an e con le teste dei simpatici nani da giardino.

Si tratta di “Extinction”, l’ultimo progetto di Max Papeschi, a cura di Stefania Morici, nato con la collaborazione di Flavia Vago, Aiio Michele Ronchetti e Fabrizio Campanelli. Il progetto è scandito in tre capitoli: il primo di questi  “Extinction. Chapter one” presenta 54 sculture in terracotta e un video rielaborato dall’intelligenza artificiale.

Questa grande installazione, concepita come reperto archeologico portato alla luce da una razza aliena, è arrivata in un aeroporto, luogo non luogo per eccellenza, uno spazio privo di identità, ma che è intriso di relazioni e storie, incrocio tra passato, presente e futuro dove migliaia di persone si incontrano in modo estemporaneo. Proprio in un momento di grandi conflitti, il messaggio e il monito di Max Papeschi sull’estinzione della razza umana è ancora più potente e invita a riflettere.

“Lanciare questo invito proprio dall’aeroporto di Milano Malpensa, una frontiera moderna che elimina le linea di confine tra luoghi, identità, storie e relazioni, renderà questo messaggio decisamente più forte e universale – afferma la curatrice della mostra Stefania Morici – desideriamo far attraversare “La Porta Magica” facendola vivere in maniera autonoma, con occhio personale, per riappropriarci di concetti e valori più alti che ci aiutino a superare qualsiasi barriera e ostacolo, stimolandoci a riflettere su tutti gli errori e ipocrisie della nostra società”.

Il progetto, presentato lo scorso anno alla Fondazione Stelline, stimola il dibattito sulle cause reali della possibile estinzione della razza umana con l’ironia tipica di Papeschi. L’installazione “Zwergen Dämmerung“, letteralmente “il crepuscolo dei nani”, è un fermo-immagine in cui si cristallizza questo momento storico, basato su due temi principali: la minaccia della guerra e l’impoverimento della cultura che l’artista ha visualizzato attraverso un esercito di 54 statue. Il fatto che il primo ritrovamento della civiltà aliena sia un esercito è emblematico e ci racconta di una civiltà in perenne conflitto.  

“Il nostro intento - commenta Stefania Morici - è diffondere il più possibile, attraverso l’arte, la cultura della pace e il rispetto dei diritti umani. La guerra è senza dubbio la più assurda, aberrante, intollerabile violazione dei diritti umani. “Extinction, chapter one” affronta il tema dell’estinzione della razza umana, dei rischi reali che stiamo correndo, evidenziando i paradossi e la complessità del nostro vivere, i punti deboli delle società moderne. Un incubo collettivo dal quale Papeschi ci esorta a uscire e ribellarci, mettendoci davanti a scenari futuri, conseguenza di quelli attuali, lanciando un monito sul nostro avvenire. Un invito alla consapevolezza e a un cambio reale di direzione”.

Massimo Pozzi Chiesa, General Manager di Mi Hub Agency, conclude: “L’arte, la sperimentazione di nuovi linguaggi e i new media sono tutti elementi caratterizzanti questo progetto e per questo abbiamo deciso di supportarlo e promuoverlo con MI HUB, nuova Officina Creativa che sviluppa percorsi strategici di comunicazione attraverso l’innovazione tecnologica e la contaminazione con forme di creatività differenti. Per noi è una grande sfida lavorare insieme a Max Papeschi e Stefania Morici a un progetto tanto ambizioso, quanto potente per il messaggio che vuole veicolare. Un banco di prova anche per Mi Hub che ha nel suo Dna tutti questi valori”.


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