Neonatologia: la canguro terapia per favorire la crescita dei bimbi prematuri

Tra i benefici ci sono la riduzione della mortalità neonatale, l'aumento dei tassi di allattamento al seno, il miglioramento della crescita ponderale e degli altri parametri antropometrici.

(Prima Pagina News)
Martedì 13 Maggio 2025
Roma - 13 mag 2025 (Prima Pagina News)

Tra i benefici ci sono la riduzione della mortalità neonatale, l'aumento dei tassi di allattamento al seno, il miglioramento della crescita ponderale e degli altri parametri antropometrici.

La riduzione della mortalità neonatale, l'aumento dei tassi di allattamento al seno, il miglioramento della crescita ponderale e degli altri parametri antropometrici: sono questi alcuni dei benefici che derivano dalla cosiddetta "Kangaroo Care", o "canguro terapia", ritenuta essere uno degli interventi più efficaci per favorire il benessere dei bambini nati prematuri.

"Molto recentemente sono stati pubblicati nuovi studi sul valore neuroprotettivo di questa cura", dice il Presidente della Società Italiana di Neonatologia (Sin), Massimo Agosti, in vista della giornata mondiale dedicata, il 15 maggio, che quest'anno si intitola "Tra le mie braccia, cresci". "La quantità di Kangaroo Care durante l'ospedalizzazione correla significativamente con migliori punteggi nelle scale di neurosviluppo a 12 mesi", aggiunge Agosti.

L'Oms raccomanda questa terapia come cura di routine, suggerendo di iniziarla quanto prima e che duri più di otto ore al giorno, con sedute da due ore. "Diversi meccanismi possono essere in gioco per spiegare le relazioni osservate tra il contatto pelle a pelle della KC e un miglior neurosviluppo", spiega il Presidente della Sin.

"La riduzione dello stress e la regolazione autonomica, il miglior legame tra neonati e genitori durante la degenza che facilita la relazione, l'attenzione e l'apprendimento anche più tardi nella prima infanzia. Infine, fornendo una stimolazione neuronale positiva, può direttamente contribuire alla maturazione cerebrale e alle abilità neurocognitive".

Gli effetti positivi di questo "abbraccio che cura" si evidenziano anche sulle capacità di resilienza delle madri, sull'incidenza di infezioni neonatali, e alcune evidenze riscontrate recentemente mostrano che questa pratica favorisce il trasferimento di un microbioma favorevole dalla madre al bambino, portando alla riduzione della colonizzazione con batteri patogeni.

Vari autori hanno dimostrato che la sollecitazione a proseguirla nei neonati prematuri, dopo la dimissione dall'ospedale e il loro ritorno a casa, permette di avere un miglior accrescimento ponderale e un aumento degli altri parametri antropometrici.

E' aumentato, inoltre, l'interesse a studiarne l'applicazione anche ai neonati a termine e a quelli "late preterm", per i quali ci sarebbero vantaggi come la riduzione dei livelli di bilirubina neonatale, la riduzione degli effetti delle pratiche dolorose e una migliore prevenzione dell'ipotermia.


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