Musica: a Bologna "Io Non Ho Paura", concerto per Ezio Bosso

L'evento si terrà l'11 maggio, nella Basilica di San Petronio.

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Martedì 07 Maggio 2024
Bologna - 07 mag 2024 (Prima Pagina News)

L'evento si terrà l'11 maggio, nella Basilica di San Petronio.

Quattro anni fa, il 14 maggio 2020, scompariva a Bologna il Maestro Ezio Bosso, compositore di origine torinese che ha lavorato per dischiudere il mondo della musica classica a tutti, in nome di un’idea universale della musica come spazio d’incontro condiviso tra interpreti e pubblico.

Ogni anno, a partire dal 2022 il Cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna, e Annamaria Gallizio, per anni assistente personale del Maestro, hanno promosso l’organizzazione di un concerto per orchestra nella basilica di San Petronio, dedicato a Ezio Bosso. Questa occasione speciale si ripeterà sabato 11 maggio alle ore 19.00, ancora una volta in San Petronio: il concerto quest’anno sarà occasione, oltre che per ricordare il lavoro e la testimonianza di Ezio Bosso, per sollevare un accorato appello alla pace.

Il titolo del concerto, Io non ho paura, viene dal Quartetto per archi n. 2 di Ezio Bosso, che verrà eseguito nella versione per orchestra d’archi: Ezio Bosso nel presentare i brani del suo quartetto scriveva che “tutto comincia con dei bambini che corrono nei campi d’estate… una gara, una rumba…”.

Da questa immagine di libertà, di infanzia in tempo di pace, d’infanzia che non ha paura, prenderà ispirazione il concerto. In un presente sconvolto dai conflitti come quello che stiamo vivendo la musica diverrà ancora una volta lo spazio nel quale trovare e ritrovare consonanza e accordo, e l’orchestra diverrà simbolo paradigmatico della possibilità di comporre le differenze in un unico spazio.

Anche quest’anno sul palcoscenico allestito nella Basilica sarà presente l’orchestra d’archi Buxus Consort Strings guidata da Relja Lukic e il concerto sarà preceduto da un intervento di Alessandro Bergonzoni sul tema della pace. Il concerto è realizzato grazie all’Arcidiocesi di Bologna, con il contributo di Fondazione Carisbo, e con la collaborazione del Comune di Bologna e Emergency. 

L’evento costituisce inoltre un’anteprima del Buxus Consort Festival, dedicato a Ezio Bosso, che anche quest’anno avrà luogo a Gualtieri, in provincia di Reggio Emilia, dal 12 al 15 settembre. L’ingresso sarà libero e aperto a tutti coloro che vorranno partecipare. In sostituzione del biglietto d’ingresso tuttavia verrà istituito un “biglietto responsabile” a favore di Emergency: l’idea del biglietto responsabile nasce dallo stesso Maestro Ezio Bosso, che ha sempre sostenuto la necessità di prevedere il pagamento di un titolo di ingresso, e al tempo stesso ha sempre sostenuto la necessità che ognuno potesse partecipare ai concerti e agli eventi culturali indipendentemente dalle proprie condizioni economiche. Di qui aveva maturato l’idea di un biglietto il cui importo viene scelto direttamente dallo spettatore in fase di acquisto in relazione alle proprie possibilità.

Nel caso del concerto in San Petronio a Bologna il biglietto responsabile si tradurrà nella possibilità di effettuare una donazione a EMERGENCY all’ingresso della Basilica. La scelta di devolvere il ricavato della manifestazione a Emergency deriva dal rapporto che il Maestro Bosso aveva con il suo fondatore, Gino Strada. Ezio Bosso nel 2019 aveva invitato Gino Strada a partecipare alla trasmissione Che storia è la musica, andata in onda su Rai 3 con un successo senza precedenti per un evento televisivo dedicato alla musica classica, e in quell’occasione avevano parlato di pace sullo sfondo della Settima Sinfonia di Beethoven.

"Ci sono tanti modi per incontrare una storia - aveva detto Bosso, presentando il disco "Io Non Ho Paura", nel 2003 -. La si può leggere, la si può sentire da qualcuno, magari per caso, durante un viaggio, e continuare a raccontarla cambiando i particolari, secondo quello che la nostra mente ritiene più importante e mutandolo in una nuova storia che a sua volta… la si può vedere in un film, la si può semplicemente immaginare.

Quello che succederà però dal suo concepimento, sarà un continuo rigenerarsi dal momento in cui la nostra bocca comincerà a raccontarla o l’inchiostro comincerà a fare reazione sulla carta. Questa colonna è questo. Niccolò ha scritto una storia, Gabriele ha girato un film e io ho scritto delle musiche che si sono associate a tutte e due le cose. Perché in realtà queste musiche sono state scritte proprio influenzate dagli elementi della storia e dalle immagini del film.

Sono nate così queste “Danze per bambini intorno a un buco”. Non starò a tediarvi sul concetto delle risonanze dell’ossessività della diatonia, dei microtoni, dell’uso concettuale del quartetto d’archi inteso come gruppo di bambini, di Schumann o Janacek e del mio maestro Vivier e della loro influenza sul mio modo di scrivere… […] tutto comincia con dei bambini che corrono nei campi d’estate… una gara, una rumba…".


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