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                Pd: "Chissà se la Presidente Meloni questa volta condannerà le azioni della migliore gioventù italiana. Abbiamo poche speranze al riguardo".
 
                Pd: "Chissà se la Presidente Meloni questa volta condannerà le azioni della migliore gioventù italiana. Abbiamo poche speranze al riguardo".
Scoppia la polemica a Parma, dove un gruppo di giovani di Gioventù Nazionale ha intonato cori e inni fascisti nella sede locale di Fratelli d'Italia. Di questo esiste un video, che sta circolando sul web.
"In accordo con i vertici nazionali del movimento, si è proceduto al commissariamento immediato della federazione provinciale di Gioventù Nazionale Parma per motivi di incompatibilità politica. Si procederà quanto prima alla nomina di un commissario", ha fatto sapere il coordinamento regionale di Gioventù Nazionale.
Stando ad una prima ricostruzione, il video sarebbe stato girato il 28 ottobre, giorno dell'anniversario della marcia su Roma, nella sede locale di FdI in Borgo del Parmigianino, nel centro della città emiliana. I ragazzi cantano la canzone "Me ne frego": "Se il sol dell'avvenire è rosso di colore, me ne frego di morire sventolando il tricolore! Ce ne freghiamo della galera, camicia nera trionferà. Se non trionfa sarà un macello col manganello e le bombe a man!", si sente. Quindi, partono i cori: "Duce, Duce".
"A Parma, dentro e fuori la sede di Fdi e gioventù nazionale, in pieno centro, si inneggia al fascismo e al duce con orgoglio. Proviamo vergogna e sdegno pensando ai valori della nostra Emilia-Romagna, a chi ha combattuto ed è morto per liberare il nostro Paese. Chissà se la Presidente Meloni questa volta condannerà le azioni della migliore gioventù italiana. Abbiamo poche speranze al riguardo", ha dichiarato Luigi Tosiani, segretario regionale del Pd dell'Emilia-Romagna.
In merito all'accaduto, il sindaco di Parma, Michele Guerra, ha detto: "I valori che rappresenta questa città sono del tutto alternativi e contrapposti a quelli che senza alcun pudore propagandano nella sede di Fratelli d'Italia, dove si inneggia al Duce, si cantano cori per le camicie nere e gli squadristi. Parma non accetterà né ora né mai squallida propaganda di un tempo passato e orrendo. Non lo ha fatto da 80 anni a questa parte, non lo farà nemmeno adesso".
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