Napoli: al Teatro Nuovo Peppino Mazzotta in "Radio Argo Suite" di Igor Esposito

In scena il 15 e 16 febbraio una performance per voce e musica, incentrata sull’opera teatrale "Radio Argo", una riscrittura dell’Orestea del poeta e drammaturgo partenopeo.

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Lunedì 10 Febbraio 2025
Napoli - 10 feb 2025 (Prima Pagina News)

In scena il 15 e 16 febbraio una performance per voce e musica, incentrata sull’opera teatrale "Radio Argo", una riscrittura dell’Orestea del poeta e drammaturgo partenopeo.

Sarà il Teatro Nuovo di Napoli a ospitare,  sabato 15 febbraio 2025 alle ore 19.00 (in replica domenica 16), Radio Argo Suite nuova edizione del fortunato spettacolo che Peppino Mazzotta, interprete e regista, e l’autore Igor Esposito portarono in scena nel 2011, conquistando consensi di pubblico e critica e aggiudicandosi diversi premi e riconoscimenti.

Un allestimento, quello di tredici anni fa, più teatrale e meno intimo rispetto a quello attuale, rielaborato da Mazzotta con la maturità di oggi e il desiderio di “sottrarre” per arrivare all’essenza delle cose.

Presentato da Teatro Rossosimona, Radio Argo Suite è una performance per voce e musica, riscrittura dell’Orestea di Eschilo, del poeta e drammaturgo partenopeo, con le musiche originali di Massimo Cordovani eseguite dal vivo con Mario Di Bonito e la post produzione live dei suoni di Andrea Ciacchini.

Una coraggiosa impresa drammaturgica, una densa partitura con una forte vocazione libertaria e ribelle che risulta, tuttavia, fedele ai materiali classici di riferimento. Igor Esposito ha aggiunto del proprio agli elementi classici della narrazione pur rispettandoli, e ha sapientemente composto una partitura non naturalistica che ha l’eco della scrittura classica.

“Nelle figure degli eroi greci e troiani riecheggiano sinistramente quelle della nostra storia recente - scrive Mazzotta nelle sue note - tiranni in giacca e cravatta e colonnelli perennemente in divisa, accecati da bizzarre ossessioni. Oppressi da tragiche manie che urlano proclami, recitano comizi deliranti, vomitano infernali sentenze attraverso gli altoparlanti di una radio, o gli schermi dei televisori. Responsabili di tragiche decisioni e veri e propri massacri, per motivi discutibili o futili tanto quanto la bellezza di una donna». Elena, il cui rapimento da parte del troiano Paride causa l’assedio di Troia, diviene così il simbolo di tutto ciò che il tiranno di ieri e di oggi usa come pretesto e giustificazione per dare libero sfogo alle sue più oscure devianze.

Con una prosa decisa e senza mezze misure, Igor Esposito vuole farci dimenticare il linguaggio edulcorato, diluito e politicamente corretto della cronaca contemporanea, tornando ad un parlare franco e appassionato, senza censure né compromessi dettati dal calcolo o dall’interesse. Così facendo, ci fa sentire di nuovo il pericolo della realtà che ogni giorno attraversiamo inconsapevoli, in un processo di smascheramento continuo e inesorabile”.


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