Sei sicuro di voler sbloccare questo articolo?
Ornella Muti e Michele Placido star al Torino Film Festival per presentare al pubblico il cult "Romanzo popolare" e ricevere il premio Stella della Mole alla carriera.
Ornella Muti e Michele Placido star al Torino Film Festival per presentare al pubblico il cult "Romanzo popolare" e ricevere il premio Stella della Mole alla carriera.
“Gli autori hanno rotto il c***, il cinema è popolare perché deve piacere al pubblico. Ben venga il glamour nei festival,” così Michele Placido ha esordito con una dichiarazione forte al Torino Film Festival, dove insieme a Ornella Muti ritireranno il prestigioso Premio Stella della Mole alla Carriera. I due attori incontreranno anche il pubblico per presentare il film Romanzo popolare di Mario Monicelli, e hanno raccontato aneddoti dal set e riflessioni sullo stato del cinema italiano e delle sue istituzioni.
“Lavorare con Mario Monicelli è stata un’esperienza straordinaria,” ha ricordato Ornella Muti a proposito di Romanzo Popolare “Era un periodo in cui i film avevano un’anima e parlavano davvero al pubblico. Sono molto orgogliosa di aver fatto parte di quel cinema.” Placido ha aggiunto: “Con Romanzo popolare abbiamo raccontato il cambiamento sociale del dopo ’68, dai movimenti operai al modo in cui l’Italia stava cambiando. Monicelli era unico nel trasformare il dramma in commedia senza perdere profondità.”
Entrambi gli attori hanno affrontato il tema del cinema contemporaneo: “Oggi tutto è diverso,” ha dichiarato Placido “Quei grandi registi con cui ho lavorato non ci sono più. Ora il cinema deve confrontarsi con un pubblico diverso, ma è importante non perdere il contatto con la gente, con il popolare. Questo è il cinema che dobbiamo fare.” Muti si è invece soffermata sulla nostalgia di un cinema in cui tutto era più umano rispetto ad oggi: “Ai miei tempi era tutto più artigianale, forse più autentico. Ora c’è tanta tecnologia, ma si rischia di perdere un po’ di quell’anima che rendeva speciali i film di allora.”
Ornella Muti si è poi soffermato sul tema della bellezza, che ha sempre contraddistinto la sua carriera: “Per me la bellezza è stata un’arma a doppio taglio. Se da un lato mi ha aperto molte porte, dall’altro è stata spesso una prigione. Si tende a giudicarti solo per il tuo aspetto, senza vedere cosa c’è dietro. È un limite che ho vissuto sulla mia pelle.” mentre Michele Placido ha spezzato una lancia per le attrici facendo un paragone con la Francia paese che conosce bene “Da noi c’è sempre stato questo pregiudizio: quando un’attrice non è più giovane, viene scartata. Ma è un problema nostro, culturale. Se pensiamo alla Francia, a figure come Catherine Deneuve o Simone Signoret, vediamo donne che hanno lavorato tutta la vita, rispettate per la loro carriera. In Italia, invece, c’è questa mentalità che ti ‘scade’ quando non puoi più attirare il pubblico con la bellezza. Bisogna avere rispetto della storia e della qualità di chi ha dato tanto al nostro cinema.”
L’appello di Michele Placido sul Centro Sperimentale
Placido, rispondendo alle voci di una sua possibile nomina a presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia, ha sottolineato l’importanza di questa istituzione per il futuro del cinema italiano: “Il Centro Sperimentale è fondamentale: lì si formano i talenti di domani. Nessuno mi ha mai parlato di una nomina alla presidenza, sono fregnacce dei giornali. Posso però dire che ci deve essere una chiara divisione tra la parte amministrativa e quella artistica. Io non sono uno che si è mai occupato di burocrazia, ma di creare contenuti.”