Nepal: valanga sulla vetta dello Yalung Ri, morto alpinista italiano

Altri due connazionali risultano dispersi sul Monte Panbari.

(Prima Pagina News)
Lunedì 03 Novembre 2025
Roma - 03 nov 2025 (Prima Pagina News)

Altri due connazionali risultano dispersi sul Monte Panbari.

Un alpinista italiano è morto dopo essere stato investito da una valanga caduta sul campo base della vetta dello Yalung Ri (5.630 metri) nella valle del Rolwaling, in Nepal. Lo riporta il Katmandu Post, che riferisce di un totale di sette morti e quattro feriti.

Oltre all'italiano, sono morti tre cittadini statunitensi, un canadese, e due nepalesi, stando a quanto riferito dal vice sovrintendente di polizia Gyan Kumar Mahato, dell'ufficio di polizia distrettuale di Dolakha. Il funzionario ha detto che la valanga si è staccata mentre gli alpinisti e le loro guide si trovavano al campo base dello Yalung Ri, per prepararsi a scalare la vetta più alta, il Dolma Khang (6.332 metri).

Le operazioni di soccorso non si sono ancora concluse, ma le autorità hanno fatto sapere che sono state interrotte dopo la sera. Le operazioni sono state anche ritardate, per via delle restrizioni di volo nella regione del Rolwaling: per i movimenti degli elicotteri, infatti, serve un'autorizzazione amministrativa speciale. Anche dopo averle ottenute, le condizioni meteo avverse hanno ritardato ulteriormente l'operazione.

Intanto, altri due alpinisti italiani sono spariti mentre stavano cercando di scalare il Monte Panbari (6.887 metri) sull'Himalaya. E' quanto ha fatto sapere il Dipartimento del Turismo nepalese. Il portavoce del Dipartimento, Himal Gautam, ha detto che i due alpinisti, Stefano Farronato e Alessandro Caputo, sono rimasti bloccati al Campo 1 per via delle forti nevicate, e di loro non si hanno notizie da sabato. Il capo della spedizione è stato soccorso domenica presso il campo base con l'elicottero.

La settimana scorsa, il ciclone Montha, che si era formato nel Golfo del Bengala, ha causato forti piogge e nevicate in tutto il Nepal, bloccando diversi alpinisti.

Stando al presidente della Nepal Trekking Agencies Association, Sagar Pandey, oltre mille persone sono state soccorse da martedì scorso: "La scarsa visibilità ha reso molto difficili i voli in elicottero. Ma il meteo è migliorato", ha proseguito.

Sono centinaia, ogni anno, gli alpinisti che si recano in Nepal, dove si trovano otto tra le dieci cime montuose più alte al mondo. L'affluenza è alta in primavera e in autunno, stagione considerata più pericolosa, a causa del freddo e della neve. In questi ultimi giorni, almeno tre alpinisti (un francese, un sudcoreano e un australiano) hanno perso la vita.

"Da venerdì si sono persi i contatti con due alpinisti italiani, Alessandro Caputo e Stefano Farronato, impegnati in Nepal nella scalata del picco Panbari. I connazionali sono stati sorpresi da forti nevicate al Campo 1 (a 5.000 metri). L'allarme è stato dato dal capo del gruppo, Valter Pellino, rimasto invece, a causa di un malore, al campo base", ha fatto sapere la Farnesina in una nota, aggiungendo che la macchina dei soccorsi "si è immediatamente attivata, anche con elicotteri, che hanno sorvolato la zona anche questa mattina. Le ricerche proseguono incessantemente sebbene ostacolate dalle difficili condizioni meteo".

Il Consolato generale onorario a Kathmandu, in stretta collaborazione con l'Ambasciata d'Italia a Delhi e con la Farnesina "sta seguendo direttamente l'evoluzione della situazione mantenendo informati i familiari dei connazionali".

A lanciare l'allarme è stato un altro alpinista italiano, Valter Perlino, di Pinerolo (To): sabato avrebbe dovuto lasciare il "Campo 1", ad oltre 5.000 metri di quota, con Stefano Farronato di Bassano del Grappa e Alessandro Caputo di Milano, per raggiungere la vetta del Panbari, ma, a causa di un malore, ha dovuto rinunciare.

Vedendo le nevicate e il maltempo, che ha sorpreso i suoi due compagni, ha lanciato l'allarme.

A recuperare Perlino, veterinario ed esperto alpinista (ha scalato l'Everest in solitaria, con tecnica alpinistica, il monte Denali in Alaska, il Cho Oyu insieme a Sebastiano Audisio, il Pamir, l'Himalaya e nel 2015 era al campo base avanzato dello Shisha Pagma quando fu sorpreso dal terremoto di magnitudo 8.1 che devastò il Nepal, da cui uscì illeso), è stato un elicottero delle autorità di Katmandu.


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